L’ipermagnesemia è definita come un’eccessiva concentrazione di magnesio nel sangue. Nell’adulto il valore normale di questo minerale è compreso tra 1,5 e 2,5 mEq/L. Quando supera tale intervallo nelle analisi di laboratorio, si parla di ipermagnesemia.
Lo stato di ipermagnesemia comporta lo squilibrio idroelettrolitico dell’organismo. Il magnesio è uno degli elettroliti del corpo. Questo vuol dire che trasporta una carica elettrica quando si scioglie nei fluidi corporei. Tuttavia, la maggior parte del magnesio presente nel corpo non possiede carica elettrica.
A ogni modo, l’ipermagnesemia è una condizione alquanto rara, ed è spesso associata ai disturbi renali. Nella maggior parte dei casi si verifica nelle persone affette da insufficienza renale.
Magnesio nel corpo
Il magnesio è un elemento essenziale per tutti gli esseri viventi. Costituisce un minerale fondamentale per la vita. È presente nelle cellule e svolge un ruolo decisivo per il loro equilibrio e corretto funzionamento.
Esistono più di 300 enzimi che richiedono il magnesio per poter svolgere alcune delle loro funzioni più importanti. Inizialmente, sono le cellule stesse a regolare il flusso di magnesio. Da lì, questo elemento attiva e modera le diverse reazioni biochimiche del corpo.
Mantenere stabili i livelli di magnesio è fondamentale per la salute. La carenza o l’eccesso di tale elemento può causare problemi al cuore e/o al sistema nervoso. L’ipermagnesemia è dunque una condizione delicata, che può causare conseguenze molto gravi.
Cause dell’ipermagnesemia
I reni sono gli organi responsabili dell’escrezione del magnesio. Qualsiasi alterazione o danno a tali organi può causare ipermagnesemia. Tra le principali cause abbiamo:
- Insufficienza renale: è la causa più frequente. Impedisce la naturale produzione di magnesio.
- Eccessiva assunzione di magnesio: l’alimentazione o l’uso eccessivo di sostanze come lassativi, antiacidi o alcuni integratori alimentari, possono causare questo problema.
- Chemioterapia: alcuni trattamenti chemioterapici portano a sviluppare la sindrome da lisi tumorale. Essa, al contempo, fa aumentare i livelli di magnesio.
- Ustioni estese.
- Altre malattie croniche: ad esempio l’ipotiroidismo e il morbo di Addison.
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Sintomi e diagnosi
Si giunge a una diagnosi di ipermagnesemia mediante le analisi del sangue. In genere, quando i livelli di magnesio sono solo leggermente più alti, non si manifesta alcun sintomo riconoscibile. Tuttavia, se il tasso di magnesio continua ad aumentare, è alquanto probabile che compaiano i seguenti sintomi:
- Debolezza muscolare.
- Vomito e nausea.
- Mal di testa.
- Ritmo cardiaco irregolare o lento
- Calore e rossore al viso.
- Sonnolenza.
- Vertigini, svenimenti e/o riflessi lenti.
- Respirazione lenta.
- Paralisi muscolare.
Se un soggetto con ipermagnesemia si addormenta e non si riesce più a risvegliarlo, o presenta difficoltà nel muovere braccia e gambe, va subito portato in ospedale. Analogamente, se la respirazione e la frequenza cardiaca sono lente e sono presenti sonnolenza e debolezza muscolare, si consiglia di consultare il medico il prima possibile.
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Trattamento dell’ipermagnesemia
Il trattamento per l’alta concentrazione di magnesio nel sangue dipende interamente dalla causa che la produce. Chi soffre di insufficienza renale, ovvero i pazienti più colpiti, deve seguire uno stretto controllo medico per quanto riguarda l’assunzione di farmaci e le condizioni generali di salute. In questi casi si ricorre spesso alla dialisi.
La dialisi è un trattamento che aiuta i reni a eliminare alcune sostanze chimiche, nonché le sostanze di rifiuto dal sangue, quando i reni non riescono più a svolgere tale funzione. Talvolta essa non è necessaria ed è sufficiente un trattamento farmacologico per correggere la situazione.
In genere vengono prescritti gluconato di calcio o diuretici. Il farmaco deve essere assunto in modo rigoroso. È meglio evitare i lassativi o gli antiacidi contenenti magnesio. Nel caso in cui il soggetto soffra di stipsi, è preferibile regolare l’intestino mediante una dieta equilibrata, ricca di fibre.
Prima di assumere qualsiasi farmaco, anche quelli da banco, è sempre meglio chiedere consiglio al proprio medico. Lo stesso vale per l’assunzione di integratori alimentari contenenti magnesio, i quali devono assolutamente essere tenuti fuori dalla portata dei bambini.
Bibliografia
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