Una delle rivoluzioni della cucina odierna, insieme all’introduzione degli insetti, è il consumo di plancton. Questo rappresenta un insieme di microrganismi presenti nell’acqua, a circa 200 metri di profondità.
Normalmente, serve come cibo per alcuni tipi di pesci come le balene. Tuttavia, ha iniziato ad essere introdotto in cucina perché contiene sostanze nutritive che possono giovare alla salute umana.
Plancton, fonte di vitamine
Il plancton è caratterizzato dal contenere vitamine del gruppo C ed E. I primi sono strettamente correlati alla funzione immunitaria, secondo uno studio pubblicato nel 2016. Inoltre, partecipano al metabolismo del ferro, migliorandone l’assorbimento. Come se non bastasse, hanno capacità antiossidanti e stimolano la sintesi del collagene.
La vitamina E agisce come un potente antiossidante. Il suo consumo può aiutare a prevenire e curare i processi neurodegenerativi come l’Alzheimer, come affermato in un articolo pubblicato sull’International Journal of Molecular Sciences. Inoltre, può fungere da cardioprotettore contro le patologie del sistema cardiovascolare grazie alla sua capacità di ridurre il tasso di ossidazione della lipoproteina LDL.
Eccellenti caratteristiche organolettiche
Il plancton ha invece caratteristiche organolettiche che lo rendono un utilissimo alleato in cucina. È in grado di conferire un forte sapore di mare, che lo rende un prodotto pregiato quando si tratta di esaltare i profumi di molte preparazioni.
Questo è uno dei motivi del suo prezzo elevato, che può aggirarsi intorno ai 2.000 euro al chilogrammo. Per fortuna bastano pochi grammi per arricchire il sapore di quasi tutte le preparazioni.
Fonte di proteine e acidi grassi
Il plancton presenta una proteina ricca di aminoacidi essenziali, che si scontra con il concetto tradizionale di proteina vegetale. Tuttavia, la maggior parte della composizione del prodotto è acqua, quindi il contenuto proteico non è paragonabile a quello di un prodotto animale.
D’altra parte , è ricco di acidi grassi omega 3. Grazie a questo nutriente, insieme all’apporto di vitamina E, il plancton diventa un alimento salutare per il cuore.
Il suo consumo può modulare leggermente il profilo lipidico e prevenirne l’ossidazione. Questo effetto è protettivo contro lo sviluppo di patologie cardiovascolari.
Tuttavia, le quantità di plancton utilizzate nelle preparazioni culinarie non sono sufficientemente elevate per beneficiare di una grande quantità di questi nutrienti. Quindi il potere che questo ortaggio di mare offre sulla salute è piuttosto limitato.
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I superfood non esistono
Nonostante ci sia chi classifica il plancton come un superfood, le correnti scientifiche più attuali negano l’esistenza di questa categoria.
Nessun prodotto è in grado di prevenire o curare le malattie da solo. La sua azione dipende dal resto degli alimenti che compongono la dieta. In questo modo, per poter sperimentare gli effetti positivi di qualsiasi prodotto, è necessario inserirlo in un’alimentazione varia ed equilibrata.
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Plancton, un alimento raro
Nonostante le sue caratteristiche organolettiche e i suoi antiossidanti e vitamine, il plancton è oggi un prodotto raro nella gastronomia.
Viene utilizzato nell’alta cucina per aggiungere sapore e persino colore a determinate preparazioni culinarie. Tuttavia, il suo prezzo elevato lo rende un alimento inaccessibile per la stragrande maggioranza della popolazione.
Nonostante tutto è un prodotto ricco di sostanze nutritive e con una buona capacità antiossidante. Il suo contenuto di vitamina E e acidi grassi omega 3 lo rendono un alleato del sistema cardiovascolare. Tuttavia, questi nutrienti si trovano in natura in molti prodotti, senza la necessità di ricorrere al plancton per garantirne l’assunzione.
Ricorda che i superfood non esistono e che, per godere di una buona salute, è necessario adottare sane abitudini di vita. Tra questi spicca la dieta varia ed equilibrata dal punto di vista energetico.
Dare la priorità agli alimenti freschi rispetto agli alimenti trasformati aiuterà a ridurre il rischio di sviluppare malattie complesse. Tutto questo deve essere combinato con la pratica regolare dell’esercizio fisico.
Bibliografia
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