La abulia: cause, sintomi e trattamento

L'abulia è caratterizzata da emozioni e comportamenti che denotano mancanza di energia e motivazione. Potrebbe annunciare l'insorgere di una depressione.

La abulia è a volte un sintomo che anticipa la depressione.

“Non ho la forza di fare niente”, “non mi interessa”, “ci provo, ma non riesco”. Sono affermazioni comuni di chi inizia un percorso di psicoterapia e presenta una condizione nota come abulia.

L’abulia, una forma estrema di apatia, si manifesta con mancanza di interesse, di volontà o di energia necessari per portare a termine qualsiasi attività. Dalle più semplici a quelle complesse, a seconda del soggetto.

Sintomi associati all’abulia

Alcuni sintomi che permettono di diagnosticare l’abulia sono i seguenti:

  • Mancanza di motivazione e interesse nei confronti di qualsiasi attività, sia quelle che precedentemente davano piacere sia quelle di routine, come le attività lavorative o scolastiche.
  • Perdita della capacità di provare piacere.
  • Incapacità di concretizzare o portare a termine determinate attività, pur riconoscendole come necessarie. L’abulia è legata al concetto di procrastinazione.
  • La perdita di interesse si manifesta anche sul piano relazionale. Possono essere presenti difficoltà a livello comunicativo (il soggetto non interagisce, risponde a monosillabi, non avvia il dialogo e non lo segue). Allo stesso modo diminuisce o si perde l’interesse sessuale.
  • Trascuratezza o abbandono dell’igiene personale.
  • Appiattimento emotivo: tendenza a provare indifferenza o difficoltà a dare una risposta adeguata alle situazioni.
  • Rallentamento del movimento o inibizione motoria.

In generale, l’abulia non è un problema di per sé; può capitare a chiunque di avere qualche difficoltà a intraprendere un’azione o di perdere la motivazione. Si parla tuttavia di disturbo quando persiste nel tempo. 

D’altra parte, è importante sapere che l’abulia fa parte dei disturbi dell’umore come la distimia o la depressione.

Uomo con atteggiamento che denota abulia.
L’abulia può essere uno dei sintomi della depressione o di altri disturbi dell’umore.

Qual è la causa?

Come in quasi tutte le situazioni o disturbi psicologici, non esiste una sola causa. Dipende in buona misura dal disturbo associato.

In alcuni casi si parla di alterazione neuroendocrina (dovuta a una maggiore produzione di cortisolo). A livello neurologico, invece alcune ricerche hanno evidenziato disturbi strutturali o funzionali in diverse aree, come le lesioni nei gangli della base.

Nei disturbi dell’umore come la depressione, sono notoriamente presenti alterazioni dei neurotrasmettitori serotonina, noradrenalina e dopamina. Pertanto un’opzione terapeutica è quella di trattare il sintomo con farmaci antidepressivi.

L’abulia potrebbe manifestarsi anche insieme a fattori psicologici o psicosociali, in presenza di situazioni di stress prolungate o intense o quando le esperienze traumatiche sono ricorrenti.

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Come si diagnostica l’abulia?

Trattandosi di un disturbo complesso e multicausale, la diagnosi deve essere integrale; occorre indagare a livello neurobiologico e psicologico.

È importante prestare attenzione ai tratti personali; si dovrà ricostruire la storia del paziente e risalire a possibili eventi avversi che possono stare agendo. Occorre inoltre capire se siano presenti fattori sociali che possano aver innescato l’abulia o che la stiano rafforzando.

Nella diagnosi rivestono la massima importanza i colloqui con il paziente, ma anche la testimonianza dei familiari può essere importante. Maggiori sono le informazioni, meglio si potrà impostare il piano terapeutico.

Trattamento

Il trattamento dipende molto dalla diagnosi. Come accennato, la abulia entra a far parte di differenti disturbi. Se ritenuto necessario, può essere eseguita una combinazione di psicoterapia e farmacologia.

Per quanto riguarda il tipo di psicoterapia, sebbene esistano diversi approcci, uno dei più utilizzati è quello cognitivo; questo lavora sulla ristrutturazione delle convinzioni e dei pensieri che il paziente ha sviluppato su se stesso e sul suo stato attuale. Allo stesso modo, si può ricorrere all’attivazione comportamentale.

La psicoeducazione è altrettanto importante, sia per facilitare la comprensione del problema sia per rendere il paziente protagonista del proprio cambiamento. Ciò gli consente di prendere misure di autocura e di migliorare progressivamente la qualità della vita.

Come aiutare una persona che soffre di abulia

Una delle maggiori difficoltà riscontrate con l’abulia è il fatto che si viene a creare un circolo vizioso. Ad esempio, perdere interesse per i propri contatti sociali, provoca avvilimento, emozione che rafforza ulteriormente l’apatia.

È, quindi, importante compiere piccole azioni che servano a interrompere questa spirale. Chiedere aiuto è già una sfida per le persone a abuliche. In generale la stessa abulia, una bassa autostima e l’appiattimento emotivo agiscono come ostacoli.

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1. Festeggiare le piccole conquiste

Per le persone che soffrono di abulia, qualsiasi cosa, per quanto minima possa sembrare, è un’impresa. Ecco perché è importante cercare di coinvolgerle in attività piccole e in obiettivi realistici, in modo graduale.

Ad esempio, si può proporre loro di fare una passeggiata di mezz’ora al giorno. Se si riesce a raggiungere questo risultato, bisognerà valorizzarlo e festeggiarlo, motivando e spingendo la persona a continuare nella stessa direzione.

È importante sostenere la persona affetta da abulia.
Sostenere la persona con abulia è fondamentale. Festeggiare i suoi piccoli successi e appoggiarla concretamente sono i modi migliori per stimolarla.

2. Introdurre nuove abitudini

Sarà altrettanto importante focalizzarsi sulle buone abitudini, come una dieta equilibrata, un po’ di attività fisica e una buona igiene del sonno.

In psicoterapia di solito si lavora attraverso la programmazione delle attività quotidiane; è una delle possibili tecniche di intervento che permette al paziente di ricevere rinforzi ogni volta che riesce a portarle a termine.

3. Incoraggiare la realizzazione di attività (e partecipare)

Le persone abuliche non vorrebbero mai partecipare ad alcuna attività, perché sono demotivate. Parenti e amici, tuttavia, dovrebbero incoraggiarle ad accettare proposte, anche se sono riluttanti. In questo modo sarà più facile che riprendano interesse.

La famiglia e gli affetti possono accompagnare, dare supporto emotivo, incoraggiare la socializzazione, stimolare la persona a parlare ed esprimere le proprie emozioni.

Il trattamento spesso prevede non solo il rapporto terapeuta e paziente, ma si estende al sistema familiare.

L’abulia non si risolve dall’oggi al domani

Lavorare con l’abulia richiede pazienza. I passi da compiere sono piccoli, ma avviarli è un risultato enorme.

La chiave è essere realistici negli obiettivi e nel trattamento proposto, in modo da non generare frustrazione.

Ma è altrettanto importante poter disporre di un ambiente positivo che possa accompagnare la persona nel suo percorso, aiutandola a sentirsi meglio. L’isolamento non può che peggiorare la situazione.

Bibliografia

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