Aggiungere burro alla dieta del bambino è un dilemma per i genitori. Su un piatto della bilancia abbiamo un alto contenuto calorico e di grassi, e sull’altro il contributo ad uno sviluppo sano.
È necessario sottolineare, innanzitutto, che il fabbisogno calorico di un adulto non è lo stesso di un bambino. La qualità e la quantità dei grassi nell’infanzia influenzano il possibile sviluppo di malattie.
D’altra parte la FAO afferma che gli acidi grassi polinsaturi forniscono energia per il metabolismo cellulare, permettono l’esecuzione dell’attività fisica e favoriscono la crescita.
Quali sono i vantaggi del burro nella dieta del bambino?
Il burro è un prodotto contenente materie grasse del latte pari o superiore all’80% ma inferiore al 90%. Il tenore di acqua massimo consentito è del 16% e del 2% di materie secche e non grasse del lette, secondo le indicazioni riportate sulla Gazzetta ufficiale delle Comunità europee.
E’ elencato tra i grassi che offrono alcuni benefici alla salute dei bambini, ad eccezione dei soggetti allergici alle proteine del latte. In molti lo spalmano sul pane e lo usano per condire le verdure o friggere la fettine che verranno servite ai più piccoli.
Il consumo di burro deve essere limitato e autorizzato dal pediatra.
Contribuisce allo sviluppo fisico e neurologico
I dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indicano che circa il 40% dei bambini tra 0 e 6 mesi consuma esclusivamente latte materno.
Durante lo svezzamento, è conveniente aggiungere degli oli o del burro, poiché il bambino ha bisogno di grassi sani per la funzione neurologica, la crescita e lo sviluppo del cervello.
È saziante
Il burro aiuta a sentirsi pieni a fine pasto. Il suo contenuto calorico è adatto ai bambini che hanno bisogno di aumentare di peso, ma attenzione: è il pediatra a indicare la necessità di calorie extra nel bambino.
Migliora il sapore del cibo
Il burro ha la capacità di trasformare il gusto degli alimenti. È una delle sue caratteristiche principali: ammorbidisce o intensifica i sapori. Mangiare i broccoli da soli non è la stessa cosa che gustarli con un ricciolo di burro.
È una fonte di vitamine
La vitamina A, D, E, B12 e K2 sono presenti nel burro. Questi nutrienti sono importanti antiossidanti naturali, migliorano la vista, rafforzano le ossa, regolano il metabolismo del fosforo e del calcio e prevengono la carie.
Allo stesso modo, questo latticino si distingue per il contenuto di sali minerali. Tra questi, zinco, selenio e iodio.
Facilita l’assorbimento dei nutrienti
Le vitamine liposolubili facilitano l’assorbimento e l’immagazzinamento dei nutrienti nel corpo.
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Come includere il burro nella dieta del bambino e in quali quantità?
L’American Academy of Pediatrics raccomanda di introdurre alimenti diversi dal latte materno a partire dai 6 mesi e variando la dieta. È a partire da questa età che si possono aggiungere burro o altri grassi sani al menu.
Si consiglia di abbinarlo ad alimenti che il bambino ha già provato, facendo sempre attenzione alle quantità. Un cucchiaino di burro va bene per accompagnare le verdure cotte.
Al bambino si potrà anche offrire una fetta di pane tostato integrale imburrato o purè di patate, di carote e spinaci. Mescolando sempre un po’ di latticini.
Svantaggi del burro nella dieta del bambino
I grassi in eccesso potrebbero aumentare il colesterolo e influenzare la funzione cardiaca. Influiscono anche sull’appetito e, se offerti in quantità eccessive, il bambino potrebbe sentirsi sazio e non voler proseguire il pasto.
Non eliminate il burro dal menù del bambino, ma fate attenzione alle porzioni. Se il piccolo è a rischio di sovrappeso o con una storia familiare di malattie cardiache, è fondamentale limitare i grassi.
È importante non confondere il burro con la margarina, perché quest’ultima è un alimento altamente trasformato. Per i bambini sono sempre da preferire i prodotti naturali o integrali.
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Altri grassi sani per il bambino
I grassi, in base alla struttura chimica, si dividono in acidi grassi saturi, monoinsaturi, polinsaturi e trans. I grassi insaturi, compresi i grassi monoinsaturi e polinsaturi, si trovano nelle noci, nell’avocado, nel tonno e in alcuni oli.
L’olio d’oliva è monoinsaturo, con molte vitamine e acidi grassi uguali a quelli del latte materno. È ideale per le pappe, perché aiuta il bambino nella crescita.
L’olio di cocco si distingue per la sua ricchezza in acido laurico ed è vantaggioso per le difese immunitarie.
Entrambi i prodotti sono consigliati per arricchire le ricette destinate ai più piccoli.
Bibliografia
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