Per salvaguardare la propria autostima o il proprio equilibrio emotivo e psicologico, ci sono sempre certi aspetti della propria vita che è meglio mantenere segreti e non condividere con nessuno.
Ebbene, tutti noi abbiamo ben chiaro che un vincolo sociale e affettivo ci incoraggia a condividere determinati fatti, alcuni pensieri ed esperienze passate che raccontiamo agli altri perché ci fidiamo, perché l’amicizia o l’amore si basano proprio su questo.
Tuttavia, per prenderci cura della nostra salute psicologica, è necessario comprendere che bisogna stabilire determinati confini da non varcare.
Esattamente come nessuno dice a voce alta e senza filtri tutto quello che pensa, prova o percepisce–a meno che non soffra di qualche disturbo– non è nemmeno il caso di eliminare ogni barriera e condividere tutto con chiunque ci circondi.
Oggi nel nostro blog vogliamo spiegarvi quali aspetti, dimensioni e dinamiche personali è meglio mantenere nella sfera privata ed evitare di confidare al prossimo.
1. Piani, sogni, progetti: attenzione a chi li raccontate
Abbiamo tutti progetti in mente che, a volte, confidiamo a qualcuno. In un secondo momento è possibile mettere da parte tali obiettivi, rimandarli o abbandonarli. Può succedere.
Questo semplice fatto, estremamente naturale e comune, è il detonante che porta molti a criticarci, a definirci come persone che, invece di lottare, gettano la spugna. In altri casi può verificarsi un fenomeno ancora più complesso: persone a noi vicine cominciano ad avere i nostri stessi obiettivi o si appropriano dei nostri desideri.
Per questo e altri motivi, come ad esempio possibili invidie o il subire commenti particolarmente cattivi come “non puoi o non ce la farai mai”, la cosa migliore è far uso della discrezione e tenere per noi i nostri obiettivi. La lotta silenziosa, persistente, continua e sempre discreta ottiene i frutti migliori.
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2. Mantenere segreti aspetti riguardanti gli amici o la famiglia
Tutto quello che appartiene a sfere estranee alla nostra non ci compete e, pertanto, non dobbiamo condividerlo con altri. È “fondamentale”: ciò che riguarda amici, familiari e persino colleghi di lavoro è un tesoro privato che bisogna proteggere. Nulla di ciò può essere rivelato a terzi, nessun segreto deve essere spiattellato.
Niente di tutto quello che si è trascorso, sofferto, vissuto, riso o pianto deve essere preso alla leggera. Allo stesso tempo, conviene esigere lo stesso dagli altri: nessuno può condividere con terze parti i nostri fatti personali. Si tratta di un principio di reciprocità che dice molto sul tipo di persona che si è.
3. Meglio mantenere segreti i dettagli della propria vita sentimentale
Non dovremmo farlo ma, a volte, quando siamo molto amici di qualcuno, parliamo della nostra vita sessuale e riveliamo dettagli intimi e privati della nostra vita di coppia.
Magari all’inizio crediamo che sia normale o divertente, il riflesso di una buona amicizia con una determinata persona. Tuttavia, nei limiti del possibile, è preferibile non esagerare e non rivelare i segreti della nostra camera da letto, in quanto si tratta di particolari che dovrebbero essere condivisi solo tra i due partner.
Non c’è alcun problema nel commentare determinati aspetti della relazione: se siamo felici o meno, cosa fa parte della nostra routine quotidiana, ecc. Come dicevamo, però, ci sono argomenti che devono rimanere privati per rispetto della persona che amiamo.
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4. Dovremmo mantenere segreti molti dei nostri pensieri
Ci sono alcuni aspetti del nostro universo personale che non solo non è conveniente condividere con gli altri, ma che molto spesso non possono nemmeno essere spiegati a parole. Le volte, ad esempio, in cui si provano determinate sensazioni, impulsi o intuizioni che non possiamo definire.
Sono quelle che, a volte, ci portano ad evitare certe persone, a farci scegliere una strada piuttosto che un’altra o che, in un determinato momento, ci allontanano da un luogo specifico, ci spingono a comprare certe cose o a farne delle altre.
Ci sono cose che semplicemente si fanno “perché sì” e che non bisogna spiegare. Se ci provassimo, probabilmente non verremmo compresi o magari gli altri si farebbero un’idea sbagliata di noi.
5. Le nostre virtù, le nostre nobili azioni, i nostri gesti eroici
“Nel 2001 ho salvato un uomo che stava annegando”, “Mi sono presa cura di mia madre che soffriva di Alzheimer finché non è morta, ho fatto di tutto per lei”, “Mi preoccupo costantemente che i miei nonni abbiano il frigorifero pieno e la casa sempre pulita”, “Collaboro con associazioni no profit”, “Ho salvato circa dieci animali abbandonati”.
- Più che mantenere il segreto circa questi avvenimenti, l’ideale è “non porsi medaglie”, essere discreti, restare umili.
- Nel mondo ci sono milioni di eroi e di buone persone che compiono queste stesse azioni. Esse non chiedono di essere acclamate, ma considerano tali atteggiamenti come gesti dovuti, gesti che ognuno di noi dovrebbe fare.
Si tratta di avvenimenti che arricchiscono noi e che ricompensano il nostro cuore, non quello degli altri, dunque non abbiamo bisogno di esibirli e, a volte, nemmeno di commentarli. Abbiamo fatto e faremo ciò che si deve e questa è la vera autentica. Una realtà che spesso solo noi comprendiamo in profondità.
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