Listeriosi in gravidanza: tutto quello che c’è da sapere

Il consumo di cibi crudi e contaminati può causare un'infezione da listeria. Per tale ragione, le donne incinte dovrebbero sempre consumare alimenti cotti e preferire i latticini pastorizzati.

Listeriosi in gravidanza: tutto quello che c'è da sapere

La listeriosi è un’infezione causata dal batterio Listeria monocytogenes. Sebbene colpisca raramente le persone sane, per alcuni gruppi a rischio, come le donne incinte e i soggetti con sistema immunitario depresso, può rappresentare un problema serio. In questo articolo vi parleremo di tutto quello che è necessario sapere sulla listeriosi in gravidanza.

La listeriosi

L’infezione da Listeria o literiosi è una malattia a trasmissione alimentare. È un’infezione dovuta a un batterio che normalmente vive in natura in animali che ne sono portatori e in verdure e ortaggi contaminati.

Per tali ragioni, il batterio Listeria può trovarsi in:

  • Carne e pesce crudi
  • Frutta, verdura e ortaggi crudi
  • Latticini non pastorizzati
  • Alimenti processati
  • Pesce affumicato
Bistecca cruda
In gravidanza si dovrebbe evitare il consumo dei cibi crudi, alimenti nei quali  può proliferare la Listeria.

La cottura e la pastorizzazione sono in grado di uccidere i batteri, motivo per cui, ai gruppi a rischio si consiglia vivamente di cucinare sempre carne e verdure, oltre a evitare il consumo di latte, formaggio e altri latticini non pastorizzati.

D’altra canto, è necessario ricordare che la Listeria può contaminare i cibi anche dopo la cottura e prima del confezionamento. Ne consegue che anche gli alimenti processati come salsicce, salumi e affettati, possono essere potenzialmente pericolosi.

Questo batterio, inoltre, è in grado di sopravvivere al congelamento e alla refrigerazione e può essere trasmesso dalla madre al feto, rappresentando un notevole pericolo. Per questo motivo, è fondamentale che la madre si attenga ad alcune misure precauzionali per evitare di contrarre l’infezione.

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Tipi di listeriosi

La listeriosi è una delle malattie alimentari più gravi, anche se per fortuna è molto rara (secondo l’OMS si registrano da 0,1 a 10 casi per abitante all’anno). Nonostante il limitato numero di casi, ha un alto tasso di mortalità. Per tale ragione, la sua prevenzione è della massima importanza.

Esistono due tipi di literiosi:

  • Non invasiva. Una forma lieve di infezione che causa gastroenterite febbrile dovuta alla Listeria. Di solito colpisce le persone sane e, sebbene non sia rischiosa, può diventarlo per i gruppi a rischio, nei quali troviamo le donne in gravidanza.
  • Invasiva. Questa forma di listeriosi è altamente pericolosa, con un tasso di mortalità che può raggiungere il 20% o il 30%. Tra i sintomi abbiamo febbre, dolori muscolari, setticemia e persino meningite.

Per quanto riguarda i rispettivi periodi di incubazione, in entrambi i casi è di solito di una/due settimane. Tuttavia, può spingersi fino ai tre mesi, motivo per cui è difficile rilevare l’infezione in tempo.

Listeriosi in gravidanza

Listeriosi in gravidanza e aborto spontaneo
Tra i rischi principali della listeriosi in gravidanza troviamo l’aborto spontaneo e il parto prematuro, motivo per cui è necessario prestare la massima attenzione alla salute durante la gestazione.

La listeriosi è particolarmente pericolosa durante la gravidanza e non solo per la madre. L’infezione, infatti, può essere trasmessa al feto, che ne è particolarmente vulnerabile. In tal senso, può causare:

  • Aborto spontaneo
  • Parto prematuro
  • Infezione del feto o del neonato
  • Morte del feto o del neonato (circa il 22% dei casi di listeriosi perinatale provoca la morte del feto o del neonato).

