Le conseguenze della pressione alta (o ipertensione arteriosa) sono croniche e gravi, infatti aumentano il rischio di cardiopatie, encefalopatie, nefropatie e altre malattie.
Si stima che un sesto della popolazione mondiale soffra di ipertensione, mentre nei paesi più colpiti 1 adulto su 4 è iperteso. Ma i dati sono ancora più allarmanti se si considera che appena 1 persona ipertesa su 5 ha sotto controllo questo disturbo.
A lungo termine, dunque, la pressione alta può diventare la causa scatenante di svariati disturbi di salute. Continuate a leggere per scoprire le conseguenze dell’ipertensione.
Cos’è l’ipertensione e come condiziona il corpo?
La pressione alta o ipertensione arteriosa si presenta con la pressione sanguigna elevata e sostenuta nelle arterie sistemiche. Comunemente si divide nei seguenti due valori:
- Pressione sistolica: è la pressione massima che esercita il sangue sulle pareti delle arterie quando il cuore è contratto. Il valore limite per scartare l’ipertensione è di 140 mm di mercurio (mmHg), ma la normalità si aggira intorno ai 120 mmHg. A partire dai 180 mmHg va richiesto l’intervento immediato di un medico.
- Pressione diastolica: è la pressione sanguigna misurata al momento del rilassamento dei ventricoli del cuore. Il valore normale è uguale o inferiore agli 80 mmHg. Con 90 mmHg si parla di ipertensione e con 120 mmHg è necessario il ricovero.
Il valore soglia, come vediamo, va dai 140 ai 90 mmHg. A ogni modo, come indicato nel portale HHS Public Access, il 95% della popolazione presenta un grado di ipertensione eterogeneo, condizionata da una moltitudine di fattori genetici e ambientali.
Secondo alcuni dati, l’ipertensione uccide 7,5 milioni di persone al mondo ogni anno. In prospettiva, si tratta del 13% di tutte le morti annuali sul piano globale.
Per saperne di più: Manidipina per il trattamento dell’ipertensione arteriosa
1. Conseguenze della pressione alta su cuore e sistema circolatorio
Con il progredire della malattia, le pareti delle arterie si danneggiano sempre di più, lentamente ma in modo progressivo.
Come indica la Mayo Clinic, il decorso della patologia tende a passare inosservato nelle prime fasi, con effetti collaterali devastanti.
Arterie
A causa della pressione continua sopportata dalle arterie, con il tempo le pareti si indeboliscono e il diametro si rimpicciolisce a causa del deposito di lipidi e l’accumulo di grassi.
Ciò è noto con il nome di aterosclerosi, la principale causa della maggior parte degli accidenti cerebrovascolari (ACV) ischemici e altri danni al sistema circolatorio.
L’ipertensione, inoltre, favorisce la comparsa di aneurismi, descritti come l’anormale ingrossamento delle pareti di un’arteria, che assumono solitamente la forma di un acino d’uva.
Alcuni aneurismi sono congeniti, mentre altri si sviluppano a causa di un consumo eccessivo di tabacco, ipertensione o colesterolo alto. Gli aneurismi possono rompersi e inondare di sangue i tessuti circostanti, o al contrario, passare inosservati e non causare alcuna conseguenza per il paziente.
La rottura di un aneurisma all’aorta ha pronostico fatale pari all’80% di decessi, metà dei quali prima di arrivare in ospedale.
Cuore
La pressione arteriosa provoca ipertrofia cardiaca. A causa delle lesioni alle arterie e del loro restringimento, il cuore è costretto a pompare con più potenza affinché il sangue arrivi in tutto il corpo.
Come qualsiasi muscolo quando viene sovraccaricato di continuo, il tessuto cardiaco finisce per ingrossarsi in maniera anormale.
Nelle fasi più gravi, il cuore non solo si ingrossa, ma le sue cavità si dilatano, costringendolo a sforzi sempre maggiori per pompare il sangue. Tutto ciò è causa di diverse cardiopatie ipertensive, come l’angina pectoris, insufficienze cardiache, infarti e incidenti cerebrovascolari.
