L’avena è un cereale che costituisce un ottimo alimento sia per gli adulti che per i più piccini, non solo per il suo alto valore nutrizionale, ma anche per i benefici che offre alla nostra salute. Anche se siamo soliti associarla alla prima colazione, l’avena cruda o cotta si presta a molte preparazioni, per essere consumata in qualsiasi pasto della giornata.
Ovviamente, mangiare l’avena cruda o cotta comporta delle variazioni delle sue proprietà, perciò, com’è meglio mangiarla? È una domanda importante, giacché si sa che molti alimenti perdono parte del loro valore nutrizionale durante la cottura.
A seguire valuteremo i pro e i contro dei due modi di assumere l’avena cruda o cotta e poi…che vinca il migliore!
L’avena: il valore nutrizionale
Che sia avena cruda o cotta, questo cereale è sempre una grande fonte di nutrienti ed energia. Una razione di avena è in grado di apportarci proteine, minerali, vitamine (anche se in minor quantità rispetto agli altri nutrienti), fibre solubili, grassi e carboidrati.
Tra le sue maggiori proprietà, possiamo sottolineare l’importanza delle fibre solubili, le quali aiutano a combattere la stitichezza, dal momento che ricoprono l’intestino con uno strato protettivo che facilita e regola il transito intestinale.
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L’avena aiuta anche ad evitare l’aumento di peso, poiché sazia e mantiene il colesterolo sotto controllo grazie all’apporto di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi.
Una di queste fibre solubili -i β-glucani- si occupa di regolare i livelli di glucosio e di lipidi nel sangue. Anche i carboidrati presenti in questo cereale svolgono un ruolo molto importante, poiché impiegano molto più tempo del normale ad arrivare al sangue.
Questa caratteristica rende l’avena un alimento ideale soprattutto per chi soffre di diabete e per chi pratica sport.
Tuttavia, a parità di proprietà nutritive, l’avena cruda ha un vantaggio rispetto a quella cotta: è in grado di conservare tali proprietà più a lungo e in maggior quantità.
Quando cuciniamo l’avena, perdiamo una grande quantità di minerali e di fibre in essa contenuti. Inoltre, bruciamo anche molti dei suoi enzimi, i quali sono utili a favorire la digestione e l’eliminazione delle tossine dal nostro organismo.
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Durante la cotture, inoltre, vanno persi anche altri elementi fondamentali, come le vitamine B ed E e il selenio, un minerale ricco di antiossidanti che aiuta a prevenire il cancro, l’invecchiamento e i problemi cardiaci.
Il sapore e la digestione
Sotto questo aspetto, risulta essere migliore l’avena cotta, non solo per il suo sapore più appetibile, ma anche per il fatto che è molto più facile da masticare a da digerire rispetto all’avena cruda.
Molte persone, infatti, fanno più fatica a masticare l’avena cruda, dal momento che questa non è stata ammorbidita dal processo di cottura. In più, una volta mangiata, presentano poi una situazione di malessere intestinale, caratterizzato da presenza di gas, fitte e stitichezza.
Tuttavia, non tutto è perduto per l’avena cruda ed esiste un modo per superare questi inconvenienti. È possibile ammorbidire questo cereale senza cucinarlo, lasciandolo in ammollo per un paio di ore (con una proporzione pari a due tazze di acqua per ogni tazza d’avena), dopo le quali sarà sufficiente frullarlo e ingerirlo a piacere.
Si può anche dolcificare l’avena con l’aggiunta di un po’ di miele o di zucchero, in modo da migliorarne il sapore, oppure mescolarla a yogurt, frutta o altri alimenti: in questo modo, gli altri ingredienti ne maschereranno il gusto.
Tirando le somme, è meglio l’avena cruda o cotta?
Dopo aver valutato l’aspetto nutritivo, il sapore e la digeribilità, tra l’avena cruda e quella cotta è la prima ad avere la meglio.
Nonostante la sua consistenza e il suo sapore siano inferiori a quella cotta, la possibilità di migliorarli e la sua superiorità nutritiva rendono l’avena cruda un alimento perfetto per mantenere il nostro corpo in forma, sano e pieno di energie.
Immagini per gentile concessione di Sebastian Tauchmann
Bibliografia
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