Ghiandole sottomandibolari a cosa servono?

Le ghiandole sottomandibolari sono ghiandole salivari che si trovano sotto il cavo orale. Sebbene siano sconosciute rispetto alla ghiandole parotidee, svolgono diverse funzioni associate alla produzione della saliva. Oggi parliamo in dettaglio delle loro funzioni.

Donna che si tocca la mandibola

Le ghiandole sottomandibolari, storicamente conosciute come sottomascellari, si trovano nel cranio, al di sotto del pavimento orale.

Fanno parte dell’insieme delle ghiandole salivari maggiori, in cui si trovano anche le ghiandole parotidee e sottolinguali. Le ghiandole parotidee vanno a coppia, ciascuna per guancia, e si trovano vicino alle orecchie. Quelle sottolinguali si distribuiscono al di sotto della lingua.

Le ghiandole sottomandibolari pesano poco, non più di 15 grammi ciascuna. A livello embriologico, sono tra le prime a comparire. La loro funzione principale è la produzione della saliva.

Anatomia delle ghiandole sottomandibolari

Sono composte da tessuto connettivale e tessuto ghiandolare. Quest’ultimo assume due forme: sieroso e mucoso. Il tessuto connettivo è composto da fibre che servono a sostenere la struttura.

Dalla ghiandola parte un canale che ha la funzione di riversare la saliva nel cavo orale. Questo prende il nome di dotto sottomandibolare di Wharton ed è lungo circa 5 centimetri.

Lo sbocco del dotto di Wharton è visibile e palpabile da cavo orale. Si trova su entrambi i lati del frenulo linguale. Per sapere se il dotto è ostruito oppure no, il dentista può stimolare le ghiandole e esaminarlo per verificare l’effettiva secrezione di saliva.

I nervi che raggiungono queste ghiandole per regolare la produzione di saliva sono quello linguale e alcune ramificazioni di quello facciale. Si tratta di una zona ben irrigata da arterie e vene, come tutta la bocca.

Donna sorridente dal dentista
I dentisti possono individuare un’ostruzione del dotto di Wharton stimolando la secrezione di saliva.

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Le funzioni della saliva

Se vi state domandando a cosa servono le ghiandole sottomandibolari, la risposta è a produrre la saliva. In quanto parte del sistema salivare, proprio in ciò risiede la loro importanza.

Insieme alle ghiandole parotidee e a quelle sublinguali, ma anche alle ghiandole salivari minori, si occupano di irrorare la bocca con la saliva. Tenendo conto delle funzioni della saliva nel corpo, possiamo capire il perché dell’esistenza delle ghiandole sottomandibolari.

La saliva è un liquido incolore, la cui funzione principale è quella di lubrificare la bocca. Nell’arco di una giornata possiamo produrre fino a un litro e mezzo di questa sostanza. Le sue funzioni sono:

  • Favorire la deglutizione: i cibi vengono masticati e avvolti dalla saliva, prima di intraprendere il loro percorso verso il resto dell’apparato digerente. Il rivestimento offerto dalla saliva facilita il passaggio di questo bolo alimentare, favorendo la digestione.
  • Cicatrizzare la mucosa: la saliva è un potente antisettico e protettore. Contiene sostanze che prevengono le infezioni e che stimolano la cicatrizzazione, nel caso di una ferita alla bocca.
  • Regolare l’acidità dell’ambiente del cavo orale: gli alimenti che ingeriamo possono essere acidi o basici. Se i valori di acidità dell’alimento sono estremi, potrebbero danneggiare lo smalto dei denti. Per ovviare il problema, la saliva neutralizza certe sostanze cercando di bilanciare il pH e renderlo più neutro.
  • Scomporre gli amidi: nella saliva è presente un enzima che prende il nome di alfa-amilasi. Questo enzima separa gli idrati di carbonio di grandi dimensioni in parti più piccole e più facili da introdurre nel flusso sanguigno. Quando l’alfa-milasi giunge allo stomaco, si disattiva con l’acido cloridrico.
Ghiandole sottomandibolari
Il compito principale della saliva è quello di lubrificare la bocca. Inoltre, funge da barriera contro gli agenti infettivi.

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Malattie delle ghiandole sottomandibolari

Come qualunque altro organo del corpo, anche queste ghiandole possono essere soggette a disturbi e patologie. Sebbene per molti siano sconosciute, gli odontoiatri sono ben informati sulla loro natura e sui problemi a esse associati.

I più comuni prevedono la formazione di calcoli che ostruiscono il dotto di Wharton. Questi calcoli prendono tecnicamente il nome di sialoliti. Se sono troppo grandi e si incastrano lungo le vie di uscita della saliva, la ghiandola si infiamma.

I sialoliti sono poco comuni nei bambini, ma possono comparire sporadicamente. La maggiore incidenza negli adulti si verifica intorno ai 50 anni.

Le ghiandole sottomandibolari possono anche infettarsi. Sia i virus che i batteri possono invadere il tessuto salivare, infiammarlo e ostruire il dotto di Wharton.

Per concludere

Le ghiandole sottomandibolari sono organi che fanno parte del complesso di ghiandole salivari maggiori, insieme a quelle parotidee e sottolinguali. Compiono la funzione di produrre la saliva che ci serve quotidianamente.

La saliva è indispensabile per la digestione degli alimenti, per proteggere la mucosa del cavo orale e per proteggere i denti. In caso di scarsa o nulla salivazione, tutti questi processi subiscono della alterazioni.

Infine, non possiamo dimenticare che queste ghiandole possono infettarsi e ostruirsi con dei calcoli. Nel caso accusiate dolore nel punto in cui si trovano, sarebbe consigliabile consultare un dentista.

Bibliografia

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