Glutammato monosodico: di cosa si tratta

Il glutammato monosodico è un additivo che può provocare sovrappeso, malattie coronariche e ipertensione.

Alimenti che fanno ingrassare glutammato monosodico

A causa della mancanza di tempo, delle lunghe giornate lavorative, delle diverse occupazioni e preoccupazioni, al giorno d’oggi la nostra alimentazione è sempre più superficiale e piena di grassi. Sulle nostre tavole si trovano spesso alimenti precotti che contengono glutammato monosodico.

Cibi in scatola, bevande gassate, succhi concentrati e zuppe istantanee: tutti alimenti non naturali. La frutta, la verdura e le fibre vengono sostituite da cibi precotti e ipercalorici. Esistono, naturalmente, prodotti che fanno ingrassare più di altri e si tratta spesso proprio di quelli che ci tentano di più. Ciò non è casuale, bensì si deve a una sostanza nota come glutammato monosodico.

A causa dell’attuale vita frenetica, risulta difficile mangiare cibo preparato in casa con ingredienti sani e i prodotti veloci in pochi minuti sembrano essere l’opzione migliore. Questo succede anche con i bambini, che consumano sempre più e in maggiori quantità caramelle, bevande gassate, hamburger e patatine fritte, e la conseguenza è una: l’obesità, un problema che colpisce sempre più persone in tutto il mondo.

Dobbiamo imparare a mangiare in modo sano e a non avvelenarci lentamente, investendo sulla nostra salute oggi per evitare complicazioni domani. Il nostro corpo risente degli effetti di ciò che gli somministriamo e una dieta scorretta ha conseguenze negative prima o poi.

Quali sono gli alimenti che fanno ingrassare di più?

Insaccati

A seguire presentiamo alcuni alimenti che causano un più rapido aumento di peso:

  • Il cibo da fast food, gli hamburger, le patatine fritte, i dolci, la pizza.
  • La pasta in sé non fa ingrassare molto, ma solo se assunta con moderazione e priva di salse grasse, ad esempio ricche di formaggio.
  • Le carni trattate e gli insaccati, perché contengono grassi saturi, sodio e calorie.
  • Le insalate sono molto salutari, ma non bisogna esagerare con i condimenti. Un’insalata può sembrare un piatto dietetico, ma se aggiungiamo determinate salse ne aumentiamo considerevolmente le calorie.

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  • La frittura. È preferibile consumare alimenti cotti al vapore, alla piastra, al forno, arrosto o saltati in padella. Gli alimenti fritti assorbono molto olio e apportano maggiori calorie.
  • Le bevande zuccherate.
  • I prodotti a base di farina e zucchero raffinati.
  • Il cioccolato bianco, la varietà che contiene più zuccheri e, di conseguenza, che fa ingrassare di più.

Glutammato monosodico

Vi è mai successo di mangiare un alimento e di volerne sempre di più senza potervi fermare? Tutto ciò ha una spiegazione: è l’effetto di un componente che viene aggiunto nella maggior parte degli alimenti salati, trattati, confezionati, surgelati, inscatolati, dei cibi da fast food e della cucina cinese. Stiamo parlando del glutammato monosodico.

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Si tratta di un esaltatore di sapidità che crea dipendenza; è per questo motivo che quando iniziamo a mangiare un pacchetto di patatine non riusciamo più a smettere finché non le finiamo tutte.

Questo ingrediente rende le pietanze deliziose. È stato perfino aggiunto un nuovo gusto chiamato umami (“saporito” in giapponese) per definire il sapore dato dall’aggiunta di tale componente agli alimenti. Questo additivo può creare una vera ossessione per gli alimenti che lo contengono, provocando sovrappeso o la comparsa di disturbi di salute come ipertensione e malattie cardiache, tra gli altri.

Patatine fritte

I difensori del glutammato di sodio affermano che gli effetti negativi che gli si attribuiscono mancano di base scientifica. Dato che non possiamo evitare questo componente poiché è contenuto naturalmente in alcuni alimenti, ossia i latticini, la carne, il pesce e diverse verdure, i dubbi sul suo consumo riguardano gli alimenti confezionati e le quantità.  

Ricordate, tuttavia, che non dobbiamo privarci degli alimenti gustosi, bensì consumarli prestando attenzione ai loro valori nutrizionali e alle calorie ingerite. Meglio prediligere i cibi più sani, così da evitare problemi di salute in futuro.

Per eliminare un chilo di grasso, bisogna bruciare circa 7800 kilocalorie. L’opzione migliore è sempre scegliere alimenti più naturali e, di conseguenza, più sani per il nostro organismo.

Bibliografia

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