La flessibilità metabolica è un concetto che si riferisce alla capacità del corpo di utilizzare come fonte di energia soprattutto i nutrienti che consuma in proporzione maggiore.
Chi è in grado di attivare questo meccanismo riesce a dimagrire più facilmente. Oltre a ciò, presenta più massa muscolare e tenderà a perderla di meno con gli anni. Ciò è possibile perché il corpo si adatta bene al tipo di dieta adottata.
Ottimizzazione delle fonti energetiche
Quando si definisce una dieta dimagrante, bisogna conoscere le fonti che offrono al corpo l’energia di cui ha bisogno. Le persone con una buona flessibilità metabolica potranno adattarsi meglio alle risorse nutrizionali che ottengono dal cibo.
Per queste persone, una dieta ricca di carboidrati equivale a usare il glucosio come principale fonte di energia. In caso di digiuno, tuttavia, daranno la priorità al grasso come substrato energetico; riusciranno, inoltre, a preservare meglio l’integrità del tessuto muscolare.
Adottando una dieta a basso contenuto di carboidrati, quindi, inizieranno a usare i grassi come fonte energetica, conservando le riserve di glicogeno muscolare ed epatico.
Non tutti abbiamo questa capacità, che è strettamente legata alla salute metabolica. Per questo motivo risulta necessario ottimizzare il metabolismo.
La flessibilità metabolica dipende dall’insulino-resistenza
L’insulino-resistenza è uno dei fattori che contraddistinguono la flessibilità metabolica. I soggetti diabetici, di fatto, dimagriscono più facilmente con una dieta a basso contenuto di carboidrati.
Viceversa, le persone che presentano un’adeguata risposta a questo ormone, riescono a ridurre la massa corporea pur con una dieta ricca di zuccheri. Per ridurre l’insulino-resistenza e migliorare questo parametro metabolico, si possono adottare una serie di strategie:
- Il digiuno intermittente, secondo un articolo pubblicato sulla rivista Ageing Research Reviews. Questo effetto può essere aumentato riducendo drasticamente i carboidrati, soprattutto gli zuccheri semplici.
- Seguire un allenamento a intervalli e ad alta intensità. L’esercizio fisico incide positivamente sul decorso di alcune malattie, tra cui il diabete. È quanto afferma uno studio pubblicato nel 2015.
Dieta più sopportabile grazie alla flessibilità metabolica
Chi può contare su buone condizioni di salute e sulla flessibilità metabolica è in grado di adattarsi meglio ai cambiamenti nella dieta. Uno schema di digiuno intermittente può dare risultati soddisfacenti; vi sarà, inoltre, scarsa stimolazione dell’appetito e perdita di massa magra trascurabile.
In caso contrario, invece, si opta per una restrizione degli zuccheri nella dieta. Un’elevata insulino-resistenza, di fatto, impedisce di dimagrire se si assumono carboidrati in abbondanza pur seguendo una dieta ipocalorica.
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Cambiare dieta per proteggere la salute
Le persone sedentarie che non fanno sport in modo regolare presentano spesso altri valori di insulino-resistenza. Per questo motivo, prima ancora di considerare il dimagrimento, è necessario adottare delle strategie che aiutino a migliorare la salute metabolica.
Ciò significa ridurre i carboidrati e realizzare il digiuno intermittente; a ciò dovrà essere unito un programma per aumentare la forza e un allenamento ad alta intensità, ove possibile.
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Una volta ristabilita la salute metabolica, si potrà pensare a una dieta flessibile. In questo modo, l’organismo riuscirà a dare la giusta priorità ai nutrienti nel momento in cui dovrà produrre energia.
La scarsa flessibilità metabolica è uno dei motivi per cui una persona obesa non riesce a dimagrire e a mantenere la massa muscolare rispetto a una persona abituata a fare sport. Chi desidera godere di questi benefici dovrà, quindi, ridurre il consumo di carboidrati e aumentare l’esercizio fisico.
Bibliografia
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