Alcune frustrazioni lavorative possono avere conseguenze negative sulla vita di chi le subisce, ma anche sulla sua famiglia. Ecco che in queste situazioni nascono conflitti, per esempio scatenati dalla mancanza di denaro e dal partner che non vuole lavorare.
È nei periodi sfavorevoli che si nota la vera personalità e l’atteggiamento delle persone che abbiamo al nostro fianco. In questo caso è importante incentivarle a trovare una buona soluzione nel minor tempo possibile.
Stiamo per darvi alcuni suggerimenti a riguardo, in questo articolo.
Il mio partner non vuole lavorare, cosa faccio?
Se il vostro partner non vuole lavorare nella maniera più assoluta è importante che parliate con lui o con lei per mettere in chiaro la situazione. In alcuni casi è necessario anche rivolgersi allo psicologo, soprattutto se la negatività è dovuta a traumi del passato.
Tenete a mente anche quanto segue:
1. Siate pazienti
Sapere che il nostro partner passa tutto il giorno in casa, senza fare neanche un tentativo per trovare lavoro, è certamente irritante. Occorre comunque mantenere la calma ed evitare le discussioni. È evidente che non si tratta di una scelta a tavolino, ma di un problema di autostima ferita.
È necessario concedergli tempo affinché possa recuperare l’energia, senza mai perdere di vista le sue reazioni. Tipicamente, un partner che non vuole lavorare è spesso di cattivo umore o nervoso. In realtà si sente come un peso che non contribuisce all’andamento della casa e questo colpisce la sua dignità.
2. Identificate la vera causa
Sebbene sia complicato, i problemi devono essere risolti all’interno della coppia e parlare è l’unico modo per trovare una soluzione. Si deve cercare il motivo per cui questa persona non vuole più lavorare.
In alcuni casi, la difficoltà di trovare un lavoro, che sia per motivi di età, studi o esperienza acquisita, porta alla depressione. In effetti, è importante capire cosa sta succedendo e, come dicevamo, chiedere un aiuto dall’esterno.
Non si può escludere l’eventualità che il partner si trovi in una situazione di comodità e non abbia intenzione di uscire dalla propria zona di comfort. In questi casi è importante essere perentori e fargli capire quanto il suo comportamento sia da irresponsabile.
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3. Riassegnate i compiti in casa
Se non vuole lavorare, rimanere chiuso in casa non è la soluzione. Visto che non lavora fuori, è importante che lo faccia in casa. Concordate con lui o con lei una serie di compiti da suddividervi tra voi.
In questo modo, terrà la mente occupata e sentirà di stare facendo qualcosa di utile. Potrebbe averne bisogno anche per capire quanto sia difficile mantenere la casa in ordine.
4. Motivate e valorizzate i punti di forza
Il modo migliore per motivare una persona a lavorare è rafforzarne l’autostima con complimenti e affetto. Possiamo aiutarla a preparare un curriculum originale o fare commenti sulle offerte di lavoro, senza fare pressione.
Si tratta di una buona occasione per dimostrare che niente è impossibile, sebbene non sia facile. Un buon consiglio da dare potrebbe essere quello di provare nuovi lavori e di procedere per piccoli obiettivi.
Vale la pena ricordare che, al di là dell’aspetto materiale, il lavoro è un’attività che può contribuire a creare l’autostima e l’identità di una persona. Molti la qualificano come un’attività “edificante”.
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5. Valutate le conseguenze sull’andamento familiare
A poco a poco è importante incominciare a parlare delle conseguenze di questo momento di crisi sulla famiglia. Da una parte, occorre fare delle ipotesi su un nuovo impiego,, dall’altro vi è il bisogno di limitare le spese per non incorrere nei debiti.
L’importante è fare dei progetti mantenendo un atteggiamento positivo, per esempio compiendo azioni con effetti temporanei, facilmente reversibili. Visualizzare, nella pratica, gli effetti della sua decisione consente maggiore flessibilità.
E se il mio partner non vuole lavorare e non gliene importa?
Esistono anche persone che non hanno nessuna voglia di lavorare. Sono comodi e felici anche se dipendono economicamente dal partner. Assumono, a tutti gli effetti, il ruolo di figli.
Se questo è il vostro caso è probabile che sia necessario un appoggio psicologico da parte di un professionista. E se non ci sono miglioramenti o non vedete sforzo per conseguirli, allontanarsi da questa persona può essere la scelta migliore per voi.
Bibliografia
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