Il bambino non vuole mangiare: cosa faccio?

I bambini in genere mangiano quando hanno fame e smettono quando si sentono sazi. Occorre però prestare attenzione al peso e al livello di nutrizione per evitare problemi di salute.

Il bambino non vuole mangiare.

Avete provato in tutti i modi e alla fine siete giunti a questa conclusione: “A mio figlio non piace mangiare”? Perché succede? Quando il bambino non vuole mangiare, si tratta di un problema di salute o di una conseguenza di abitudini alimentari di famiglia? Continuate a leggere per sapere perché i bambini spesso hanno un rapporto difficile con il cibo.

Perché il bambino non vuole mangiare?

Un bambino che non mangia volentieri desta, giustamente, preoccupazione; senza una buona alimentazione, infatti, il piccolo non può svilupparsi nel modo corretto. I bambini che non si nutrono bene sono più vulnerabili ai fattori che determinano l’insorgenza di alcune malattie.

Si tratta, in realtà, di una situazione molto comune nei bambini più piccoli e in età prescolare. Per quale motivo? Innanzitutto, crescendo, il bambino esige più indipendenza e vuole mangiare da solo. A questo si accompagnano anche i cambiamenti nell’appetito.

Diventa, a volte, schizzinoso con alcuni alimenti, mangia con svogliatezza, chiede sempre le stesse cose oppure semplicemente non vuole mangiare.

Niente paura: questa fase di adattamento è normale e temporanea. Secondo le informazioni riportare sulla pubblicazione spagnola: Revista de Psicología Clínica con Niños y Adolescentes, 25 bambini su 100 presentano problemi alimentari in situazioni normali. Quindi se il bambino non vuole mangiare, sappiate che è in buona compagnia.

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Segnali e fattori di rischio

Anche se ci sono alcune fasi della crescita nelle quali spesso il bambino non vuole mangiare, dobbiamo fare attenzione per evitare che questa situazione non si trasformi in un problema più grave.  Quindi, nelle righe che seguono condivideremo con voi alcuni sintomi che indicano la presenza di segnali di allarme per la salute del bambino.

  • Perdita di peso o eccessiva magrezza.
  • Sviluppo irregolare.
  • Carenze nutrizionali.
  • Sviluppo psicologico inadeguato.

In breve, si deve prestare particolare attenzione a due parametri importanti: la frequenza e la durata, così come alla quantità e e alla gravità degli episodi. In presenza di cambiamenti importanti, non esitate a rivolgervi al pediatra per ricevere attenzione professionale.

“Mangiare è un comportamento e, come tutti i comportamenti, può essere modificato.”
Estivill e Domènech, 2011.

Perché il bambino non vuole mangiare?

Il bambino non vuole mangiare: bambino che rifiuta un piatto di pasta.
La svogliatezza nel mangiare o l’inappetenza può essere riconducibile a diversi fattori. In accordo con uno studio pubblicato su Pediatric Reportstra essi figurano, certamente, i tratti della personalità, ma anche lo stato di salute e il tipo di educazione alimentare ricevuta.

Sono anche da considerare alcuni elementi che riguardano più da vicino i genitori: il comportamento a tavola e le abitudini alimentari dei familiari si ripercuotono quasi sempre sui comportamenti inadeguati dei bambini. Tra i fattori genitoriali che più incidono sull’inappetenza dei piccoli troviamo:

  • Le competenze educative.
  • Le conoscenze in materia di alimentazione.
  • La relazione della coppia.
  • Lo stato fisico ed emotivo.

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Cosa si può fare se il bambino non vuole mangiare?

Stabilite degli orari per i pasti

È assolutamente necessario offrire ai bambini tre pasti e due spuntini, ogni giorno alla stessa ora. Rispettando questi orari, è più probabile che avranno appetito al momento di mangiare.

È altrettanto importante stabilire un tempo limite per svuotare il piatto. Venti minuti dovrebbero essere sufficienti per permettere ai piccoli di finire tutto.

Non obbligateli a mangiare

A volte, per disperazione, i genitori decidono di preparare piatti speciali o forzano il bambino a mangiare.

  • Se il bambino proprio non ne vuole sapere di mangiare, sarà meglio aspettare il pasto successivo, quando avrà certamente fame.
  • Fare pressione significa creare un ambiente e un rapporto teso tra voi e il bambino.

Usate dei rinforzi

È stato dimostrato che il cosiddetto “sistema di rinforzo a gettoni” dà buoni risultati. Questa tecnica aumenta la motivazione e la voglia nel bambino a provare nuovi cibi.

  • Inoltre, lo stimola a mangiare in meno tempo e tutto. Perché non provare?

Mangiate tutti insieme

Una parte importante dell’educazione alimentare consiste nel mangiare insieme, tutte le volte che è possibile. Condividere il cibo senza stress o discussioni aiuterà il bambino ad apprezzare il momento del pasto.

  • Questa abitudine si sta perdendo a causa dello stile di vita contemporaneo, e può influenzare la salute di tutta la famiglia.

Qualche suggerimento aggiuntivo

Bambino morde una fetta di anguria.

Come riportato sulla rivista Paediatrics & Child Health, esistono altre misure in grado di aiutarvi a migliorare i comportamenti alimentari dei vostri figli:

  • Offrite al bambino cibi variegati. Cercate di introdurre nuovi alimenti, uno alla volta. Per riuscirci potreste aver bisogno anche di 15 o 20 tentativi. Occorre avere pazienza e costanza.
  • Insegnate al bambino corrette abitudini alimentari. Parte dell’educazione psicologica volta a far adottare al bambino una buona alimentazione consiste nel mostrargli l’importanza di mangiare sano per mantenersi in salute.
  • Lasciate che vi aiuti in cucina
  • Portate l’allegria a tavola. Usate degli stampi per alimenti, faccine create con il cibo o qualunque altra idea che aiuti ad aiutare il bambino a trovare il cibo attraente e a entusiasmarsi per i nuovi alimenti.
  • Evitate di dare o togliere alimenti ai vostri figli come premio o punizione.
  • I bambini devono mangiare quello che avete preparato. Ciò nonostante, è meglio includere nel pasto almeno un piatto che sia di suo gusto.
  • Controllate che non si “rovini l’appetito” con latte, succo o bibite dolcificate tra un pasto e l’altro.
  • Servite porzioni adeguate all’età di vostro figlio.
  • Quando andate a fare la spesa, permettete ai bambini di scegliere qualche cibo sano che ha voglia di mangiare.
  • Il vostro esempio è tutto. Fate vedere ai vostri figli che seguite e apprezzate una dieta sana e variata, e invitateli a fare lo stesso.

In sintesi

Ricordate: se il bambino non vuole mangiare, non deve essere forzato. I bambini in genere mangiano quando hanno fame e smettono di mangiare quando si sentono sazi.

Il vostro compito principale è quello di offrire una buona varietà di cibi sani tra cui i vostri figli possano scegliere e decidere quanto mangiare o se mangiare. Ci auguriamo che questi suggerimenti vi aiutino a migliorare le abitudini alimentari seguite a casa vostra.

Bibliografia

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