La spondiloartropatia è un disturbo relazionato all’artrite. Sono pertanto diverse le patologie che appartengono al gruppo delle spondiloartropatie.
Presentano tutte caratteristiche comuni tra loro. In seguito a ciò, nelle prossime righe le raggruppiamo in un unico gruppo.
Cosa sono le spondiloartropatie?
Come ben spiegato l’articolo pubblicato sulla Revista Cubana de Medicina, le spondiloartropatie fanno parte del gruppo delle artriti infiammatorie. In caso di diagnosi sieronegativa, le articolazioni periferiche e assiali, enteriti ed extra-articolari non sono coinvolte.
Quali sono le diverse patologie che fanno parte di questo gruppo? Basandoci su un altro articolo articolo della rivista citata, parliamo di:
- Spondilite anchilosante (AE): malattia reumatica cronica.
- Artrite psoriasica (Apso): infiammazione cronica delle articolazioni periferiche, della colonna vertebrale e dell’entesi, associata alla presenza di psoriasi.
- Spondiloartrite giovanile: come la precedente, ma si verifica nei giovani.
- Artrite reattiva (Are): infiammazione articolare che si verifica a causa di un’infezione.
- Artrite enteropatica: associata al morbo di Crohn e colite ulcerosa infiammatoria.
- Spondiloartropatie indifferenziate. Il soggetto presenta sintomi che fanno sospettare questa condizione, ma i criteri diagnostici non permettono di inserirla nei gruppi precedentemente elencati.
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Sintomatologia
Dopo aver distinto le diverse spondiloartropatie esistenti, vediamo la sintomatologia che le caratterizza. Nonostante si tratti di disturbi diversi, si manifestano con sintomi comuni, che sono:
- Dolore lombare: è il principale segnale di allarme.
- Dolore e gonfiore alle braccia e alle ginocchia, non è un sintomo molto comune.
- Fusione spinale: è una conseguenza della spondilite anchilosante che si presenta con dolore lombare.
Oltre a quelli citati, possono presentarsi altri sintomi come la psoriasi e il morbo di Crohn. Consultare un medico in presenza di uno qualsiasi dei fastidi descritti è importante per una diagnosi accurata. Qualora formulare la diagnosi risulti più complicato del previsto, si ricorrerà a esami complementari:
- Radiografia: sarà utile per vedere i cambiamenti all’interno delle articolazioni. Se molto recenti, tuttavia, sono difficilmente percettibili.
- Risonanza magnetica: permette di rilevare i primi segnali delle spondiloartropatie che non saranno visibili nella radiografia.
Prima di procedere con questi esami, in genere il medico prescrive le analisi del sangue; in caso di mutazione del gene HLA-B27, molto probabilmente il soggetto presenta una spondiloartropatia. Sarà comunque necessaria una radiografia o una risonanza magnetica per avere conferma.
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Quali sono i trattamenti per le spondiloartropatie?
In presenza di fusione spinale, l’opzione migliore sembra essere l’intervento chirurgico. Senza dubbio negli altri casi la situazione è meno grave, dunque si opterà per uno dei seguenti trattamenti:
- Esercizi che promuovono l’allungamento e il movimento delle articolazioni.
- Farmaci per calmare il dolore e l’infiammazione.
- Nei casi gravi si ricorre alla chirurgia di sostituzione totale o parziale.
Una diagnosi precoce delle spondiloartropatie permetterà di agire in tempo, dunque di evitare un intervento chirurgico. Ciò nonostante, non è sempre semplice e potremmo erroneamente attribuire il dolore a una postura sbagliata, per esempio.
Vi invitiamo a consultare il medico in caso di dubbi e fastidi sospetti; un trattamento precoce vi eviterà molti problemi.
Bibliografia
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