La cardioaspirina è il nome comune che si dà al farmaco contenente il principio attivo acido acetilsalicilico, con un dosaggio di 100 mg o 300 mg. In altre parole, non è altro che la solita Aspirina, ma con una dose più bassa. L’antinfiammatorio e antidolorifico, infatti, ha una dose di 500 mg.
Durante la maggior parte del XX secolo, l’acido acetilsalicilico è stato usato come analgesico e antinfiammatorio. Tuttavia, a partire dal 1980, si scoprì la sua capacità di antiaggregante piastrinico, da quel momento, il principale uso di questo farmaco è stato quello di anticoagulante.
Recentemente, è stato dimostrato che il trattamento cronico (per più di 10 anni) con questo principio attivo riduce considerevolmente il rischio di tumore al colon. Al giorno d’oggi, le proprietà antiproliferative della cardioaspirina sono ormai note.
La cardioaspirina è tra i farmaci più prescritti; indicata per i pazienti che hanno avuto un primo evento ischemico coronarico o cerebrovascolare di infarto del miocardio.
Come avviene l’infarto?
Come abbiamo già accennato, la cardioaspirina è un antiaggregante piastrinico. Le piastrine sono molecole che, insieme ad altri componenti, intervengono nella formazione dei coaguli di sangue. Questi trombi sono, in parte, responsabili dello sviluppo delle patologie ischemiche.
L’infarto acuto del miocardio è una malattia grave che si produce in conseguenza all’ostruzione di un’arteria coronaria a causa di un trombo. Ovvero, la circolazione sanguigna che arriva al cuore viene interrotta da un tappo, formato da diverse sostanze.
Questo tappo impedisce al sangue di arrivare al cuore e permetterne il funzionamento, nei casi più gravi può portare alla morte. Questa situazione si può verificare anche in altre zone del corpo, nelle arterie o nelle vene che trasportano il sangue al cervello, in questo caso si parla di infarto cerebrovascolare.
Queste patologie sono improvvise e possono colpire qualsiasi persona in qualsiasi momento. Tuttavia, sono molto più frequenti in chi presenta dei fattori di rischio e nei pazienti che hanno avuto già una qualche manifestazione ischemica. Fra i sintomi più caratteristici si possono riconoscere:
- Dolore toracico per più di 20 minuti.
- Spossatezza.
- Sudore freddo.
- Vertigini.
- Ansia.
È fondamentale che la persona colpita da un infarto del miocardio venga portata in ospedale il prima possibile e riceva attenzione medica nella prima ora dall’inizio dei sintomi.
Per evitare che un evento del genere possa ripresentarsi, il soggetto deve seguire una terapia a base di cardioaspirina. Questo farmaco, in poche parole, rende il sangue più fluido, evitando che si formino coaguli e trombi che possano scatenare un altro infarto.
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Come agisce la cardioaspirina sull’organismo?
L’acido acetilsalicilico (il principio attivo della cardioaspirina) interferisce con la sintesi delle prostaglandine: ovvero inibisce in modo irreversibile la ciclossigenasi. Quest’enzima assume due forma diverse, la ciclossigenasi 1 (COX-1) e la ciclossigenasi 2 (COX-2). Quest’ultima è presente solo nel cervello, mentre la COX-1 viene espressa in quasi tutti i tessuti.
La cardioaspirina agisce sulla COX-1 delle piastrine, che generano tromboxano A2, una sostanza che causa una forte vasocostrizione. Quest’effetto si ottiene con dosi molto più basse di quelle richieste per ottenere un’azione antinfiammatoria e analgesica. Per questo, la dose di acido acetilsalicilico nella cardioaspirina è di 100 o 300 mg, invece dei 500 mg dell’Aspirina classica.
La COXx-1 delle piastrine è più sensibile della COX-1 dell’endotelio, per questo motivo è sensibile a una dose minore di principio attivo per ottenere un effetto anti-trombotico. Agendo come inibitore di quest’enzima, rallenta la coagulazione del sangue e aumenta il tempo di sanguinamento.
Anche se questo medicinale non agisce allo stesso modo sulla trombina, se ne consiglia la prescrizione a pazienti che sono andati incontro a un episodio coronarico o di angina stabile.
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Conclusione
La cardioaspirina è un farmaco ampiamente utilizzato per la profilassi dell’infarto cerebrovascolare e del miocardio. Contiene acido acetilsalicilico in due dosi diverse: 100 mg e 300 mg.
È un farmaco che viene prescritto dal medico curante, e bisogna sempre seguire le indicazioni senza cambiare il dosaggio né la posologia in modo autonomo, perché come tutti i farmaci presenta effetti collaterali indesiderati. Inoltre, se non si segue la posologia corretta, può aumentare il rischio di soffrire di un altro infarto. Consultate il medico per qualsiasi dubbio riguardo questo farmaco e le sue indicazioni terapeutiche.
Bibliografia
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