L’obesità è una malattia legata a importanti anomalie del sistema endocrino. L’iperinsulinemia e l’insulino-resistenza sono due delle alterazioni più note, sebbene i loro meccanismi d’azione e la rilevanza clinica non siano ancora chiari. È dunque evidente la relazione tra obesità e sistema endocrino.
L’obesità è definita come eccesso di grasso corporeo. La sua gestione clinica è complessa e spesso offre scarsi risultati. Nello specifico, l’obesità addominale, o obesità centrale, riflette la quantità di grasso viscerale ed è direttamente legata all’insulino-resistenza e agli eventi cardiovascolari.
Sia l’obesità che il sovrappeso provocano una serie di alterazioni endocrine e metaboliche. Si ritiene che la maggior parte dei cambiamenti sia secondaria all’obesità, in quanto possono essere indotti da un eccesso di alimentazione ed eliminati con il dimagrimento. Qual è, pertanto, la relazione tra obesità e sistema endocrino? Nelle prossime righe cercheremo di fornire una risposta.
Obesità e sistema endocrino: le ghiandole principali
Le principali ghiandole del sistema endocrino sono l’ipotalamo, la ghiandola ipofisaria, la ghiandola tiroidea, le ghiandole paratiroidee, il pancreas, le ghiandole surrenali e le gonadi (testicoli nell’uomo e ovaie nella donna).
In determinate situazioni, le ghiandole endocrine secernono delle sostanze chimiche chiamate ormoni. Queste sostanze regolano un gran numero di attività cellulari, quali:
- Crescita.
- Metabolismo.
- Sviluppo.
- Funzione sessuale.
L’obesità e il pancreas endocrino
L’alterazione endocrinologa per eccellenza dell’obesità è una maggiore secrezione di insulina. I pazienti obesi presentano concentrazioni di insulina più elevate. In particolare, la secrezione di insulina basale e integrata 24 ore è tre o quattro volte superiore nei soggetti obesi che nei soggetti magri.
Sia l’obesità che il diabete mellito di tipo 2 sono associati all’insulino-resistenza. Tuttavia, la maggior parte dei soggetti obesi insulino-resistenti non sviluppa iperglicemia. In sintesi, nell’obesità l’iperinsulinismo è piuttosto comune e l’insulino-resistenza è tipica nelle situazioni di grande aumento di peso.
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Obesità e ghiandola ipofisaria
La ghiandola ipofisaria, o ipofisi, è una delle principali ghiandole endocrine dell’organismo. In caso di obesità, l’alterazione più evidente del funzionamento di questa ghiandola è legata alla produzione dell’ormone della crescita o GH.
La secrezione di questo ormone dipende principalmente dall’interazione tra somatocrinina (GHRH) e somatostatina (GIH). In caso di obesità, vi è una diminuzione della secrezione di GH.
Si nei bambini che negli adulti, maggiore è l’indice di massa corporea, minore è la risposta dell’ormone della crescita ai diversi stimoli secretori. Si è visto che a una determinata età per ogni unità di indice di massa corporea, o BMI, la secrezione di GH diminuisce fino al 6%.
Obesità e sistema endocrino: le gonadi
In primo luogo, occorre distinguere tra le gonadi femminili, ovvero le ovaie, e le gonadi maschili, i testicoli. In caso di obesità, nelle donne si manifestano una serie di condizioni che precedono anomalie metaboliche come il prediabete, il diabete e le malattie cardiovascolari. Tali anomalie includono:
- Menarca precoce.
- Infertilità.
- Sindrome dell’ovaio policistico.
D’altro canto, alla fine della vita riproduttiva di una donna, anche la cessazione della funzione ovarica è legata allo sviluppo dell’obesità. Questo perché la menopausa favorisce l’aumento di peso addominale, che è associato a numerose conseguenze metaboliche avverse.
Per quanto riguarda gli uomini, l’obesità è legata a una riduzione del testosterone totale. I fattori patogeni coinvolti consistono in una minore capacità di legame dell’ormone sessuale che lega la globulina, ma anche dell’ampiezza degli impulsi di LH o ormone luteinizzante e iperestrogenemia.
L’LH nell’uomo è l’ormone che regola la secrezione di testosterone. Esso agisce sulle cellule dei testicoli e stimola la produzione di testosterone.
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Obesità e ghiandole surrenali
Data la relazione tra obesità, distribuzione centrale del grasso e ipercortisolemia, molti studi hanno tentato di verificare se il cortisolo svolga un ruolo rilevante nello sviluppo dell’obesità nella popolazione generale.
Nelle donne obese con distribuzione del grasso addominale, i livelli di cortisolo libero nelle urine risultano significativamente più alti. Tali risultati suggeriscono un’iperattività nell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene.
Bibliografia
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