Sonda gastrica per nutrizione: procedura e vantaggi

La sonda gastrica per nutrizione si usa, come dice la parola, per far arrivare l'alimento direttamente nello stomaco del paziente che, per diversi motivi, non è in grado di digerire in modo fisiologico.

Sonda gastrica.

La gastrostomia è una procedura chirurgica mediante la quale si colloca una sonda gastrica per nutrizione. Quest’intervento viene realizzato mediante un’operazione poco invasiva, con tecniche endoscopiche. Per questo motivo è conosciuta anche come gastrostomia endoscopica percutanea, o semplicemente PEG.

L’introduzione della sonda nello stomaco permette di far arrivare l’alimento in modo sicuro nei soggetti che non hanno una funzione digestiva normale.

È molto frequente usare la sonda gastrica quando il paziente soffre di disfagia (tipico della sclerosi laterale amiotrofica o SLA), ovvero difficoltà di deglutizione del bolo alimentare. È comune anche nei pazienti che hanno subito un ictus o un altro tipo di danno neurologico.

Se si confronta la gastrostomia endoscopica percutanea con il sondino nasogastrico, che si colloca dal naso fino allo stomaco, la prima opzione presenta molti più vantaggi. Innanzitutto, la riduzione significativa di complicazioni derivati dalla sonda stessa. Ad esempio, le infezioni o le lesioni associate alla faringe, provocate dalla frizione con il tubo.

Saltando la maggior parte del percorso del tubo digerente, la PEG è anche più sicura per il paziente. Si nota anche un miglioramento della sfera psicologica, perché la sonda gastrica è un dispositivo molto più discreto rispetto al sondino nasogastrico. Quest’aspetto è molto importante soprattutto per i pazienti giovani, che si preoccupano per la limitazione estetica del classico sondino.

Tutti i passaggi per applicare la sonda gastrica

Per il paziente, la sonda gastrica offre un alto numero di vantaggi, di carattere sia medico che estetico, rispetto all’alternativa nasogastrica. Nelle righe che seguono vediamo in che modo si procede per la sua applicazione.

1. Come si inserisce?

Sondino nasogastrico.

Come abbiamo appena spiegato, si tratta di un processo piuttosto semplice. Per spiegarvi quali sono i singoli passaggi che costituiscono l’inserimento della sonda gastrica, faremo riferimento alle informazioni fornite dalla American Society of Gastrointestinal Endoscopy.

Innanzitutto, si somministra una soluzione endovenosa per sedare il paziente, in una sala di endoscopia. Si localizza la regione dell’addome più appropriata in funzione dei risultati dell’endoscopia, definita dalla U. S. national Library of Endoscopy come uno strumento per osservare l’interno del corpo. Poi si procede a disinfettare la zona.

Successivamente, si anestetizza la zona con un anestetico locale e si procede a realizzare un’incisione sulla parete addominale. È un taglio piccolo, di 1 cm più o meno, pertanto il recupero postoperatorio è rapido e con pochi rischi.

Subito dopo, si introduce un trocar fino allo stomaco, usando il cavo dell’endoscopio come guida. Il trocar è una specie di cannula metallica capace di penetrare la parete dello stomaco e raggiungere l’interno dell’organo.

Infine, si ritira l’endoscopio riavvolgendo il cavo fino alla bocca del paziente e si posiziona la sonda gastrica, che uscirà dall’incisione addominale. Per maggiore sicurezza, i fabbricanti includono un palloncino che si gonfia, per evitare che la sonda possa spostarsi. In questo modo resta ferma e può essere chiusa comodamente.

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Quando bisogna sostituire la sonda gastrica?

La PEG, come abbiamo visto, è un procedimento piuttosto sicuro. Tuttavia, dal momento che si tratta di pazienti che hanno bisogno di nutrizione enterale prolungata, è possibile che si verifichino alcune complicazioni e che sia necessario rimuovere la sonda.

La complicazione più frequente è l’infezione, anche se è possibile che si manifesti anche un’emorragia, come segnala l’enciclopedia medica MedlinePlus.

In merito all’infezione, quest’ultima può avere origine nell’orifizio gastrostomico sulla parete addominale oppure può essere causata dal tubo stesso della sonda. In ogni caso, è obbligatorio rimuoverla e iniziare una terapia antibiotica per eliminare l’infezione, prima che si produca un grave quadro di setticemia.

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Come si sostituisce?

Sostituire la sonda gastrica.
La causa principale di sostituzione della sonda gastrica è l’infezione.

Per rimuovere la sonda gastrica, bisogna innanzitutto sterilizzare e disinfettare la zona intorno alla gastrostomia e interrompere la nutrizione, affinché la sonda resti pulita.

In seguito, si controlla che il palloncino della nuova sonda funzioni correttamente. Per verificarlo, si introduce dell’acqua sterile nella valvola per gonfiare il palloncino. Se si gonfia correttamente e non ci sono fughe, allora può essere usata.

Si pulisce con cura la zona intorno all’orifizio della sonda gastrica e si sgonfia il pallone che le impediva di uscire. Quando la sonda non funziona e non è fissata, può essere rimossa tirando con una mano, mentre con l’altra si fa pressione sull’addome.

Infine, si introduce la nuova sonda gastrica attraverso lo stesso orifizio gastrostomico. La situazione ideale è quella in cui il tubo forma un angolo retto rispetto all’addome per facilitarne l’inserimento.

Infine, si gonfia il palloncino per fissare la sonda e si tira con delicatezza fino a quando si appoggia alla parete gastrica. Ovviamente, bisogna sempre disinfettare una volta completata la sostituzione, per prevenire una possibile infezione.

Una decisione di forza maggiore

In conclusione, la sonda gastrica viene utilizzata in casi di forza maggiore, quando il paziente, per una varietà di ragioni (per esempio, un ictus), non è in grado di alimentarsi da solo.

Anche se l’inserimento della sonda rappresenta una procedura semplice, rimane comunque un’operazione chirurgica e, di conseguenza, è possibile che si manifestino delle complicazioni. Naturalmente, sarà il medico a valutare l’eventuale necessità di applicarla, in base ai bisogni di ogni singolo paziente.

Bibliografia

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