Geni BRCA1 e BRCA2 e tumore al seno

La coppia di geni BRCA1 e BRCA2 può essere studiata per determinare la gravità del carcinoma al seno. Una loro mutazione è di solito legata a una prognosi peggiore della malattia.

Geni BRCA1 e BRCA2, scritta e corpo femminile

I geni BRCA1 e BRCA2 presiedono alla produzione di proteine che hanno la funzione di bloccare la crescita dei tumori. In altre parole, le proteine codificate da questa coppia di geni umani intervengono a riparare il DNA danneggiato per assicurare la stabilità della struttura genetica delle cellule.

Come qualunque materiale genetico, tuttavia, anche i geni BRCA1 e BRCA2 possono subire una serie di mutazioni o alterazioni nella loro struttura e diventare inattivi. Quando ciò accade, non sono più in grado di svolgere la loro funzione di codifica nella sintesi delle proteine riparatrici del DNA.

La conseguenza diretta è che le cellule hanno più probabilità di sviluppare ulteriori alterazioni genetiche che possono portare al cancro. In particolare, le mutazioni di questi due geni rappresentano un maggiore rischio di carcinoma mammario e ovarico,

Carcinoma mammario triplo negativo e geni BRCA1 e BRCA2

Il carcinoma mammario triplo negativo è una neoplasia del seno in cui non è presente nessuno dei recettori di solito riscontrati in questa patologia. Non si riscontra, quindi, una sovraespressione né dei recettori del progesterone né degli estrogeni né del recettore HER2. Questa forma tumorale, al momento, presenta un pronostico peggiore, con un approccio terapeutico che si limita, principalmente, alla chemioterapia.

Il carcinoma mammario triplo negativo rappresenta circa il 12-17% sul totale dei casi di cancro al seno. È caratterizzato da un alto tasso di crescita e un’elevata capacità di generare metastasi. Per questo motivo, insieme alla difficoltà di trattamento, presenta un pronostico peggiore degli altri.

Uno degli eventi molecolari più frequenti in questo tipo di tumore è l’alterazione funzionale della proteina BRCA. Tra le pazienti con cancro al seno con mutazione BRCA1 ereditaria, oltre l’80% presenta un carcinoma mammario triplo negativo. Si stima che circa il 15% dei casi di tumore all’ovaio e il 5% dei carcinomi al seno, pancreas e prostata siano di origine ereditaria con mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2.

Scritta BRCA e farmaci

Trattamento del carcinoma triplo negativo con mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2

Nel dicembre 2014 è stata approvata la messa in commercio dell’olaparib (Lynparza) in monoterapia per il trattamento del carcinoma ovarico avanzato con mutazione di questi due geni. Sulla base dei risultati ottenuti, è stata testata l’efficacia di questo farmaco anche nel trattamento del carcinoma al seno recidivo con mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2.

Con la dose massima tollerata di olaparib in capsule, che è di 400 mg ogni 12 ore, si è osservata una percentuale di risposta obiettiva nelle pazienti con carcinoma mammario triplo negativo pari al 54%. Questo significa che 7 pazienti su 13 hanno reagito in modo positivo.

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Altre cause di alterazione della proteina BRCA

Oltre alle mutazioni di questi due geni, ne esistono altre che possono causare anomalie nella funzione della proteina BRCA. Una di queste è la metilazione dei geni, l’aggiunta di un gruppo metilico (CH3-) al promotore a monte di questi geni.

Il promotore di un gene è la regione del DNA che controlla l’avvio della trascrizione di una specifica porzione. In altre parole, è la parte del DNA che ordina la produzione di un tipo di proteina attraverso l’RNA.

Un gene che viene metilato, pertanto, non può più sintetizzare la proteina che presiede la soppressione della crescita tumorale. La metilazione dei geni BRCA1 e BRCA2 è stata riscontrata in varie neoplasie:

Immagine del corpo femminile e cancro al seno
Maggiori ricerche sulla componente genetica del cancro al seno aprono la porta a nuovi trattamenti.

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Conclusione

I geni BRCA1 e BRCA2 giocano un ruolo cruciale nel campo dell’oncologia mammaria. Un’alta percentuale di pazienti con cancro al seno e alterazione di questa coppia di geni – derivata da mutazione o metilazione – presenta la forma triplo negativo. In questo caso la prognosi è peggiore e le terapie disponibili sono più limitate.

È molto importante proseguire le ricerche in questa direzione per poter sviluppare nuove opzioni terapeutiche e avanzare nella lotta contro il cancro. L’aspetto genetico del cancro al seno è un’area promettente e ancora da esplorare.

Bibliografia

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