Un trapianto di cuore è un intervento chirurgico per cui l’organo malato del ricevente viene sostituito con quello sano di un donatore. Si procede chirurgicamente quando il trattamento non ha dato i risultati sperati, motivo per cui la malattia avanza e si aggrava provocando insufficienza cardiaca.
Il trapianto di cuore è un intervento complesso, ma la percentuale di sopravvivenza è elevata se la procedura viene messa a punto adeguatamente.
In linea di massima, il trapianto deve essere completato entro quattro ore dal prelievo dell’organo. Vengono dunque offerti innanzitutto cuori conservati presso i centri trapianto vicini al donatore.
Motivi per i quali si rende necessario un trapianto di cuore
Si procede con un trapianto di cuore solo nel caso in cui i farmaci e persino altri interventi chirurgici non abbiano dato alcun risultato positivo. Negli adulti, l’insufficienza cardiaca può essere provocata da diverse malattie:
- Malattie delle arterie coronarie o delle valvole cardiache.
- Cardiomiopatia, ovvero indebolimento del muscolo cardiaco.
- Cardiopatia congenita.
- Aritmia ventricolare.
- Amiloidosi.
- Problemi a seguito di un precedente trapianto di cuore.
Nei bambini, invece, si verificano soprattutto difetti congeniti del cuore o cardiomiopatie. La maggior parte si manifesta alla nascita o nei primi anni di vita.
Procedura di intervento
Si tratta di un’operazione chirurgica a cuore aperto. Il trapianto richiede diverse ore e se il paziente è stato sottoposto in passato ad altri interventi chirurgici al cuore, l’operazione sarà più complessa e durerà più a lungo.
Oltre alla somministrazione dell’anestesia totale, è fondamentale assicurare la presenza di un macchinario per la circolazione extracorporea. Quest’ultima mantiene alti i livelli di ossigeno nel sangue del paziente.
Il medico specialista, aprirà la cassa toracica mediante l’incisione del torace. Dopo aver prelevato il cuore malato e aver introdotto quello del donatore, il chirurgo collegherà i vasi sanguigni corrispondenti. Successivamente, il flusso sanguigno tornerà a livelli normali.
In alcuni casi, esiste l’opzione del trapianto multiorganico, ovvero un trapianto di cuore in contemporanea a quello di polmone, fegato o rene.
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Decorso postoperatorio del trapianto di cuore
A seguito del trapianto di cuore, è molto importante sottoporsi a controlli e monitorare la convalescenza del paziente. Questo aspetto è molto importante, soprattutto perché potrebbe verificarsi un rigetto dell’organo ricevuto. I principali sintomi di un rigetto sono:
- Difficoltà respiratoria.
- Febbre e affaticamento.
- Aumento di peso.
- Scarse quantità di urina.
Per accertarsi dell’effettivo rigetto del cuore donato, si procederà con la biopsia del miocardio che prevede l’introduzione di un dispositivo endovena in direzione del cuore allo scopo di estrarre un campione di tessuto che verrà esaminato. Oltre il rigetto, esistono ulteriori rischi che possono mettere in pericolo il paziente. Ci riferiamo a:
- Malattie alle arterie coronarie. Le arterie del cuore possono ispessirsi e indurirsi. Questo può indurre vasculopatia cardiaca da allotrapianto.
- Effetti indesiderati dei farmaci, in particolare degli immunosoppressori.
- Cancro. Gli immunosoppressori possono aumentare anche il rischio di cancro.
- Infezioni. Rischio maggiore a causa degli immunosoppressori.
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Dispositivi di assistenza ventricolare
È doveroso dire che esistono una serie di opzioni in alternativa al trapianto di cuore. Queste sono indirizzati alle persone che, per svariati motivi, non sono idonei all’intervento.
Una validissima alternativa per molti pazienti è un dispositivo di assistenza ventricolare (o VAD), come trattamento a lungo termine. Una vera e propria bomba meccanica da impiantare nel petto. La sua funzione è aiutare il cuore a pompare il sangue dai ventricoli al resto del corpo.
In alcuni casi, questi dispositivi di assistenza ventricolare vengono utilizzati per un tempo limitato in attesa di un trapianto di cuore.
Se un dispositivo di assistenza ventricolare non è sufficiente per il paziente, ma questi è in attesa di trapianto, i medici potrebbero considerare l’utilizzo di un cuore del tutto artificiale. Questo dispositivo viene impiantato in sostituzione dei ventricoli cardiaci e può essere molto utile.