La graviola, o guanabana, è una pianta originaria del Messico, dei Caraibi e dell’America centrale e del sud: è perenne ed endemica.
La graviola possiede molte proprietà, sia nutritive sia medicinali. In questo articolo potete scoprire gli usi ed i benefici di questa pianta.
Caratteristiche della graviola
La graviola o guanabana è costituita soprattutto d’acqua e la sua polpa offre numerosi nutrienti, tra cui elevate dosi di vitamina C, che aiutano a mantenere in equilibrio i livelli degli antiossidanti nel corpo.
Presenta, inoltre, proteine, sali minerali, potassio, calcio, fosforo, ferro e lipidi.
Ricordiamo, però, il suo alto valore calorico a causa degli idrati di carbonio in essa presenti; per tale motivo, non si consiglia un’assunzione eccessiva se non si vuole aumentare di peso.
Tuttavia, la polpa della graviola può essere consumata sotto forma di succo oppure diluita in acqua per godere dei suoi benefici come diuretico.
Si tratta di un potente regolatore delle funzioni del corpo, aiuta a combattere l’ipertensione e le malattie delle vie respiratorie (in particolar modo i raffreddori).
Inoltre, depura e mantiene in salute il fegato e regola i livelli di zucchero nel sangue (ideale per le persone che soffrono di diabete).
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I pazienti affetti da parotite e nervosismo o insonnia possono consumare anche le foglie della graviola.
È possibile preparare un infuso delizioso unendo le foglie ed i fiori (un pugno) della pianta; addolcitelo con del miele.
Grazie a questa bevanda, potrete trattare influenze o diversi tipi di convalescenze in seguito ad una malattia o ad un’operazione.
La graviola presenta pochi effetti secondari, ma il consumo eccessivo è sconsigliato alle donne in gravidanza.
È possibile godere della pianta nella sua interezza, ovvero foglie, frutti, fiori, radici e corteccia, poiché tutte queste parti possiedono proprietà medicinali.
Tuttavia, la parte che presenta maggiori proprietà sono le foglie. In America è molto diffusa, sotto forma di tè o frullato.
La polpa, infatti, si utilizza nella preparazione di frullati, succhi, gelati e dolci. Il suo gusto è dolce e delizioso.
La graviola è conosciuta anche con molti altri nomi: catuche, catoche, corossol, masasamba, chachiman, guanabana, huana huana, brazilian pawpaw, zapote, araticum, annonae pehne.
Ognuno di questi termini viene utilizzato a seconda della lingua ancestrale oppure dalla zona in cui viene coltivata.
Ad ogni modo, il nome scientifico di questa pianta è Annona Muricata ed è una pianta fruttifera.
Usi medicinali della graviola
I semi polverizzati servono come repellente per gli insetti da applicare sulla pelle; anche l’acqua delle foglie è l’ideale per eliminare pidocchi e le uova degli stessi; bisogna applicarla sul cuoio capelluto.
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Si può preparare un frullato con tre foglie di graviola ed una tazza d’acqua, da bere a digiuno per una settimana di seguito, al fine di ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia o di qualche farmaco molto potente.
Il frutto della graviola, se consumato acerbo (verde) è indicato per l’ittero, una malattia che colpisce la colorazione della pelle, rendendola giallognola.
Bisogna solo tagliarlo in tre parti, togliere i semi e frullarlo. Colatelo prima di assumerlo e poi aggiungete del miele, per camuffare il sapore amaro.
Lista completa delle proprietà medicinali della graviola:
- Un’infuso con le foglie della graviola è l’ideale per contenere le emorragie interne.
- Combatte la pressione arteriosa alta.
- Aiuta a trattare l’asma, disturbo causato dall’ostruzione delle vie respiratorie.
- Impedisce la produzione delle cellule cancerogene.
- Riduce l’aumento dello zucchero, o glucosio, nel sangue; quindi, contrasta il diabete.
- Combatte i disordini epatici in generale.
- Ha la capacità di ridurre possibili alterazioni dei tessuti che producono un aumento del volume.
- Si tratta di un eccellente insetticida, infatti aiuta ad eliminare gli insetti, tra cui le zanzare.
- È un meraviglioso amebicida, ovvero combatte i parassiti, come i vermi intestinali.
- Si tratta di un prodotto espettorante, che aiuta a trattare qualsiasi tipo di malattia collegata al sistema respiratorio, tra cui la bronchite o l’asma.
- È un vasodilatatore naturale, grazie alle sue foglie che prevengono o correggono la cattiva circolazione ed i coaguli.
- Le foglie della graviola possiedono un grande potere sedativo; ideali per calmare i nervi e lo stress e, di conseguenza, dormire meglio.
- Ha un’azione antimalarica, poiché ostacola i sintomi di questa malattia, caratterizzata da febbre, mal di testa e dolori muscolari.
- Favorisce la secrezione lattea, ideale per le donne in fase di allattamento la cui produzione di latte è insufficiente.
- È un antispasmodico, che aiuta a prevenire o trattare le contrazioni muscolari involontarie.
- Combatte le ulcere, facilitando la cicatrizzazione delle ferite ed è ottima per la gastrite.
- È antidiarroica, sia nel caso di infezioni che di disturbi alimentari.
Effetti secondari della graviola
Dato che presenta un’azione antimicrobica, se consumata a dosi elevate, può alterare la flora intestinale e causare stitichezza oppure diarrea.
Bisogna assumere questo frutto con moderazione, iniziando con una dose minima da aumentare ogni giorno oppure ogni settimana.
A sua volta, in seguito alle sue azioni vasodilatatrici, ipotensive e cardiodepressive, non è indicata per le persone che soffrono di problemi cardiaci o al sangue.
Non è indicata nemmeno per le donne in gravidanza, anche se dopo il parto sì, per aumentare la produzione di latte.
La graviola ed il cancro
È necessario dedicare un paragrafo sulla relazione tra la graviola ed il cancro. Si tratta, infatti, di un potente anti-cancerogeno, fatto dimostrato da numerose ricerche.
Tutte le parti della pianta (corteccia, frutti, foglie e radici) agiscono sulle cellule del corpo, distruggendo quelle malate e, inoltre, è un ottimo rimedio naturale per ridurre gli effetti della chemioterapia, soprattutto per quanto riguarda il vomito, la nausea ed i capogiri.
La graviola agisce contro il cancro al seno, alle ovaie, al colon, al sangue, al fegato, alla tiroide, al pancreas, alla prostata, ai reni e ai polmoni.
Bibliografia
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