L’anima delle persone risiede nella loro memoria. Senza di essa, perdiamo la nostra identità, le nostre idee e i nostri sentimenti. Per questo motivo, soffrire di una malattia come l’Alzheimer è terrificante. Ci sembra impossibile continuare a respirare o a camminare senza sapere chi siamo.
Per questo motivo, molti ricercatori dedicano la loro vita a lottare contro questo fenomeno degenerativo. Purtroppo la cura non è prossima; tuttavia, sono stati raggiunti buoni risultati per quanto riguarda la diagnosi precoce.
Tra questi, risalta il metodo di un gruppo di ingegneri biomedici dell’Università dei Paesi baschi. Questi hanno scoperto come diagnosticare precocemente l’Alzheimer tramite il linguaggio.
Si tratta di un test per niente aggressivo. I pazienti non si rendono nemmeno conto di essere sottoposti ad una prova.
Consiste nell’esaminare la loro capacità di parlare e ricordare parole mentre raccontano una storia.
È molto più sicura rispetto alla classica ripetizione di parole, poiché i pazienti non sono coscienti del controllo. Quando qualcuno si rende conto di essere sottoposto ad una prova, potrebbe diventare nervoso e commettere più errori.
La diagnosi dell’Alzheimer non è mai stata così semplice ed economica
Quando si sospetta che qualcuno soffra di Alzheimer, si dà il via ad un iter di prove molto aggressivo. Analisi del sangue, risonanze magnetiche, TAC. Questo presuppone un vero e proprio calvario per i pazienti, oltre ad un costo elevato per il sistema sanitario.
Tuttavia, la diagnosi precoce dell’Alzheimer tramite il linguaggio mette un freno a tale situazione.
Il paziente deve solo raccontare un aneddoto della sua vita in un ambiente rilassato. Allo stesso tempo, il medico registra la conversazione, per rilevare possibili alterazioni durante il racconto.
L’equipe basco mette in rilievo l’importanza delle pause per ricordare le parole.
Uno dei primi sintomi è dimenticare alcune parole, anche prima di soffrire di tale malattia. Improvvisamente, diventa difficile ricordare termini quotidiani, come microonde o spazzola. Non vengono cancellati dalla mente, ma bisogna sforzare il cervello per trovare la parola che si desidera comunicare.
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La diagnosi tramite il linguaggio può salvare milioni di persone
L’università dei Paesi Baschi avverte riguardo l’importanza di questo nuovo metodo, poiché 46 milioni di persone al mondo soffrono di questa malattia. Si pensa che, nel caso in cui non venissero trovate nuove soluzioni, questa cifra aumenterà nei paesi sviluppati.
Per questo motivo, è importante mettere in pratica tecniche come la diagnosi precoce dell’Alzheimer tramite il linguaggio. Si potrà lottare contro questo male quando il cervello non sarà ancora danneggiato.
In questo modo, si frenerà l’avanzamento della malattia tramite esercizi che lo rinforzino, in modo che l’essenza delle persone che amiamo, o la nostra, continui a rimanere intatta più a lungo.
I benefici di tale studio sono dimostrati dalle istituzioni che lo portano avanti. Tra queste, troviamo prestigiose università spagnole, ma anche diverse associazioni di familiari di pazienti affetti da Alzheimer.
I familiari non si sentono soli in questa lotta
I pazienti affetti da Alzheimer soffrono molto. Ciò nonostante, i familiari di questi si vedono travolti da un vortice di avvenimenti che li sovrasta, senza sapere come agire.
Come accade anche in altri contesti, i familiari dei pazienti dicono di sentirsi soli e disorientati.
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In questo senso, le associazioni costituiscono un rifugio e una guida incommensurabile per loro. In essi trovano un luogo in cui prendersi cura di se stessi, in compagnia di altre persone che vivono gli stessi problemi.
Questa necessità, la conoscenza diretta di ciò che significa che la persona più importante della propria vita sparisca poco a poco, li porta a lottare affinché la sofferenza sia ogni giorno più controllabile.
Per questo motivo, è bene sostenere iniziative come questo metodo per la diagnosi precoce dell’Alzheimer tramite il linguaggio. La preoccupazione dei medici per trovare una cura è una speranza comune a tutti.
Tutti dovremmo essere grati ai medici per questi progressi, non solo chi conosce in prima persona questa malattia. Domani potrebbe toccare ai nostri genitori o forse a noi.
Come sappiamo, i casi di Alzheimer precoce sono sempre più abituali. Qualsiasi innovazione in questo campo, pertanto, dev’essere celebrata come merita, affinché si continui ad investire sulla ricerca.
Bibliografia
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