La memoria è coinvolta in tre processi fondamentali: codifica delle informazioni, archiviazione e recupero per l’uso. La memoria di lavoro, detta anche operativa, ci consente di accedere in modo provvisorio ai dati necessari per svolgere e portare a termine un determinato compito. Partecipa a funzioni cognitive più complesse e implica il ragionamento e la pianificazione.
Funzioni della memoria di lavoro
- Serve a integrare le informazioni nuove con quelle ospitate nella memoria a lungo termine. Ad esempio, se il nostro capo ci chiede di svolgere una specifica attività, possiamo comprendere la sua richiesta utilizzando dati già immagazzinati in memoria. Oppure, se un vicino ci parla di una conoscenza comune, seguiremo meglio il racconto se lo colleghiamo con quanto già sappiamo di quella persona.
- Consente di gestire informazioni di diverso tipo allo stesso tempo. Se stiamo cucinando e il telefono squilla, possiamo conversare con il chiamante e ricordarci di spegnere il fuoco prima che l’acqua bolle.
- Ha un ruolo attivo nella elaborazione e gestione delle informazioni, in modo che siano orientate alla risoluzione dei compiti o al raggiungimento degli obiettivi.
- La memoria di lavoro è coinvolta anche nei processi di apprendimento e nella comprensione del linguaggio.
La memoria di lavoro non deve essere confusa con la memoria a breve termine, che è più focalizzata sulla temporaneità. Cioè nella disponibilità dei dati per un periodo di tempo limitato.
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Modello di memoria di lavoro secondo Baddeley
Secondo Baddeley (Baddeley e Hitch, 1974), la memoria di lavoro è complessa poiché esegue allo stesso tempo tre diversi processi. Questi implicano il coinvolgimento di più sistemi. Si realizza:
- Sotto il controllo e la supervisione della componente esecutiva centrale.
- Con la gestione dei suoni del «circuito fonologico».
- Con l’elaborazione delle immagini mentali dello schema visuospaziale.
Come funziona la memoria di lavoro?
Per spiegare come funziona la memoria di lavoro, Baddeley propose di identificare i vari circuiti coinvolti nell’elaborazione delle informazioni.
Esecutivo centrale
Il suo ruolo è molto importante, poiché è responsabile dell’esecuzione e del controllo delle procedure necessarie per raggiungere un determinato obiettivo. Per fare ciò, utilizza altri circuiti, noti anche come magazzini.
La sua funzione è quella di supervisionare e coordinare tali magazzini, nonché di gestire le risorse di attenzione e concentrazione. Discrimina, infatti, gli elementi o gli stimoli distraenti dal compito principale.
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Circuito fonologico
Il circuito fonologico funziona da supporto nella gestione delle informazioni di parole e suoni. Utilizza altri due sottosistemi: la memoria fonologica, che consente di conservare l’informazione per un breve intervallo, e il sistema di rinforzo della ripetizione, che rende disponibile l’informazione dalla ripetizione.
Saremo in grado di ricordare come siamo arrivati in un luogo, se ripetiamo le istruzioni.
Il circuito fonologico ha una capacità limitata, poiché più sono numerosi gli stimoli da ricordare, più sarà difficile trattenerli.
Schema visuo-spaziale
Come indica il nome, si occupa della conservazione temporanea delle informazioni visuo-spaziali e dell’elaborazione delle immagini mentali. In questo modo è possibile sapere come la forma e l’aspetto degli oggetti sia utile nell’orientamento spaziale e nella conoscenza geografica.
Buffer episodico
È un quarto circuito, che è stato incluso in un secondo tempo. Il buffer episodico funge da collegamento tra le informazioni provenienti da diversi sistemi e la memoria a lungo termine.
Come proteggere la memoria?
Sebbene lo studio e l’uso della memoria siano generalmente pensati in termini di componenti o funzioni (a breve e lungo termine, episodica, lavorativa, sensoriale), la memoria è una sola. È un elemento chiave delle nostre attività quotidiane e della nostra storia. Attraverso la memoria conserviamo i nostri momenti più preziosi, ma anche la capacità di andare in bicicletta.
Pertanto, proteggerla e stimolarla fin dalla tenera età è vitale, anche se con il tempo invecchia anche lei.
La memoria può essere allenata: dalla preparazione di una ricetta, al ritrovare una canzone di tanto tempo fa, alla cura della nostra dieta, sono tutte abitudini sane che permettono di ottimizzarla.
Bibliografia
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- Baddeley, A. (2012). Working memory: theories, models, and controversies. Annual review of psychology, 63, 1-29.
- Gontier B., J. (2004). Memoria de Trabajo y Envejecimiento. Revista de Psicología, 13(2), Pág. 111-124. doi:10.5354/0719-0581.2004.17804
- Vernucci, S., Canet-Juric, L., Andrés, M. L., & Burin, D. I. (2017). Comprensión lectora y cálculo matemático: El rol de la memoria de trabajo en niños de edad escolar. Psykhe (Santiago), 26(2), 1-13.