Nessuna emozione è di per sé buona o cattiva. È vero che ci sentiamo meglio quando proviamo gioia rispetto a quando siamo arrabbiati o spaventati. Tuttavia, la rabbia può avvisarci di una situazione di ingiustizia e la paura può tenerci svegli in modo da non farci sorprendere. Ma quando si può parlare di paura disfunzionale?
Nei casi citati, le emozioni giocano a nostro favore, se sappiamo usarle come strumenti. Ma ci sono momenti in cui l’emozione ci invade completamente, ci domina e tinge con i suoi colori una situazione. Questo è ciò che accade quando sperimentiamo una paura disfunzionale.
Cos’è la paura disfunzionale?
La paura è un’emozione fondamentale, primaria e universale. Tuttavia, è un’esperienza unica. Non tutti la sentiamo o la esprimiamo allo stesso modo.
Il modo migliore per comprendere la paura è valutare come agisce su di noi e sulla nostra quotidianità. Ciò significa che può essere sia funzionale che disfunzionale, secondo le circostanze.
Ad esempio, la paura va bene se mi permette di fare attenzione a che il bambino non si bruci mentre mi sta aiutando a cucinare. Ma è negativa se mi paralizza e mi impedisce di divertirmi in cucina con il bambino, nel timore che gli succeda qualcosa.
Quindi, la paura disfunzionale è quella che ci rinchiude, ci ferma, ci paralizza e provoca sofferenza, disagio e angoscia. Quando è vissuta in modo permanente causa ansia anticipatoria, cioè ci mette in allerta circa minacce o situazioni che non si sono verificate attraverso una reazione sproporzionata.
Leggete anche: La paura dal punto di vista filosofico
Come superare la paura disfunzionale?
Alcune delle chiavi che possono aiutare a superare la paura sono le seguenti:
- Riconoscere che è un’emozione naturale e non cercare di nasconderla. Accettare che la paura vive in noi per indicarci qualcosa, per adempiere alla sua funzione. Quindi prima di provare a cancellarla, è meglio imparare a leggerla. Per fare questo potete chiedervi “perché ho paura? A quali aspetti dovrei prestare attenzione?”. In questo modo la paura giocherà a vostro favore, sarà funzionale e non disfunzionale.
- Identificare la natura della minaccia. Provate a pensare: è reale o probabile? Molte volte capita che la paura si scateni in modo indiscriminato di fronte a molteplici stimoli. Questo è ciò che ci fa vivere avvolti in essa. Non tutte le minacce, però, sono ugualmente probabili o importanti. Imparare a riconoscere i pregiudizi cognitivi ci aiuta a classificare la gravità delle minacce.
- Cosa si può fare al riguardo? Partendo dal punto precedente, pensare a come prepararci e cosa fare in una situazione del genere, aiuta a gestire la paura. Esistono sempre soluzioni e procedure da seguire.
- Elaborare un piano. Ora che conoscete l’oggetto della paura e cosa fare, potete elaborare un piano e affrontare in modo graduale la situazione temuta. Questo significa prendere confidenza con quel fantasma, fino a quando non riuscirete a trovarvi faccia a faccia. Se, ad esempio, vi paralizza parlare in pubblico, iniziate a registrare la vostra voce, quindi esercitatevi con gli amici e infine esponetevi.
- Usare una tecnica di rilassamento. Uno degli approcci migliori alla paura disfunzionale è cercare di contenerla. Potete iniziare con esercizi di rilassamento e respirazione che aiutano a rendere funzionale la paura.
- Chiedere aiuto. Se sentite che la paura vi impedisce di prendere decisioni, di essere più spontanei e di vivere secondo i vostri desideri, potrebbe essere il momento di farsi aiutare da uno psicologo.
Potrebbe interessarvi anche: Paura della morte: come possiamo affrontarla?
La paura può essere un’alleata
La paura non è sempre un pericolo e questo è il primo passo per riconoscere la paura disfunzionale. Dobbiamo imparare a indossare altre lenti nel leggere alcune situazioni. Altrimenti, la paura ci mette all’angolo e ci impedisce di goderci la vita. Se ben gestita, invece, ci permette di sopravvivere.
Accettare che la paura sarà sempre lì e che non la faremo scomparire dal nostro spettro di emozioni significa abbracciarla. Ma possiamo imparare a gestirla ed essere padroni di noi stessi.
Bibliografia
Tutte le fonti citate sono state attentamente esaminate dal nostro team per garantirne la qualità, affidabilità, rilevanza e validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.
- Moscone, R. O. (2012). El miedo y su metamorfosis. Psicoanálisis: Revista de la Asociación Psicoanalítica Colombiana, 24(1), 53-80.
- Reyes Pérez, V., Rodríguez, A. R., Alcázar Olán, R. J., & Reidl Martínez, L. M. (2017). Las estrategias de afrontamiento que utilizan los adolescentes ante situaciones que provocan miedo. Psicogente, 20(38), 240-255.