La lettura è una specie di amicizia, diceva Marcel Proust, per descrivere il legame fraterno e sincero che si intreccia con i libri. Se volete insegnare ai bambini a leggere, iniziate favorendo un incontro emozionante con il linguaggio.
Infatti, se la capacità di parlare è una condizione innata dell’essere umano, la lettura è un fatto culturale. Un’azione in più che il cervello deve imparare. Per raggiungere questo obiettivo, gli stimoli che provengono dall’ambiente sono decisivi.
Si comincia a leggere prima ancora dell’alfabetizzazione, cioè quando i bambini cominciano a stabilire relazioni tra le parole e gli oggetti. È ciò che si chiama leggere il mondo. Per accompagnarli in questo processo possono essere utili i seguenti consigli.
Insegnare ai bambini a leggere: 6 consigli
Per insegnare ai bambini a leggere, per prima cosa è necessario favorire le esperienze linguistiche spontanee. Più queste sono ricche e varie, maggiori sono le possibilità di intuirne e comprenderne i riferimenti.
Da qui l’importanza di creare spazi di interazione in modo che il bambino sviluppi gradualmente la capacità di concettualizzare, man mano che acquisisce familiarità con le parole. Questo sviluppo, studiato dal filosofo del linguaggio Lev Vigotsky, è considerato fondamentale nel processo di apprendimento della lettura.
1. Giocate con le parole
I giochi di parole, fatti passare in modo spontaneo nella quotidianità dei bambini, sono un buon punto di partenza. Tra canti, filastrocche, indovinelli e scioglilingua, il substrato per la lettura si fertilizza. Le forme orali invitano al divertimento e, in seguito, aiuteranno nel complesso processo di costruzione delle relazioni.
Con questi giochi, i bambini e le bambine esercitano la memoria, creano connessioni tra parole e concetti, praticano la dizione e fanno volare l’immaginazione. Potete iniziare con i vostri ricordi di infanzia, per arricchirli man mano con altri presi in prestito da libri o internet.
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2. Leggete ad alta voce
Leggere ad alta voce è uno dei gesti che più hanno richiamo sui bambini. La connessione che si stabilisce in questi momenti muove le loro fibre affettive e lasciano tracce nelle emozioni.
Sforzatevi di offrire al bambino una lettura amorevole ed espressiva, prestando attenzione alle intonazioni e al ritmo della lettura. Sono necessari per comunicare l’intenzione del testo, essenziali per la loro comprensione e per l’analisi che i bambini faranno in seguito.
Regolate i tempi di lettura a seconda dell’età. Con la pratica, sarete in grado di ottenere la giusta misura. Conta anche la personalità: alcuni bambini resistono più a lungo, altri se si annoiano, perdono interesse.
3. Costruite una piccola libreria
Procurate a vostro figlio libri simpatici e divertenti, con belle storie e in diversi formati: tridimensionali, illustrati, sonori. Il mondo dell’editoria per ragazzi è una miniera di alternative. Siate attenti e curiosi: in questo modo riuscirete ad adattare le vostre scelte agli interessi del bambino.
Costruite un angolo in casa che funga da biblioteca e gli permetta di scegliere il libro che in quel momento ne stimola l’interesse. Prestate attenzione alle sue reazioni e rispondete a qualsiasi sua domanda. Se lo vedete stanco, è ora di chiudere il libro.
Leggetegli un racconto prima di andare a letto, preferibilmente uno che infonda tranquillità. Questo lo aiuterà a sentirti sicuro. Spesso, le ultime immagini della giornata tendono a insinuarsi nei sogni.
4. Disegnate lettere, sillabe e parole
Il disegno è una forma di rappresentazione. Questa operazione di astrazione permette di simboleggiare i suoni di lettere, sillabe e parole. Ciò che è noto come acquisizione della consapevolezza fonologica.
Perché ciò avvenga, è necessario che i bambini raggiungano un grado di maturità neurologica tipico dell’evoluzione umana, che può essere stimolato fin dalla nascita con azioni che valorizzino il loro rapporto con le parole.
5. Trovate un ambiente adatto
Scegliete insieme uno spazio confortevole che permetta la concentrazione e in cui non sarete interrotti. Sia chiaro che questo tempo passato a leggere conta molto per il bambino e non bisogna avere fretta.
Cercate di farlo sentire a suo agio. Potete di tanto in tanto puntare il dito sulla riga che state leggendo per fungere da guida. Se già riconosce le parole, potrà rivederle. Se è ancora in fase di apprendimento, questo aiuta il cervello a classificare e a catalogare nella memoria.
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6. Insegnate con l’esempio
Quest’ultimo consiglio sarebbe dovuto essere il primo, perché tutti i bambini imparano con l’esempio e ricevono la massima influenza da ciò che vedono a casa. Devono percepire che il vostro rapporto con i libri è positivo. Perciò, non nascondete l’emozione che un racconto o una poesia possono procurarvi.
Leggete, anche se siete molto occupati, ma non fatelo per dovere. Tenete sempre a portata di mano un libro, mettetelo in borsa. Non si sa mai, durante un’attesa o una pausa, il libro potrebbe diventare il vostro migliore compagno.
Insegnare ai bambini a leggere con i ricordi della vostra infanzia
Quando i bambini imparano a decodificare le lettere e diventano alfabetizzati, chiudono un ciclo iniziato con le prime ninne nanne che hanno sentito dalla madre. Cioè, è nell’interazione orale che il piccolo comprende le relazioni tra le parole e i referenti. Prima di padroneggiare la parola scritta, quindi, deve imparare a interpretare il mondo che lo circonda.
Per insegnare ai bambini a leggere a casa si può ricorrere a metodi pedagogici, sillabici, sintetici, analitici e misti. Sono stati usati per generazioni e hanno difensori e detrattori.
Ma prima di ricercarli, frugate nei vostri ricordi. Troverete sicuramente un aneddoto che riguarda il vostro processo di apprendimento della lettura. Riflettere sulla vostra esperienza vi potrà aiutare con il bambino, magari riproponendogli ciò che vi ha colpito in modo positivo.
Bibliografia
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