La penicillina è un antibiotico ottenuto dal fungo Penicillium, che appartiene al gruppo degli antibiotici beta-lattamici. Esistono diversi tipi di penicillina, sebbene tutte presentino il nucleo beta-lattamico, ognuno dei quali agisce contro i batteri a diversi livelli. È tuttavia possibile presentare allergia alla penicillina.
Oltre a eliminare i batteri responsabili di diverse infezioni nel nostro corpo, la penicillina serve a prevenire infezioni causate dai batteri gram-positivi. Alcune persone, però, sono allergiche a questo farmaco.
Che succede in caso di allergia alla penicillina?
L’allergia ai betalattamici è associato a un importante tasso di morbilità e di mortalità. La diagnosi di allergia alla penicillina viene formulata mediante l’anamnesi clinica e gli esami cutanei.
Tipi di reazioni allergiche
La classificazione delle reazioni allergiche alla penicillina, e in generale agli antibiotici betalattamici, si basa sull’intervallo di tempo trascorso tra la somministrazione del farmaco e la manifestazione.
Reazione allergica immediata
Si tratta di quelle reazioni che si scatenano a distanza di un’ora dalla somministrazione del farmaco. Di solito vengono mediate dall’immunoglobulina E (IgE) specifica, che rilascia rapidamente l’istamina e altri mediatori infiammatori.
L’allergia va da reazioni lievi (con orticaria, angioedema e respiro sibilante) fino a manifestazioni gravi, con shock anafilattico.
Allergia alla penicillina accelerata
Si manifesta tra le due e le settantadue ore dalla somministrazione dell’antibiotico. Sebbene il meccanismo non sia chiaramente descritto, possono insorgere manifestazioni come orticaria, angioedema, edema laringeo e respiro sibilante.
Reazioni allergiche tardive
Si manifestano almeno settantadue ore dopo la somministrazione del farmaco. In genere sono mediate dai linfociti T e si manifestano nei modi più disparati.
Sia le reazioni accelerate sia quelle tardive possono essere raggruppate sotto il termine di reazioni non immediate. Tra i segnali e i sintomi delle reazioni non immediate rientrano i seguenti:
- Esantema maculopapulare o fisso da farmaco.
- Orticaria.
- Eritema multiforme.
- Sindrome di Stevens-Johnson.
- Necrolisi epidermica tossica.
- Dermatite esfoliativa o da contatto.
- Sindrome dell’ipersensibilità.
- Dermatosi lichenoide.
Per fortuna, le reazioni più comuni non sono gravi in caso di esantema maculopapulare seguito da orticaria.
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Come diagnosticare l’allergia alla penicillina?
In caso di sospetta ipersensibilità, è fondamentare sottoporsi ai test allergologici specifici per la penicillina. Questo è importante visto che spesso si tende a confondere reazioni avverse e reazioni allergiche.
La diagnosi si basa sulla descrizione dei sintomi e sul tempo trascorso tra la somministrazione della penicillina e la comparsa della reazione, così come dai sintomi accusati.
Ecco che possiamo classificare l’allergia alla penicillina in immediata o non immediata. In caso di reazioni allergiche immediate si riducono le probabilità di esito positivo nel test cutaneo a causa del tempo trascorso dalla somministrazione.
Questa ridotta sensibilità non è tuttavia permanente. È probabile sensibilizzarsi nuovamente agli antibiotici dopo essersi sottoposti a test cutaneo o dopo aver assunto il nuovo farmaco. Nelle reazioni non immediate, invece, il fenomeno della ridotta sensibilità non è comune.
Test cutanei per diagnosticare l’allergia alla penicillina
Per le reazioni immediate si inizia con un prick test (o test cutaneo per le allergie). Si possono utilizzare uno o diversi determinanti; in caso di esito negativo, si procede con un test intradermico.
Questi test vengono eseguiti sull’avambraccio e la lettura richiede tra i 15 e i 20 minuti. Tuttavia, in caso di reazioni non immediate, si può iniziare direttamente con i test intradermici con letture a 20 minuti e a 48 e 72 ore.
Durante l’esame intradermico possono presentarsi reazioni sistemiche. Questo vale soprattutto quando si applicano diversi preparati contemporaneamente.
Desensibilizzazione
La desensibilizzazione consiste nella somministrare nuovamente l’antibiotico che ha provocato la reazione allergica, con dosaggio graduale fino a raggiungere quello terapeutico.
Tale desensibilizzazione è reversibile e dipende dalla presenza continua dell’antibiotico nell’organismo. Perde la sua efficacia quando si sospende la somministrazione per un periodo superiore a 48 ore.
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Conclusioni
Il gruppo antibiotico delle penicilline è prescritto con relativa frequenza, motivo per cui le persone sensibili presentano reazioni allergiche che possono arrivare a essere letali.
Risulta dunque importante diagnosticare e distinguere le vere allergie ad antibiotici dalle reazioni pseudoallergiche.
Bibliografia
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