La maggior parte di noi tende a credere che senza alcuni prodotti o beni materiali, non saremo in grado di stare bene o essere felici. Quindi, trascorriamo la nostra vita cercando di ottenere ciò di cui pensiamo di aver bisogno, senza renderci conto che ottenerlo non ci garantisce la felicità o il pieno benessere. Questi sono i bisogni inutili: le necessità imposte che non hanno nulla a che vedere con la nostra realizzazione come esseri umani.
Possiamo di certo osservare questa realtà nella nostra costante insoddisfazione. Una volta ottenuto ciò che tanto desideravamo, puntualmente sorge un’altra esigenza. E l’aspetto più paradossale è che più cose abbiamo, più cose pensiamo di aver bisogno, cadendo così in un circolo vizioso.
Quali sono, quindi, i bisogni non necessari e come possiamo evitare di diventarne dipendenti?
L’origine dei bisogni inutili
Con il passare dei decenni, i prodotti e i servizi disponibili sono aumentati gradualmente. Poche generazioni prima delle nostre non avevano il televisore, il cellulare, la lavastoviglie, l’aspirapolvere e altri prodotti tecnologici che senza dubbio ci semplificano la vita.
Man mano che prodotti e accessori si affacciano sul mercato, vengono stabilite esigenze a cui prima non si pensava nemmeno. Non è certo un male desiderare l’ultimo modello di iPhone o il robot aspirapolvere. L’errore è trasformare il desiderio in bisogno.
Quando trasformiamo un desiderio in necessità, iniziamo a credere che realizzarlo sia essenziale per poter vivere bene. In questo modo rinunciamo al controllo del nostro benessere e lo riponiamo in qualcosa di esterno, che può benissimo perire o scomparire.
La tendenza a creare bisogni inutili è andata aumentando grazie al sistema consumistico che permea la nostra società e ci ha fatto credere che senza questi prodotti non potremo vivere in modo pieno.
Tuttavia, la soluzione non è arrabbiarsi con il settore industriale o chiedere alla società di cambiare. Questo non farà scomparire le tecniche di marketing e ciò che provocherà in noi sarà un inutile malessere.
Il punto non è incolpare o demonizzare il sistema consumista, ma piuttosto aprire gli occhi ed essere consapevoli di come i messaggi pubblicitari influenzino noi e la nostra salute mentale.
È molto positivo che ci siano prodotti e servizi che semplificano la vita ed è normale volerli acquisire. Ma è importante non perdersi lungo la strada e credere che saremo felici solo quando li avremo posseduti. Ricordate che il nostro benessere dipende esclusivamente da noi.
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Piramide di Maslow
Oggi può essere molto difficile distinguere i bisogni inutili dai bisogni reali. Tuttavia, un punto di partenza può essere conoscere la piramide o la gerarchia dei bisogni umani di Maslow.
Abraham Maslow, psicologo umanista americano, divenne popolare distinguendo e disponendo i bisogni umani in un ordine gerarchico, ideando una piramide a 5 livelli.
È organizzata, sinteticamente, in ordine crescente, come segue:
- Bisogni primari: sono le necessità fisiologiche di base che servono per mantenere l’omeostasi dell’organismo e garantirne la sopravvivenza. Tra questi ci sono la respirazione, il cibo, il riposo, il sesso, ecc.
- Sicurezza e protezione: sorgono quando i bisogni fisiologici sono soddisfatti. Si riferiscono a sentimenti di sicurezza e protezione. In questo caso si tratta di sicurezza fisica (integrità del corpo) e di salute, oltre che di sicurezza delle risorse (casa, denaro, lavoro).
- Affiliazione: sono legati alla nostra natura sociale e comprendono amicizia, partner, colleghi, famiglia.
- Riconoscimento: è il rispetto di sé e include sentimenti come fiducia, competenza, indipendenza, libertà, realizzazione, ecc.
- Autorealizzazione: è il più alto bisogno psicologico dell’essere umano. Sta al vertice delle gerarchie ed è attraverso la sua soddisfazione che si trova una giustificazione o un senso valido alla vita. Si raggiunge quando tutti i livelli precedenti sono stati raggiunti e completati, almeno fino a un certo punto.
Se identificate un desiderio che sfugge a questa classificazione, potete considerarlo un bisogno non necessario.
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Come evitare questo tipo di “bisogni”?
Il primo passo per evitare di fare affidamento su bisogni inutili è sapere come identificarli. Un buon modo è riconoscere quali siano i bisogni reali. Per fare questo, Maslow ci ha fornito un’ottima guida.
D’altra parte, ogni volta che sperimentiamo una sensazione di bisogno, ci sarà molto utile fermarci a riflettere e chiederci se questo servizio o prodotto sia davvero necessario per il nostro benessere.
Con questo non consigliamo di rinunciare a quel desiderio e di dimenticarlo. Quello a cui vi invitiamo è essere più consapevoli dei vostri desideri e non trasformarli in imposizioni per essere felici.
Se stavate bene prima di possederlo, allora non era davvero una necessità.
D’altra parte, consigliamo quanto segue:
- Attenti al linguaggio verbale quando vi riferite a quei desideri. Invece di dire “Ho bisogno di quel prodotto”, dite “Voglio…” o “Vorrei avere…”. Le parole ci modellano e farvi attenzione fa la differenza.
- Siate grati per ciò che già avete: il senso di bisogno aumenta quando non diamo valore a ciò che già possediamo o ciò che abbiamo ottenuto. Quindi, “porta la gratitudine con voi ogni giorno”.
I bisogni inutili abbassano la qualità della vita
Quando ci ostiniamo a perseguire bisogni non necessari, la qualità della vita diminuisce e le nostre alternative si riducono allo sforzo di raggiungerli. In un certo senso, facciamo del male a noi stessi imponendoci cose di cui non abbiamo bisogno.
Siate grati per ciò che avete e cercate di raggiungere la vostra autorealizzazione senza dipendere dagli oggetti in vendita. Questo cambiamento può essere profondo ed è forse ciò di cui avete bisogno ora.
Bibliografia
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