2. Conseguenze della pressione alta sul cervello e il sistema nervoso
Nei pazienti ipertesi, il flusso sanguigno che arriva al cervello può vedersi ridotto drasticamente, arrivando a lungo andare a causare problemi di perdita della memoria.
L’ipertensione sembrerebbe essere uno dei principali fattori di rischio vascolare che porta alla demenza. Oltre a questo, come già appurato, la riduzione del flusso favorisce l’apparizione di una lesione cerebrovascolare ischemica, responsabile dell’80% delle emorragie.
In questo quadro, i neuroni che ricevono sangue dall’arteria bloccata o ristretta non ricevono più la quantità di ossigeno necessaria, finendo per morire irrimediabilmente in pochi minuti. È anche probabile che l’ipertensione sfoci in un’emorragia cerebrale.
3. Ipertensione e occhi
La National Library of Medicine degli Stati Uniti indica che le conseguenze della pressione alta possono interessare i vasi sanguigni che irrorano la retina. Quest’ultima ha il compito di proiettare le immagini al nervo ottico, che le trasmette poi al cervello. Danni a questa membrana possono essere deleteri per il senso della vista.
Se non arriva sufficiente sangue agli occhi, per esempio, il nervo ottico può atrofizzarsi in maniera irreversibile. Le lesioni a questo nervo sono irreversibili, e l’unico trattamento possibile è la prevenzione.
D’altra parte, l’ipertensione può causare danni anche ai fragili vasi sanguigni che circondano la retina. Questo causa un aumento della permeabilità che permette al sangue di filtrare attraverso di essa.
Un paziente con ipertensione, come abbiamo visto, può soffrire di emorragie oculari e subire lesioni permanenti alla vista.
4. Conseguenze della pressione alta sull’apparato urinario
Come riporta il portale God Red For Women, l’ipertensione arteriosa è la seconda causa al mondo di insufficienza renale. L’ipertensione causa il restringimento dei vasi sanguigni dei nefroni (unità strutturale base del rene), causando indurimento e lesioni.
Questo quadro clinico è generalmente noto come proteinuria, quando il paziente espelle grandi quantità di proteine attraverso l’urina.
Quando i livelli di proteine presenti nell’urina sono uguali o maggiori a 300 mg in 24 ore, si può trattare di un’insufficienza renale. Inoltre, le arterie renali danneggiate potrebbero non filtrare a dovere le sostanze di scarto, portando all’accumulo di agenti tossici dannosi per l’organismo.
5. Altre condizioni mediche associate
Gli effetti della pressione alta per il nostro organismo non finiscono qui. Ecco una lista di altre complicanze che possono derivare da questo quadro:
- Disturbi a carico del sistema muscolo-scheletrico: quando i reni sono danneggiati, consentire il passaggio del calcio all’urina smaltendolo in maniera errata. Per compensare il mancato assorbimento di calcio (ipocalcemia), le cellule delle ossa si rifanno riassorbendo il tessuto osseo. Questo causa l’osteoporosi.
- Sistema respiratorio: la riduzione del diametro delle arterie può favorire la formazione di un trombo. Se questo si stacca e inizia a viaggiare nel sangue, riceve il nome di embolo. Quando un embolo raggiunge un’arteria del polmone e la ostruisce, si verifica un’embolia polmonare.
- Disfunzioni sessuali: per ottenere l’erezione, il pene necessita del corretto afflusso di sangue. Come potrete immaginare, l’ipertensione è causa di disfunzione erettile nell’uomo.
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Due modi per combattere le conseguenze della pressione alta
L’ipertensione va combattuta su due fronti diversi: farmacologico e comportamentale. Non sarà sufficiente cambiare stile di vita per abbassare l’ipertensione arteriosa, è necessario assumere medicinali appositi, a volte per tutta la vita, come i diuretici o gli alfabloccanti.
Per quanto riguarda lo stile di vita, alcune sane abitudini possono migliorare la situazione. Fare sport regolarmente, perdere peso in caso di sovrappeso, smettere di fumare, ridurre le situazioni stressanti e ricorrere a terapia psicologica può essere di grande aiuto. Ricordate che non siete soli nella lotta contro la pressione arteriosa.
Bibliografia
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