Le stomie: cosa sono e perché vengono eseguite?

Le stomie sono interventi chirurgici che richiedono un grande cambiamento del proprio stile di vita. In alcuni casi rappresentano l'unica opzione per salvare la vita di una persona. Con la pratica, il giusto supporto e le necessarie informazioni è possibile condurre una vita relativamente normale.

Strumenti per le stomie.

Le stomie sono aperture create chirurgicamente in modo da permettere la fuoriuscita di sostanze di scarto. In alcuni casi vengono eseguite sull’addome, altre volte sulla vescica. Si procede quando l’organismo non riesce a espellere le sostanze di scarto in modo naturale.

Le stomie possono essere temporanee o permanenti. Quelle temporanee vengono eseguite quando le sostanze di scarto devono essere eliminate attraverso l’apertura solo provvisoriamente. Una volta ripristinato la funzionalità dell’area interessata, si richiude l’apertura e la fisiologica attività di scarto si ripristina.

Quelle permanenti, invece, vengono eseguite in presenza di danni irreversibili a carico dell’intestino o della vescica, per cui il recupero della corretta funzionalità è impossibile. In questi casi si procede con un’asportazione e la stomia rimarrà per tutta la vita.

In entrambi i casi, le sostanze di scarto che fuoriescono dal corpo mediante la stomia finiscono in una sacca attaccata alla pelle. Questa sacca deve rimanere sempre collegata all’apertura e il suo contenuto va svuotato regolarmente.

Tipi di stomie

Le stomie chirurgiche.
Le stomie si classificano a seconda della loro funzione e dell’area in cui vengono eseguite. La scelta del tipo dipenderà dalla malattia.

Esistono tre tipi di stomie: colostomia, ileostomia e urostomia. La prima interessa il colon, la seconda coinvolge l’ileo, ovvero il tratto inferiore dell’intestino tenue, e la terza la vescica. Vediamo le principali caratteristiche di ciascuna:

  • Colostomia. Si tratta di un intervento chirurgico che prevede il passaggio di una parte del colon lungo la parete addominale allo scopo di formare uno stoma o apertura. Può essere di diverse dimensioni e può essere eseguita a destra dell’addome, a sinistra o al centro.
  • Ileostomia. Si tratta di un intervento di chirurgia che ha lo scopo di riposizionare l’ileo tramite un’apertura sulla parete addominale. In genere viene eseguita sul lato inferiore destro dell’addome ed è necessario in presenza di malattie come la colite ulcerosa, la poliposi familiare, il cancro e il morbo di Crohn.
  • Urostomia. Consiste in un’apertura chirurgica allo scopo di deviare l’urina dalla vescica all’esterno. Solitamente viene eseguita in presenza di cancro della vescica, malformazioni alla nascita o lesione del midollo spinale.

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Vivere con una stomia

Una stomia cambia notevolmente la vita. Il primo grande cambiamento consiste nel fatto che le sostanze di scarto non vengono più espulse volontariamente; in altre parole, l’individui non ha più il controllo sull’evacuazione e la minzione, ovviamente ciò provoca una certa ansia. Al tempo stesso, si teme di emettere odori sgradevoli o di attirare troppo l’attenzione.

A queste pressioni si aggiunge il fatto che ci vuole del tempo per imparare a svuotare e riposizionare la sacca attaccata allo stoma. All’inizio gli imprevisti sono frequenti, visto che solitamente la sacca va svuotata dalle cinque alle otto volte al giorno. In un primo momento, dunque, è normale non avere dimestichezza dia qualche problema.

Sentirsi frustrati e insicuri dopo l’intervento chirurgico è comprensibile. Provare rabbia e tristezza è logico. Una situazione di questo tipo trasforma l’immagine di sé e ha notevoli ripercussioni psicosociali.

È dunque importante poter contare sul necessario supporto psicologico, se è il caso, oppure sfogarsi con i propri cari.

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Le stomie nel bambino

Bambino che pensa.
Le stomie nel bambino hanno forti ripercussioni emotive. È indispensabile offrire sostegno ai più piccoli e insegnare loro a gestire le situazioni impreviste o possibili ostacoli.

Le stomie cambiano la vita di qualunque persona. Ma nel caso dei bambini, l’impatto è maggiore per via della loro immaturità emotiva. In un primo momento faranno fatica a riprendere il controllo della loro vita, soprattutto per paura di essere diversi dagli altri o perché temono di non essere accettati.

L’ideale è parlare chiaramente e in modo naturale con il bambino. Per lui non sarà facile portare una sacca con i propri rifiuti ovunque. I bambini più piccoli tendono ad accettare più serenamente queste situazioni, mentre per gli adolescenti è senz’altro più difficile.

Infine, il bambino potrebbe aver bisogno di un po’ di tempo per adattarsi alla nuova situazione. In particolare, la sua preoccupazione sarà una possibile fuoriuscita. Ecco perché è importante insegnargli cosa fare in questi casi, facendolo sentire forte e capace di risolvere eventuali difficoltà.

Bibliografia

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