L’incisione della pelle con l’inchiostro “dura per sempre”. Questo concetto ormai è diventato obsoleto, perché ora è possibile realizzare la rimozione di un tatuaggio con il laser. Il processo non è così semplice, ma la tecnica promette efficacia.
Un tatuaggio prevede l’introduzione di coloranti sotto l’epidermide attraverso un ago. Chi decide di intervenire sulla pelle con quest’arte lo fa considerando che è per sempre.
Tuttavia, oggi molta gente decide di rimuovere o coprire i tatuaggi, utilizzando tecnologie poco invasive e indolori. Sebbene ci sia un’alternativa, è importante essere consapevoli dei potenziali pericoli di sottoporsi a sessioni di energia pulsata ad alta intensità.
Come si cancella un tatuaggio con il laser?
Un articolo su Chirurgia Plastica Ibero-latinoamericana evidenzia che cancellare un tatuaggio con il laser è un grande passo verso il raggiungimento di risultati estetici, con un minimo di effetti collaterali.
A tal fine devono essere utilizzati dispositivi approvati dalla Food and Drug Administration (FDA). I moderni dispositivi agiscono con emissione di impulsi in picosecondi e nanosecondi, frazionando il pigmento mediante fotoacustica, in modo che l’organismo rilasci l’inchiostro.
Tuttavia, è il colore del tatuaggio che definisce il tipo di laser da utilizzare. Secondo la rivista citata, alternative ai laser a impulsi ultracorti sono i laser Q-Switch, nelle loro varianti “rubino”, “alessandrite” e “Nd-YAG”.
La classificazione si basa sull’intensità, poiché le sfumature dell’inchiostro assorbono la luce a diverse lunghezze d’onda. A volte, è obbligatorio utilizzare più di un tipo di dispositivo, poiché ci sono pigmenti molto complicati da cancellare.
Quante sessioni sono necessarie per rimuovere un tatuaggio con il laser?
Alcune persone riescono a cancellare i loro tatuaggi in 2 sessioni; altri richiedono più tempo. Il numero di visite dal dermatologo per cancellare un tatuaggio è condizionato dai seguenti aspetti:
- Colore.
- Dimensione.
- Posizione.
- Antichità del tatuaggio.
- Tonalità della pelle.
- Incisione amatoriale o professionale.
Anche il fumo influisce sulla procedura, come indica una pubblicazione sul Wall Street Journal. L’argomento è che il fumo ostacola la guarigione delle ferite.
Da parte sua, l’Accademia Spagnola di Dermatologia e Venereologia raccomanda che trascorrano dalle 6 alle 8 settimane tra le sessioni, in modo che il corpo abbia il tempo di liberarsi del pigmento e recuperare la pelle.
La pazienza è essenziale. Soprattutto perché ogni parte del corpo reagisce in modo diverso.
Quello che succede è che le cellule che combattono gli elementi estranei si concentrano in punti specifici, come l’inguine, le ascelle e il collo. Quando l’incisione è lontana da dette parti, rimuoverla è più difficile.
Leggete anche: Cancellare un tatuaggio, è possibile?
Rischi durante la rimozione di un tatuaggio con il laser
La procedura è delicata, ma sicura se eseguita da un professionista con l’attrezzatura adeguata. Se avete intenzione di utilizzare il laser per rimuovere un tatuaggio, ecco i possibili rischi ai quali sarete esposti.
Strumenti inadeguati
Molti centri estetici offrono il servizio di rimozione dei tatuaggi. Ma è essenziale che questo lavoro venga svolto da un professionista. Il dermatologo è il principale responsabile della manipolazione dei macchinari e della conoscenza dettagliata della tecnologia.
Sia l’esperienza del medico che gli strumenti a sua disposizione sono fondamentali per il successo della cancellazione. Forse l’immagine richiede diversi laser; di più se è multicolore. Sarà l’esperienza dello specialista e la padronanza degli strumenti a garantire ottimi risultati.
Dolore
La maggior parte delle persone non prova dolore, ma ciò dipende dalla tolleranza alle pulsazioni. Il trattamento è regolato a un livello confortevole per il paziente.
Le testimonianze di coloro che hanno già sbiadito i loro tatuaggi stabiliscono una somiglianza tra il dolore e gli schizzi di grasso bollente o le forature con un elastico, come cita un testo pubblicato dalla FDA.
Per ridurre l’intensità, è possibile applicare una crema anestetica un’ora prima del trattamento e fornire aria fredda durante le emissioni luminose.
Cicatrici
Un errore nella tecnica avrebbe come conseguenze cicatrici o fibrosi. C’è anche il rischio di subire un’ustione, un’infezione o cambiamenti nella struttura della pelle. Tutto ciò ha a che fare con il sistema immunitario, poiché influenza la velocità o la lentezza della guarigione.
A tal proposito, la rivista Faculty of Medicine spiega che il processo di guarigione risponde all’azione cellulare che stimola la crescita, la riparazione e il rimodellamento del tessuto, al fine di ripristinarne le caratteristiche.
Prurito, vesciche e orticaria
Ricordate che lo scopo della luce emessa è quello di sradicare le particelle di inchiostro impregnate nell’epidermide. La potenza rilasciata dal laser tende a provocare reazioni:
- Sensibilità della pelle in generale.
- Arrossamento.
- Gonfiore
- Vesciche.
- Orticaria.
- Prurito.
Si consiglia di lasciare che la condizione guarisca da sola per evitare effetti più gravi. Se il disagio non viene alleviato, il medico è l’unico autorizzato a prescrivere farmaci.
Alterazione della pigmentazione della pelle
L’iperpigmentazione o l’ipopigmentazione, cioè l’oscuramento o l’alleggerimento della pelle, è un altro rischio della rimozione del tatuaggio con la tecnologia laser.
Questi cambiamenti nella carnagione trattata sono rari. Se si verificano, sono reversibili in un periodo inferiore a 1 anno dal completamento della procedura.
Per precauzione, prima delle sedute per cancellare un tatuaggio sulla pelle abbronzata, si consiglia di applicare la protezione solare; per almeno 30 giorni prima del trattamento. Successivamente è necessario proteggere rigorosamente l’area in modo che i raggi solari non la raggiungano ; altrimenti non guarirà correttamente.
Per saperne di più: Tatuaggi per “cancellare” le cicatrici della vita
Rimedi poco raccomandati per rimuovere un tatuaggio
La FDA non autorizza creme o unguenti per rimuovere i tatuaggi, non essendo a conoscenza di studi clinici che ne dimostrino l’efficacia. L’uso di unguenti può causare reazioni cutanee impreviste.
Recentemente hanno immesso sul mercato un sistema di micropigmentazione che inietta una sostanza a base di acido lattico sul disegno. Si ritiene che questo metodo causi infiammazione e che l’inchiostro rimanga intrappolato formando una crosta. Tuttavia, non ci sono ricerche a lungo termine su questo.
Infine, non dimenticate che sono i dermatologi a realizzare la rimozione di un tatuaggio con il laser. È possibile trovare centri autorizzati e naturalmente affidabili. In questo caso verificate che siano in possesso della relativa autorizzazione sanitaria e che il tecnico dimostri certificazione e competenza.
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