Capovolgere una questione, sviscerarla, analizzarla, pensare ad alternative e possibili soluzioni. Questo processo apparentemente semplice può portare a ciò che è noto come pensare troppo.
Come suggerisce il nome, con il termine ruminazione si intende il rimuginare all’infinito su di un argomento, una situazione, al punto che ciò che potremmo avere sotto controllo e vedere con una certa chiarezza, diventa un ciclo infinito. Vediamo come disattivarlo..
Che cos’è il pensiero ruminante?
Il pensiero ruminante si ripete più e più volte, e la ricerca di una soluzione finisce per diventare un problema. Questo flusso di pensieri si presenta come una situazione difficile da controllare, in grado di incidere sul benessere e sull’autostima.
Porta a pensare a situazioni future che potrebbero non accadere mai, innesca preoccupazione e ansia. Può iniziare con una preoccupazione specifica, ma finisce per legare insieme molte questioni e situazioni.
Vediamo un esempio: Anna pensa “Devo finire in tempo la presentazione, altrimenti il capo mi rimprovera come l’altra volta. E, anche se riesco a terminarla, mi potrebbe dire che ci avrei dovuto lavorare di più …”.
In questa cataratta mentale, raggiungere l’obiettivo di consegnare un lavoro in tempo finisce per passare in secondo piano. Inoltre, ciò che è possibile (finire la presentazione) viene fatto a un costo molto alto. Forse, anche in modo meno efficiente, visto che Anna è stressata.
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Imparare a fermarci in tempo ci permette di usare i pensieri a nostro favore e organizzarci, invece di distorcere fatti e realtà. Quando non riusciamo, l’escalation di pensieri ci paralizza e ci travolge.
Pensare troppo: conseguenze
Indubbiamente, pensare troppo provoca esaurimento fisico e mentale, poiché ci porta a una dinamica che coinvolge emozione e comportamento.
Il pensiero negativo (ad esempio, la paura di fallire) porta tristezza e disagio. E poi a un comportamento della stessa natura. Questa dinamica diventa ciclica e rafforza ciò che credevamo all’inizio.
Tra le principali conseguenze:
- Cambia la percezione del problema, poiché non lo risolve, ma lo ingrandisce.
- Aumenta l’ansia e il nervosismo.
- Causa emozioni negative (rabbia, paura, tristezza).
- Abbassa la nostra autostima, poiché ci sentiamo incapaci, sopraffatti dalla situazione, vulnerabili.
- Ci impedisce di connetterci con il presente e di goderne.
- Ci porta a perdere occasioni di miglioramento e di crescita, poiché ci paralizza e ci lascia inattivi.
- Rende difficile il processo decisionale.
L’abitudine a pensare troppo è alla base di altri problemi importanti, come il disturbo d’ansia e la depressione.
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Come evitare di pensare troppo?
Alcune delle azioni che possono aiutarci a interrompere il ciclo dei pensieri ruminanti sono le seguenti.
- Fare esercizi di rilassamento e meditazione. Dalla mindfulness alle tecniche di respirazione. Fare esercizio fisico, anche solo 30 minuti al giorno, libera lo stress.
- Cercate di capire cosa si nasconde dietro i pensieri. Paura di quello che dicono? Paura di sembrare ridicoli? Alla base di quei pensieri ci sono idee su noi stessi che abbiamo formato a partire dalle esperienze, ma che possono essere cambiate.
- Imparate a identificare il momento in cui iniziano a fluire i pensieri. In questo modo, potrete capire che l’ansia sta per manifestarsi e attuerete misure per evitarla. Quindi, invece di passare l’intera giornata a rimuginare sulla questione, potete decidere di affrontarla e poi passare a un altro piano. Ad esempio, uscire a fare una passeggiata.
- Chiedete consiglio. Si arriva a provare queste emozioni dopo aver riflettuto più e più volte sulla stessa cosa. Quando iniziate a sentirvi sopraffatti, chiedete a qualcuno cosa farebbe nella vostra situazione o come risolverla.
- Immaginate cosa direste a un altro. In relazione al punto precedente, provate a proiettare una possibile conversazione con qualcuno che ha lo stesso problema. Che consiglio gli dareste?
- Sostituite un tipo di pensiero con un altro. Quando pensate di non essere in grado di fare qualcosa, quando vi ritrovate a sminuire voi stessi, tenete a portata di mano un elenco di ricordi piacevoli, in cui avete vinto.
I pensieri non sono la realtà
È importante ricordare che tutto ciò che pensiamo non è la realtà o ciò che accadrà. Sono idee e interpretazioni di ciò che pensiamo di poter fare o di ciò che potrebbe accadere.
È necessario separare chi pensa dal pensiero. Non siamo quello che pensiamo, ma finiamo per diventarlo se non cerchiamo una soluzione.
Pensare troppo ci rende prigionieri della mente, di scenari ipotetici. Così, lungi dal prepararci alla situazione e dal trovare risorse e tranquillità, ci carichiamo di paura e angoscia. Ecco perché occorre imparare a uscire da questo ciclo e passare a una modalità riflessiva.
Bibliografia
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