La cortesia è il profumo della vita, il riflesso della generosità

La nostra cortesia non si riversa solo sugli altri, anche noi ne beneficiamo a livello emotivo, perché ci aiuta a stare in armonia con ciò che ci circonda. 

La cortesia è prima di tutto un valore personale. Nonostante sin da piccoli a tutti noi siano state impartite alcune norme fondamentali di cortesia e convivenza, bisogna esserne consapevoli per metterle in pratica con autenticità, affinché siano efficaci ed utili.

C’è bisogno di volontà. 

La cortesia è sinonimo di gentilezza così come di riconoscimento verso il prossimo. Si tratta, pertanto, di una forma di rispetto universale che ognuno di noi dovrebbe mettere in pratica per godere di migliori rapporti personali.

Oggi nel nostro blog vi proponiamo di tenere a mente questa dimensione fondamentale.

La cortesia: uno strumento per apportare energia positiva

Un cosa di cui tutti noi ci siamo resi conto è il potere nascosto dai piccoli gesti positivi di tutti i giorni. Un “grazie” un “come stai?” o un “stammi bene” sono rituali che ci aiutano ad entrare in connessione gli uni con gli altri.

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Altro aspetto che segnalavamo all’inizio è che senza alcuna itenzionalità niente di tutto ciò sarebbe possibile, perché per riconoscere i nostri simili c’è bisogno di una certa sensibilità.

C’è bisogno di vicinanza e della chiara intenzione di conferire rispetto, sapendo quali bisogni hanno gli altri.

In questa occasione vi invitiamo a riflettere su alcune dimensioni molto concrete su questo tema.

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Perché ci sono persone prive di cortesia?

La cortesia è più di una semplice buona abitudine che ci insegnano sin da piccoli. Si tratta di aspetti che vanno al di là del lasciar passare prima di entrare, ringraziare, cedere il posto o ascoltare prima di parlare…

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Potremmo dire che questa dimensione è, prima di ogni altra cosa, un valore personale che non tutti mettono in pratica con autenticità.

  • Chi non è cortese, non empatizza con i suoi simili. Spesso, inoltre, dà la priorità a se stesso, con un atteggiamento orgoglioso e di sfida.
  • La cortesia è una strategia che ci permette di adattarci meglio ai nostri contesti. La personalità priva di educazione pretende che siano gli altri ad adattarsi a lei.

Pier Massimo Forni è dottore e professore dell’Università John Hopkins di Baltimore (Stati Uniti).

Tra i suoi studi relazionati al comportamento sociale, spicca la sua opera “Piccola filosofia del vivere civile”.

Secondo il dottor Forni, la mancanza di cortesia sfocia a volte in diversi tipi di aggressività sociale. Oltre a ciò, possono esserci – in alcuni casi – problemi psicologici o una chiara mancanza di maturità emotiva.

Tipi di cortesia

Anche se può risultare curioso, esistono due tipi di cortesia molto concreti. Stephen Levinson è uno studioso specializzato in relazioni sociali che ha distinto due modi in cui mostrare questa dimensione:

  • Cortesia negativa: relazionata alla deferenza che usiamo attraverso frasi come “se non le dispiace” “se non le dà fastidio che lo faccia”…
  • Cortesia positiva: In questa dimensione si cerca, prima di ogni altra cosa, di stabilire una relazione positiva con chi ci circonda.

La cortesia positiva va al di là della semplice deferenza. Ci si preoccupa del linguaggio, dei gesti e delle azioni perché vogliamo dare il meglio di noi stessi agli altri. 

È così che ci sentiamo bene, è ciò che siamo e in questo atteggiamento non ci sono interessi occulti.

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La cortesia e le persone affabili

Certamente in alcune occasioni vi sarete sorpresi di incontrare una persona sconosciuta che agiva con squisita affabilità, offrendovi aiuto o supporto in modo del tutto spontaneo.

In un primo momento ci sorprendiamo di tali atteggiamenti. Pensiamo che queste persone vogliano qualcosa in cambio. Crediamo che tale spontaneità e nobiltà non siano normali.

Invece lo sono. Le persone gentili, affabili e caratterizzate da un’apertura emotiva autentica esistono e fanno di questo mondo un luogo migliore.

Ecco alcuni semplici atteggiamenti che ci aiuterebbero ad essere persone affabili ed autentiche:

  • Usare un linguaggio rispettoso in cui si percepisca l’apertura emotiva: capisco, comprendo, ecc.
  • Mostrare un interesse reale, preoccuparci del fatto che qualcuno stia bene o se possiamo fare qualcosa per migliorare la sua situazione o il suo stato d’animo.
  • Agire con sincerità. A volte la cortesia cade in quella condiscendenza che deriva nella falsità. Ringraziamo, diamo il buongiorno e chiediamo alcune cose per semplice obbligo, non per interesse reale.
  • Dobbiamo tenere presente che la falsità si nota sempre, si percepisce.

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Per offrire cortesia, rispetto e riconoscimento agli altri dobbiamo stare bene emotivamente. È molto complicato essere empatici e ottimisti quando ciò che sentiamo, ad esempio, è puro risentimento.

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Anche se è chiaro che non tutti i giorni ci sentiremo allo stesso livello, la cosa migliore è lavorare ogni giorno sul nostro equilibrio personale ed emotivo. Solo quando staremo bene, daremo il meglio della nostra essenza agli altri.

La nostra energia positiva.

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