Gabriel Marshall è un bambino di 8 anni e ora ha due certezze: quella di avere il miglior padre del mondo e che la vita ha ancora molto da offrirgli.
È un bambino coraggioso, molto amato dai suoi e presto sconfiggerà il cancro al cervello; l’operazione gli ha lasciato una profonda cicatrice sulla testa che gli aveva tolto la fiducia in se stesso.
Il caso di Gabriel ha fatto il giro del mondo per un motivo speciale e commovente. Qualche mese fa, suo padre, Josh Marshall, ha voluto festeggiare il giorno del papà in un modo molto particolare.
Gabriel aveva, sulla testa senza capelli, una vistosa cicatrice che lo riempiva di vergogna e che gli ricordava il punto preciso della sua malattia, adesso quasi lasciata alle spalle.
Vedendo come questo segno stava togliendo la voglia di sorridere al piccolo, suo padre ha deciso di farsi un tatuaggio: stessa forma, stesso colore, una copia esatta della cicatrice, allo scopo preciso di dare forza a Gabriel.
Il gesto di un padre che ama suo figlio
Tutti i genitori amano i propri figli sopra ogni cosa e se c’è un momento terribile e delicato è quando ad un figlio viene diagnosticata una malattia grave, come il cancro.
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Secondo le statistiche, il tasso di sopravvivenza dei bambini malati di cancro, da 0 a 14 anni, è dell’80%.
È un risultato incoraggiante, ma anche così, la paura e il dolore di vedere i nostri bambini sottoposti ad interventi e terapie invasive sono inevitabili.
Gabriel ha ricevuto la diagnosi l’anno scorso e l’impatto è stato durissimo: una rara forma di cancro al cervello, chiamata astrocitoma anaplastico.
Si tratta di un tumore maligno del sistema nervoso centrale che colpisce, in genere, i maschi adulti.
Sebbene la prognosi sia grave, per un bambino la sopravvivenza è maggiore, quindi la famiglia di Gabriel ha sempre nutrito molta fiducia e non si è mai arresa neanche per un istante.
Ammalarsi di cancro ad 8 anni
Il bambino a cui viene diagnosticata una malattia di questa portata non è del tutto consapevole di ciò che essa comporta.
La sua vita subisce un cambiamento drastico; la routine – la scuola, gli amici, i giochi, la casa – viene interrotta da continui ricoveri in ospedale, operazioni chirurgiche, aghi e paura.
I cambiamenti fisici sono i più difficili da accettare. Le sedute di chemioterapia non fanno solo perdere i capelli. Il viso si gonfia, si perde peso, cambia l’espressione del volto e la stanchezza diventa una compagnia costante.
- Gabriel ha superato una delicata operazione chirurgica durante la quale gli oncologi hanno rimosso gran parte del tumore. Si è trattato di un intervento complesso che non ha potuto estirpare completamente tutte le ramificazioni dell’astrocitoma.
- Tuttavia, la diagnosi è buona. La malattia è stabile e il cancro si è fermato. Una notizia positiva a cui si aggrappa con speranza la famiglia di Gabriel.
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- Il grosso problema era che Gabriel aveva perso la fiducia in se stesso. Si guardava allo specchio e vedeva solo la sua cicatrice. Un vistoso segno scuro che tracciava una curva sopra l’orecchio, come una porta messa ad indicare la presenza della malattia.
- Gabriel aveva perso l’allegria, non voleva più uscire, tornare a scuola, andare a giocare in giardino. Sembrava vedere solo la sua ferita.
John Marshall, il papà di Gabriel, è un ragazzo di 28 anni, ottimista e coraggioso. È sempre stato vicino al figlio. Sa molto bene che, per quanto la vita a volte possa essere ingiusta, è importante come la affrontiamo e che non bisogna perdere mai la speranza.
- Per lui una cosa era certa: i medici avevano fatto la loro parte asportando il tumore, ma adesso toccava a lui. Doveva “guarire l’anima” del bambino, restituirgli fiducia, energia e ottimismo.
- Il giorno della festa del papà Josh ha fatto una sorpresa a suo figlio: si è presentato con la testa rasata e un tatuaggio uguale alla cicatrice di Gabriel. Così “erano uguali.”
- Da quel momento, il bambino ha cominciato a uscire di casa con un nuovo spirito. Non si vergognava più perché suo padre era con lui. Insieme mostravano al mondo le loro cicatrici, il segno che li marcava come persone coraggiose, pronte ad affrontare qualsiasi cosa.
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Da parte nostra, i migliori auguri al piccolo Gabriel, che è stabile da quasi un anno.