Trauma cranio-encefalico: in che cosa consiste?

Incidenti stradali e cadute sono le cause principali di trauma cranio-encefalico. Ne parliamo in questo articolo.

Trauma cranio-encefalico da guantone.

Il trauma cranio-encefalico, come indica il suo stesso nome, è una lesione che colpisce sia il cranio sia l’encefalo. Può trattarsi anche di una compromissione funzionale che può verificarsi perfino in assenza di una lesione fisica apprezzabile.

Può manifestarsi in seguito a un impatto al cranio provocato da un oggetto o un’arma contundente. D’altra parte, può essere dovuto anche a movimenti di accelerazione e decelerazione anche in assenza di urto diretto.

Nei paesi sviluppati, il trauma cranio-encefalico costituisce la terza causa di morte. È la principale causa di morte e disabilità negli adulti che hanno meno di 45 anni. Le cause principali sono incidenti stradali, cadute e aggressioni.

I giovani sono esposti a un rischio maggiore a causa dell’abuso di sostanze tossiche, come l’alcol, o droghe eccitanti. In questo articolo descriviamo le cause e i sintomi principali del trauma cranio-encefalico.

Quali sono le cause e i sintomi principali?

Si parla di trauma cranio-encefalico quando una forza esterna provoca disfunzione cerebrale. Si tratta di un disturbo che manifesta due picchi di incidenza:

  • Giovani: generalmente dovuto a incidenti stradali o aggressioni. Altre possibili cause sono gli incidenti sul lavoro o sportivi.
  • A partire dai 65 anni: la causa principale è costituita dalle cadute.

I sintomi dipendono dall’intensità dell’impatto. Possono comparire subito oppure dopo giorni o settimane.

Radiografia del mal di testa.

Potrebbe interessarvi anche: Il bebè ha battuto la testa, come intervenire?

Trauma cranio-encefalico lieve

I sintomi conseguenti a una contusione possono essere inesistenti. I più evidenti, invece, sono stordimento, disorientamento e amnesia. La persona può perdere conoscenza per alcuni secondi o minuti e di solito accusa mal di testa, nausea o vomito e stanchezza. Altri sintomi possono essere i seguenti:

  • Difficoltà a dormire oppure dormire più del solito
  • Mal di mare o perdita dell’equilibrio
  • Offuscamento della vista o ronzii nelle orecchie

Trauma di intensità moderata o grave

In questi casi si manifestano i sintomi citati, ma le complicazioni possono essere maggiori. La perdita di conoscenza è più grave, il mal di testa costante e gli episodi di vomito più frequenti. Oltre a ciò, spesso sono presenti convulsioni, alterazioni delle pupille e perdita di coordinazione.

Il disorientamento è di gran lunga maggiore. È importante sapere che in caso di trauma cranio-encefalico grave la persona può entrare in coma.

Quali sono le lesioni da trauma cranio-encefalico?

I traumi alla testa possono produrre un ventaglio di lesioni molto ampio. In primo luogo, può trattarsi di lesioni aperte o chiuse a seconda che interessino o meno il cuoio capelluto.

Possono essere presenti fratture delle ossa craniche, ma è importante segnalare che il caso opposto non esclude automaticamente una lesione cerebrale. In presenza di fratture, si notano in genere segni molto visibili come ematomi attorno gli occhi ed emorragie nell’orecchio o nel naso.

Possono verificarsi anche emorragie intracraniche, intracerebrali oppure interessare lo spazio epidurale o subdurale. Tutte possono provocare lesioni neurologiche quali paralisi, paresi, alterazioni del linguaggio, ecc.

A volte i traumi cranio-encefalici producono lesioni assonali diffuse nei neuroni a seguito di un meccanismo di accelerazione e decelerazione. Le conseguenze sono in genere complesse e irreparabili.

Trauma cranio-encefalico: radiografie alla testa.

Vi consigliamo di leggere anche: Le 4 malattie cerebrovascolari più comuni

Trattamento di un trauma cranio-encefalico

Il trattamento dipende dalla gravità della lesione. Quando è lieve, il trattamento prevede solo un periodo di riposo e osservazione e la somministrazione di analgesici per il dolore. Quando è grave, bisogna mantenere stabile la pressione arteriosa e adeguata la ventilazione del paziente.

I casi gravi devono essere trattati in ospedale dove verranno eseguiti alcuni esami complementari, come la tomografia computerizzata per localizzare le possibili lesioni. Inoltre, al paziente verranno somministrati farmaci per ridurre la pressione intracranica o prevenire le convulsioni.

In alcuni casi, può essere necessario un intervento chirurgico per far riassorbire ematomi, fermare emorragie o riparare le fratture.

In conclusione

È importante adottare alcune misure di sicurezza per proteggersi da una possibile contusione. La misura principale consiste nel guidare con prudenza, evitando di mettersi alla guida dopo aver assunto alcol o droghe. Allo stesso modo bisogna indossare il casco quando si viaggia sia in moto e in bicicletta. Altrettanto importante è allacciare correttamente le cinture di sicurezza.

In seguito a un urto alla testa, bisogna rivolgersi al medico. Il professionista eseguirà gli esami del caso e valuterà le condizioni del paziente al fine di prevenire future complicazioni.

Bibliografia

Tutte le fonti citate sono state attentamente esaminate dal nostro team per garantirne la qualità, affidabilità, rilevanza e validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.

  • Traumatismo craneoencefálico (TCE) | Institut Guttmann. (n.d.). Retrieved June 12, 2019, from https://www.guttmann.com/es/treatment/traumatismo-craneoencefalico-tce
  • TRAUMATISMO CRANEOENCEFÁLICO (TCE). CAUSAS MÁS FRECUENTES, SECUELAS Y REHABILITACIÓN – estimulacioncognitiva. (n.d.). Retrieved June 12, 2019, from https://www.estimulacioncognitiva.info/2019/01/17/traumatismo-craneoencefálico-tce/
  • Traumatismo craneoencefálico – Causas y Tratamiento. (n.d.). Retrieved June 12, 2019, from https://neurorhb.com/traumatismo-craneoencefalico/
  • Carney, N., Totten, A. M., OʼReilly, C., Ullman, J. S., Hawryluk, G. W. J., Bell, M. J., … Ghajar, J. (2016). Guidelines for the Management of Severe Traumatic Brain Injury, Fourth Edition. Neurosurgery, 1. https://doi.org/10.1227/NEU.0000000000001432
  • Chesnut, R. M., Temkin, N., Carney, N., Dikmen, S., Rondina, C., Videtta, W., … Hendrix, T. (2012). A Trial of Intracranial-Pressure Monitoring in Traumatic Brain Injury. New England Journal of Medicine, 367(26), 2471–2481. https://doi.org/10.1056/NEJMoa1207363
Torna in alto