Disturbi del sonno nei bambini: esami e terapia

Alcune volte i disturbi del sonno nei bambini hanno origine da modelli di condotta inadeguati; altre volte, sono dovuti a motivi organici. In ogni caso, bisogna consultare uno specialista per determinare il percorso da intraprendere.

Bambina che dorme con la bocca aperta

Il sonno è fondamentale per la salute fisica e mentale, e questo vale sia per i bambini che per gli adulti. Tuttavia, nei più piccoli, questo aspetto è ancora più importante. Purtroppo, si stima che al giorno d’oggi i disturbi del sonno nei bambini rappresentino circa il 30% tra le patologie infantili.

Gli studi indicano che un 50% dei più piccoli ha difficoltà a dormire. Molto spesso, tali problemi, non vengono diagnosticati come disturbi del sonno in età infantile, perché i genitori tendono ad attribuirli alla mancanza di disciplina o al fatto di averli viziati.

Tuttavia, se il bambino non dorme bene, a risentirne sono il suo comportamento e la sua capacità di apprendimento; ma anche la concentrazione e la memoria, i movimenti, l’umore, tenderà a essere più irritabile, e l’autostima.

Alla luce di ciò, è importante diagnosticare e intervenire in tempo sui disturbi del sonno nei bambini. Scopriteli meglio in questo articolo.

Quali sono i disturbi del sonno nei bambini?

Disturbo del sonno nei bambini

I disturbi del sonno in età infantile comprendono tutti quei comportamenti problematici associati all’azione di andare a dormire. Tra questi, ci sono:

  • Difficoltà a prendere sonno.
  • Non riuscire a dormire.
  • Avere troppo sonno.
  • Dormire nei momenti sbagliati.
  • Fare qualcosa di anomalo durante il sonno. 

In senso stretto, si parla di disturbi del sonno nei bambini quando si presentano due circostanze:

  • Le difficoltà ad addormentarsi colpiscono in modo significativo le energie quotidiane del bambino.
  • I rapporti familiari, scolastici e sociali, in generale, risultano fortemente compromessi.

È normale che un bambino modifichi il suo bioritmo del sonno quando si presenta una situazione che esula dalla sua normalità. Ad esempio, una sconfitta, un conflitto in famiglia e così via. Tuttavia, in poco tempo, torna la normalità. Se questa situazione anomala permane, possiamo parlare di disturbi del sonno nei bambini. 

Tipologie

I principali disturbi del sonno in età infantile si classificano nel seguente modo: 

  • Dissonnie. Ovvero un gruppo di patologie che include:
  1. Narcolessia.
  2. Sindrome delle apnee ostruttive del sonno (SAOS).
  3. Sindrome dei movimenti periodici degli arti.
  4. Disturbo ambientale del sonno.
  5. Ritardo della fase iniziale del sonno.
  6. Disturbo borderline.
  7. Disturbo delle associazioni in fase iniziale del sonno.
  • Parasonnie. Ovvero un gruppo che include:
  1. Risvegli in stato confusionale.
  2. Sonnambulismo.
  3. Terrori notturni.
  4. Movimenti ritmici del sonno.
  5. Sonniloquio.
  6. Incubi.
  7. Altre tipologie di parasonnie: bruxismo, enuresi, mioclono del sonno, russare, apnee del lattante, morte improvvisa del lattante.

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Esami diagnostici

Bambina spaventata

I genitori possono sospettare la presenza di disturbi del sonno infantili quando il bambino ha difficoltà a prendere sonno, russa o respira a fatica mentre dorme, si mostra inquieto durante il sonno, fa la pipì a letto o mostra parecchia sonnolenza.

I dati che i genitori offrono sono fondamentali per formulare una diagnosi corretta, inizialmente basata su queste informazioni. A partire dalla storia clinica è possibile richiedere alcuni esami, come i seguenti:

  • Polisonnografia. Si tratta del più completo tra gli esami per la diagnosi dei disturbi del sonno infantile. Monitora l’attività del cervello, quella cardiaca, respiratoria e muscolare, mentre il bambino dorme.
  • Poligrafia. Si tratta di un metodo che permette di monitorare a casa il sonno del piccolo.
  • Monitoraggio cardiorespiratorio continuato. Viene applicato sui lattanti che hanno manifestato apnea o episodi di pausa respiratoria. Monitora la frequenza cardiaca e la respirazione.

Di solito viene prescritto anche un emocromo in casi di eccessiva sonnolenza e di irritabilità nel bambino. Questo permette di scartare o di confermare la presenza di anemia, parassiti e problemi alla tiroide.

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Trattamenti per i disturbi del sonno nei bambini

Il trattamento per questi problemi dipenderà dalla causa principale da cui hanno origine. Conviene sempre consultare il pediatra affinché ci indichi i passi successivi da compiere. Tuttavia, si consiglia in qualunque caso di garantire innanzitutto una corretta igiene del sonno al bambino

Per darvi delle linee guida in proposito, dovrete tenere conto che le ore di sonno di cui ha bisogno variano a seconda dell’età. Vediamole di seguito:

  • Tra 0 e 3 mesi, di solito il bambino dorme circa 16 ore.
  • Tra i 3 e i 12 mesi: 15 ore.
  • Da 12 mesi a 2 anni: 14 ore.
  • Da 2 a 5 anni: 13 ore.
  • Tra i 5 e i 9 anni: 10 ore.
  • Dai 9 ai 14 anni: 9 ore.
  • Tra i 14 e i 18 anni: 8 ore. 

Da un punto di vista comportamentale, uno dei trattamenti più utilizzati per correggere i disturbi del sonno nell’infanzia è il metodo Feber. Si tratta di una strategia altamente efficace e che è pensata per i lattanti. Consiste nel creare una serie di abitudini per aiutare il neonato a prendere sonno.

Se i genitori sospettano che il problema abbia un’origine fisica, devono rivolgersi a uno specialista.

Bibliografia

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