Con l’espressione parto prematuro si indica la nascita di un neonato prima del tempo. Nello specifico, prima della 37° settimana di gestazione. Per potersi dire completa, la gravidanza deve raggiungere le 40 settimane. In presenza di una situazione di parto prematuro, di fatto, insorgono alcuni rischi.
Presuppone, di fatto, uno sviluppo incompleto di organi e apparati. Oltre a ciò, aumenta il rischio di sviluppare patologie associate alla crescita. In questo articolo parliamo dei diversi tipi di parto prematuro e delle rispettive cause.
Tipi di parto prematuro
La nascita di un bambino può essere prematura (quando avviene prima delle 37 settimane di gestazione), a termine (quando avviene tra le 37 e le 42 settimane di gestazione) o post-termine (se il bambino nasce dopo le 42 settimane di gestazione). A sua volta, inoltre, il parto prematuro si distingue in:
- Prematurità estrema, ovvero quando la nascita avviene prima delle 28 settimane di gestazione.
- Neonato estremamente prematuro: vale a dire, nato tra le 29 e le 32 settimane di gestazione.
- Prematurità moderata: la nascita avviene tra la 32° e la 37° settimana di gestazione.
- Prematurità tardiva: riguarda i bambini nati tra la 35° e la 37° settimana di gestazione.
La maggior parte dei bambini nasce con appena qualche settimana di anticipo e non sviluppa complicazioni associate al parto prematuro.
Tuttavia, a un numero inferiore di settimane di gestazione corrisponde un rischio maggiore di complicazioni gravi e persino fatali. La prematurità estrema, di fatto, può provocare la morte del bambino.
Inoltre, i neonati prematuri sono più soggetti a problemi a lungo termine. Per esempio, potrebbero presentare ritardi dello sviluppo e disturbi dell’apprendimento. Ciononostante, la maggior parte dei bambini nati prematuri cresce senza difficoltà.
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Cause della nascita prematura
Le cause del parto prematuro spesso non sono note. Sono tuttavia stati individuati alcuni fattori di rischio:
- Madre adolescente o con più di 40 anni.
- Appartenenza a un livello socioeconomico basso che si traduce in scarsa assistenza sanitaria.
- Gravidanza gemellare o multipla.
- Malnutrizione. Le donne molto magre sono più soggette a parto prematuro. Ciò potrebbe spiegarsi con un minore afflusso di sangue all’utero a causa della malnutrizione. Anche l’obesità è considerato un fattore di rischio. Il tessuto adiposo produce proteine infiammatorie che stimolano il parto.
- Contrarre infezioni durante la gravidanza. Tra queste, ricordiamo le infezioni delle vie urinarie e le malattie a trasmissione sessuale.
- Avere avuto in passato un parto prematuro. Si tratta del principale fattore di rischio. Il numero di parti prematuri e il periodo gestazionale in cui è nato il primo figlio sono fattori di rischio per la nuova gravidanza.
- Soffrire di patologie cardiache, renali, ipertensione o diabete.
- Soffrire di insufficienza cervicale. In questo caso il collo dell’utero inizia a dilatarsi prima del dovuto.
Altri fattori aumentano il rischio di parto prematuro, questi sono:
- Consumo di sostanze tossiche: tabacco, cocaina o anfetamine.
- Interventi chirurgici all’utero, malformazioni o miomi influiscono sulla nascita prematura.
- Complicazioni nell’attuale gestazione: sanguinamento tra il 2° e il 3° trimestre, anomalie nel volume del liquido amniotico, rottura prematura delle membrane, eccetera.
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Sintomi di effettivo rischio
Alcuni sintomi dovrebbero metterci in allarme durante la gestazione. In questi casi, o in presenza di qualsiasi altra anomalia, è bene rivolgersi al medico.
Innanzitutto, il sanguinamento durante il secondo o il terzo trimestre può provocare la rottura anticipata delle membrane, motivo per cui avviene il parto prematuro.
Contrazioni dolorose prima della fine della gestazione potrebbero indicare un imminente parto prematuro. Bisognerà allarmarsi anche in presenza di perdita di liquido di natura sconosciuta: potrebbe trattarsi di liquido amniotico. Questa perdita può indicare la rottura prematura delle membrane.
Consigli per prevenire un parto prematuro
Pur non essendo note le cause, adottare alcuni accorgimenti aiuta a prevenire la nascita prematura. In caso di precedente parto prematuro, si consiglia di attendere 12 mesi prima di rimanere nuovamente incinta.
Bisogna evitare il tabacco e qualunque altra sostanza tossica in gravidanza, così come mangiare sano. L’ideale sarebbe correggere la malnutrizione e l’anemia prima del concepimento. Si consiglia di seguire una dieta a basso contenuto di grassi e ricca di acidi omega-3.
Infine, quando la fase del parto ha inizio molto prima del dovuto, i medici somministrano dei farmaci alla gestante. Lo scopo è posticipare o bloccare le contrazioni. Lo scopo è anche quello di stimolare lo sviluppo polmonare del neonato in modo da evitare complicanze.
Per concludere
Negli ultimi anni il tasso di nascite premature è aumentato. Ciò si deve anche all’aumento dell’età delle madri, che sempre più spesso soffrono di ipertensione e diabete, ma anche alla maggiore diffusione delle tecniche di fecondazione assistita. Questi, oltretutto, sono responsabili di gravidanze gemellari o multiple.
È molto importante individuare in tempo i sintomi e rivolgersi al medico di fiducia in caso di dubbi. Al tempo stesso, sono necessari ulteriori progressi nella ricerca scientifica al fine di aumentare le speranze per i bambini nati prematuri.
Bibliografia
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