Tra i tanti pensieri, in tempi di Coronavirus, c’è anche quello di ingrassare. In questo periodo il dispendio energetico è diminuito, causa la riduzione dell’attività fisica. Dobbiamo perciò riuscire a mangiare meno durante la quarantena così da mantenere l’equilibrio calorico.
Esiste il modo di ridurre il consumo giornaliero di alcuni alimenti e raggiungere il benessere fisico, senza tuttavia patire la fame o l’ansia. La soluzione è agire sulla risposta ormonale che regola il meccanismo dell’appetito e della sazietà. Ecco alcuni consigli per mangiare meno durante la quarantena senza stressarsi troppo.
Mangiare meno durante la quarantena: qualche consiglio
Digiuno intermittente
Saltare colazione scatena una maggiore produzione degli ormoni della crescita e, quindi, un aumento della lipolisi. Oltre a ciò, complici una serie di interazioni ormonali tra GH (growth hormone o ormone della crescita) e grelina, è meno probabile avere fame al mattino rispetto ad altri momenti della giornata.
Durante il periodo di digiuno è consentito bere caffè nero, tè, acqua e bevande non caloriche. Potete approfittare degli effetti anorettici (soppressori dell’appetito) del caffè per ridurre il bisogno di cibo durante la mattinata. Ricordate di non dolcificarlo per non spezzare i meccanismi ormonali del digiuno.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Clinical Nutrition ESPEN, questo piano dietetico migliorerebbe in modo notevole la composizione corporea. A vantaggio, inoltre, del profilo lipidico e della sensibilità all’insulina.
Se non soffrite spesso di emicrania o siete incinte, questo piano potrebbe essere adatto a voi. Iniziate cercando di non fare colazione per almeno tre giorni alla settimana.
Se avete già esperienza con il digiuno intermittente, potete estendere questo consiglio a tutti i giorni. I più esperti possono praticare un digiuno di 24 ore alla settimana per ridurre ancora di più l’apporto calorico complessivo.
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Farina d’avena come carboidrato di scelta
La sazietà ci consente di regolare il consumo di cibo. Se riuscite a controllare questo meccanismo, sarete in grado di ingerire meno calorie. Alcuni alimenti hanno la capacità di indurre sazietà, in genere si tratta di quelli ricchi di proteine e fibre.
Uno di questi alimenti è la farina d’avena. L‘avena è un cereale ricco di betaglucani, molecole che riescono a smorzare la fame, come evidenziato sulla rivista Nutrition Reviews. Stimola, inoltre, in modo selettivo la crescita batterica all’interno dell’intestino.
Modificare in senso positivo il microbiota intestinale migliora la composizione corporea. È quanto afferma una ricerca pubblicata sulla rivista European Journal of Internal Medicine.
Più verdura in quarantena
Il miglior modo per ridurre le calorie giornaliere è mettere da parte gli alimenti processati. Al loro posto, diamo la priorità ai cibi freschi, soprattutto verdura e frutta. La verdura contiene una grande quantità di acqua e fibra; in questo modo aumentiamo l’idratazione e stimoliamo i meccanismi della sazietà.
Un altro vantaggio di questi alimenti è il basso contenuto calorico. Potete quindi concedervi un abbondante consumo di frutta e verdura senza paura di un impatto negativo sul conteggio totale delle calorie. Accompagnare i propri piatti con una bella porzione di ortaggi è un buon modo per calmare l’appetito e l’ansia.
Non dimenticate che questi alimenti contengono vitamine, sali minerali e antiossidanti; sono tutti nutrienti che assicurano il buon funzionamento del corpo.
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Mangiare meno durante la quarantena
Mangiare meno durante la quarantena è possibile sapendo organizzare e scegliere i cibi. Realizzare un digiuno intermittente e dare la priorità al consumo di alimenti freschi rispetto a quelli industriali sono due buone strategie quando si desidera limitare l’apporto calorico.
Si consiglia inoltre di scegliere cibi ricchi di fibre. In questo modo è possibile stimolare i meccanismi di sazietà e tenere a bada la fame ansiosa. Evitate di acquistare prodotti ricchi di zucchero così da non cadere in tentazione. Riempite invece la dispensa con frutta, verdura e cereali integrali.
Bibliografia
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