La gangrena, o comunemente detta cancrena, è una grave malattia che colpisce i tessuti causandone la morte (necrosi). Il fattore scatenante è di solito un batterio noto come Clostridium perfrigens. Tuttavia, una persona potrebbe essere colpita da questo disturbo in seguito a diverse cause.
In questo articolo scopriremo i diversi tipi di gangrena scoperti fino a oggi e vedremo come si sviluppano. Oltre a ciò, parleremo della sintomatologia tipica di questa malattia e porremo l’accento sull’importanza di rivolgersi prima possibile al medico per evitare la morte.
Tipologie di gangrena
1. Gangrena secca
Secondo uno studio di ricerca condotto a Cuba sulla mionecrosi da clostridium, questo tipo di gangrena si manifesta in caso di ostruzione delle arterie e dei tessuti che impedisce l’afflusso di sangue al tessuto in questione.
Uno dei motivi per cui si verifica è, nella maggior parte dei casi, un collasso vascolare che accompagna il diabete mellito. Tuttavia, possono soffrirne anche soggetti con lesione da congelamento o arteriosclerosi. In genere, in questi casi la terapia prevede la chirurgia vascolare, ammesso che si intervenga in tempo.
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2. Gangrena umida
Al contrario del caso precedente, questa condizione è causata dalla contaminazione di una ferita, che sia dovuta al terriccio o ad altri agenti. Questo tipo di gangrena è letale, per cui va trattata con antibiotici e chirurgia d’urgenza. Di solito colpisce la bocca, l’intestino, i polmoni, la vulva e altre mucose del corpo.
3. Gangrena gassosa
La gangrena gassosa è caratterizzata da uno sviluppo in rapida progressione, come indicano alcuni articoli scientifici sul caso. Le ferite da traumi ne rappresentano la causa principale, secondo la sua definizione.
L’epilogo è la comparsa di un edema che ostacola la circolazione. Può essere combattuto estirpando il tessuto danneggiato quanto prima.
4. Gangrena di Fournier
Questa ultima tipologia di gangrena ha una caratteristica distintiva, ovvero di solito colpisce la regione perineale negli uomini e nelle donne. Non è molto comune, ma se si manifesta tende a colpire le persone in età avanzata.
La gangrena di Fournier è piuttosto grave e di solito richiede un intervento chirurgico molto aggressivo, che può richiedere l’amputazione dei genitali. In alcuni casi, una volta risolto il problema, si interviene con un intervento di ricostruzione con innesti cutanei.
Sintomi
Ora che abbiamo visto i tipi di gangrena più comuni, e le rispettive opzioni di trattamento, dobbiamo affrontare l’aspetto più importante: la sintomatologia.
Rivolgerci al medico quanto prima può prevenire un epilogo fatale in caso di gangrena gassosa. Ricordiamo che la gangrena sfocia in necrosi e se non si interviene in tempo può portare alla morte.
- Cambiamenti nella pigmentazione della pelle: assume una colorazione scura, color bronzo o rossa.
- Gonfiore o edema: a volte è accompagnato dalla formazione di vesciche.
- Dolore molto intenso nella zona interessata dalla malattia.
- Cattivo odore: indice del fatto che i tessuti sono in decomposizione (fase iniziale della necrosi).
- Febbre: indica un processo infettivo in atto.
Il malessere è un altro sintomo che possiamo percepire. Se la gangrena si sviluppa in fretta, la pelle può iniziare a cadere. È senz’altro fondamentale rivolgersi subito al medico in presenza di più sintomi di questo tipo, in modo da poter ricevere assistenza e scongiurare l’amputazione o la morte.
Per saperne di più: Necrosi della pelle: cause e sintomi
Categorie a rischio
Diventa fondamentale sapere che le persone che soffrono di diabete, di alcune malattie vascolari e persino di cancro sono tra i gruppi più a rischio di questo disturbo.
In caso di ferita o di lesione, queste persone devono rivolgersi al medico per sottoporsi a un’adeguata pulizia e monitoraggio. Solo in questo modo si potrà evitare l’insorgere di questa malattia che, in molti casi, risulta letale.
Ci auguriamo che questo articolo vi sia stato utile a risolvere i possibili dubbi sulla gangrena, ma anche a farvi conoscere i suoi diversi tipi, tra le varie informazioni degne di nota.
Bibliografia
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