L’inattività prolungata, come quella che si verifica in seguito a un trauma o a un intervento chirurgico, può favorire la comparsa di coaguli che impediscono al flusso sanguigno di scorrere normalmente. Questa situazione può portare all’insorgenza del fenomeno conosciuto come tromboflebite superficiale o profonda.
Questo disturbo incide sul nostro stato di salute e, di conseguenza, sulla nostra qualità di vita. Ne parliamo in dettaglio nelle seguenti righe.
Che cos’è la tromboflebite?
La tromboflebite è un processo infiammatorio dovuto alla formazione di un coagulo di sangue, o trombo, all’interno di una vena; il flusso sanguigno risulta pertanto ostruito. Nella maggior parte dei casi interessa le gambe e le estremità inferiori. In base alla vena colpita, la tromboflebite può essere di due tipi:
- Profonda
- Superficiale
La tromboflebite profonda si manifesta nel sistema venoso profondo, che irrora muscoli e tessuti, e può causare complicazioni molto serie, tra cui l’embolia polmonare.
La tromboflebite superficiale, invece, colpisce soprattutto la vena grande safena, ovvero la grande vena superficiale presente nella coscia e nella gamba. Si presenta come una malattia limitante e relativamente benigna, ma può degenerare in trombosi venosa profonda e altre complicazioni.
Sebbene non sia nota l’esatta incidenza della trombosi superficiale, si ritiene che sia maggiore di quella della tromboflebite venosa profonda, che colpisce circa 1 persona su 1.000.
Tipi di tromboflebite superficiale
- Trombosi superficiale sterile. È la più diffusa.
- Tromboflebite traumatica superficiale. Si manifesta in seguito a una lesione all’estremità e in genere è associata alla comparsa di grandi ematomi sul tessuto adiacente
- Tromboflebite infettiva. È spesso la conseguenza di un incannulamento intravenoso prolungato.
- Tromboflebite migrante. Si tratta di una tromboflebite superficiale ricorrente priva di causa identificabile. Viene associata a malattie più gravi, come il tumore al pancreas.
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Sintomi associati alla trombosi venosa superficiale
La diagnosi del disturbo si basa sulla comparsa dei seguenti sintomi:
- Dolore localizzato
- Eritema
- Prurito
- Sensibilità
- Arrossamento cutaneo
- Indurimento del tessuto adiacente
Quali sono le cause della tromboflebite superficiale?
La tromboflebite superficiale condivide numerosi fattori eziologici con altre alterazioni trombotiche. Tra i vari fattori di rischio¡, il più importante e clinicamente identificabile è costituito dalla presenza di vene varicose. Ulteriori cause spesso associate alla comparsa di tromboflebite sono:
- Immobilità o inattività prolungata
- Stato di ipercoagulabilità o trombofilia
- Precedenti episodi di tromboflebite superficiale
- Lunghi viaggi
- Interventi chirurgici
- Gravidanza
- Terapia ormonale estrogeno-dipendente
- Sovrappeso oppure obesità
Quale trattamento seguire?
Il trattamento è principalmente rivolto alla riduzione del dolore e dell’infiammazione e, soprattutto, alla prevenzione dello sviluppo di una tromboflebite venosa profonda. Il rischio di progressione verso un tromboembolismo venoso è di circa il 5%.
È considerato soggetto a rischio di complicazioni tromboemboliche chi presenta trombi al di sopra del ginocchio, in altre parole nei pressi della giunzione safeno-femorale, oppure coaguli superiori ai 5 cm.
Il trattamento si basa sull’assunzione di antinfiammatori non steroidei (FANS) per calmare il dolore localizzato, come ibuprofene o naprossene. In contesti più gravi o se sono presenti fattori di rischio, sembra indicato anche l’uso di anticoagulanti a basso peso molecolare, come alcune eparine.
Queste molecole vengono ampiamente prescritte in seguito a un intervento chirurgico come misura preventiva contro la formazione di coaguli.
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Come prevenire la tromboflebite superficiale?
Il rischio di tromboflebite aumenta in caso di inattività prolungata nel tempo. Questa situazione può essere determinata da un lungo viaggio o da un intervento chirurgico, oppure può presentarsi come conseguenza di una malattia, come l’obesità. Al fine di prevenire la formazione di un coagulo sanguigno, possiamo:
- Camminare
- Muovere regolarmente le gambe
- Indossare vestiti comodi
- Bere liquidi a sufficienza
Al giorno d’oggi disponiamo di notevoli conoscenze mediche in merito alla trombosi venosa superficiale, che hanno modificato lo scenario relativo alla diagnosi e al trattamento di questa malattia. Fino a circa dieci anni fa, era considerata una patologia banale e di semplice diagnosi, per cui non era stato nemmeno definito un preciso trattamento.
Oggi, invece, è catalogata come patologia potenzialmente grave, perché associata in numerose occasioni a trombosi del sistema venoso profondo e alle conseguenze fatali che derivano da quest’ultima, come l’embolia polmonare.
Bibliografia
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- https://www.cochrane.org/CD004982/PVD_treatment-superficial-thrombophlebitis-leg
- https://www.fisterra.com/guias-clinicas/trombosis-venosa-superficial/
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