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Come accennato in precedenza, i sintomi della listeriosi in gravidanza compaiono in genere dopo aver consumato l’alimento contaminato. Nei giorni a seguire è dunque possibile osservare i seguenti sintomi:

L’infezione può essere contratta in qualsiasi momento della gravidanza. Tuttavia, è più frequente nell’ultimo trimestre, dato che il sistema immunitario della madre è in genere più debole in questa fase.

Una volta diagnosticata la listeriosi in gravidanza, è raccomandabile iniziare il trattamento il prima possibile. In tal senso, se si riscontrano i sintomi elencati, si dovrà consultare subito il medico che, con un semplice esame del sangue, determinerà la presenza o meno dell’infezione. In caso di positività, il trattamento consisterà in una cura a base di antibiotici, che servirà a prevenire anche l’infezione del feto.

Prevenzione della listeriosi in gravidanza

Donna che cucina con i guanti
In cucina, si dovrà prestare particolare attenzione per evitare la contaminazione incrociata tra cibi cotti e crudi.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) propone 5 regole per la sicurezza alimentare:

  1. Mantenere l’igiene e la pulizia. È fondamentale lavare a fondo gli alimenti, lavarsi le mani prima di cucinare e mantenere perfettamente puliti cucina e frigorifero.
  2. Tenere separati i cibi crudi da quelli cotti. Ovvero, evitare quella che è definita contaminazione incrociata.
  3. Cuocere completamente i cibi. È stato dimostrato che cucinare a più di 70 ºC migliora la sicurezza del cibo. Tuttavia, bisogna sempre tenere presente che alcuni alimenti richiedono un’attenzione particolare (ad esempio, la carne macinata).
  4. Conservare il cibo a temperature sicure. In tal senso, si dovrà sempre evitare di lasciare il cibo cotto per più di due ore a temperatura ambiente. Allo stesso modo, i cibi non andranno mai scongelati fuori dal frigorifero e bisognerà sempre prestare la massima attenzione alle date di scadenza.
  5. Utilizzare acqua e materie prime sicure. Si raccomanda di evitare i cibi processati e quelli confezionati.

Nel caso della Listeria, poiché è riscontrabile in alimenti crudi e non pastorizzati, le misure preventive mirano innanzitutto a evitare il consumo di tali prodotti.

Oltre alle misure appena citate, le donne in gravidanza dovranno:

  • Evitare di consumare latte e latticini non pastorizzati (compresi i formaggi a pasta molle).
  • Riscaldare affettati e carni lavorate (ad es. salsicce) ad almeno 70º C prima di consumarle.
  • Evitare il consumo di pesci e carni affumicati.
  • Conservare gli avanzi in frigorifero ed evitare che rimangano più di due ore a temperatura ambiente. Inoltre, una volta cucinati dovranno essere consumati entro 2 o 3 giorni.
  • Leggere attentamente le etichette dei prodotti e seguire le linee guida sulla conservazione.

Conclusioni

La listeriosi è un’infezione rara, ma non per questo si devono tralasciare le misure precauzionali per scongiurarla. Soprattutto nel caso delle donne in gravidanza, occorre prestare particolare attenzione, dato che gli effetti sul feto possono essere letali.

Si dovranno rispettare le appropriate misure di igiene ed evitare gli alimenti quali carne e pesce processati, latticini non pastorizzati e cibi crudi (specialmente carni e verdure). Infine, nel caso si accusassero i sintomi descritti, la futura madre dovrà consultare tempestivamente il medico per iniziare il trattamento il prima possibile.

Bibliografia

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  • Laura Isabel Gramage – Córdoba et al. “Listeria y embarazo. A propósito de un caso”, Matronas prof., 2016, 17(2) e1-e3. https://www.federacion-matronas.org/wp-content/uploads/2018/01/cc-listeria-y-embarazo.pdf.
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  • Véronique Goulet et al. “Incidence of Listeriosis and Related Mortality Among Groups at Risk of Acquiring Listeriosis”, en Clinical Infectious Diseases, Volume 54, Issue 5, 1 March 2012, Pages 652–660,https://doi.org/10.1093/cid/cir902.
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