È possibile ingrassare con una dieta a base vegetale. Alcune persone iniziano una dieta di questo tipo con l’obiettivo di perdere peso, ma ottengono l’effetto opposto.
In questo articolo troverete la spiegazione a questo fenomeno, come correggere eventuali errori e raggiungere l’obiettivo.
Innanzitutto, occorre sottolineare che le diete a base vegetale non hanno dimostrato di essere migliori per la salute di una dieta varia e flessibile. Infatti, hanno bisogno di essere integrate per evitare deficit nutrizionali che possono condizionare il funzionamento del corpo. Ad esempio, è necessaria una scorta extra di vitamina B12.
Motivi per cui si può ingrassare con una dieta a base vegetale
Ecco i principali motivi per cui si può ingrassare anche con una dieta a base vegetale. Il problema risiede in una serie di piccoli errori, non solo dietetici, ma anche nello stile di vita.
1. State introducendo troppe calorie
Anche con una dieta vegetariana si può creare un quadro ipercalorico che promuove l’aumento della massa grassa. Quando si introducono più calorie di quelle bruciate, si finisce per accumulare tessuto adiposo sottocutaneo. Per questo motivo si consiglia di prestare attenzione al bilancio energetico.
Tenete presente che questo tipo di dieta prevede spesso l’utilizzo di un gran numero di salse per migliorare le caratteristiche dei piatti. Questi condimenti sono a base di grassi, quindi hanno un alto contenuto energetico.
Non solo le salse vanno consumate con moderazione, ma vanno evitate quelle di tipo industriale. Possono concentrare al loro interno acidi grassi di tipo trans, elementi che hanno dimostrato di favorire l’infiammazione e lo sviluppo di patologie metaboliche.
Potrebbe interessarvi anche: Panna vegetale: 5 ricette per prepararla in casa
2. Consumate troppi alimenti ultra processati
Gli alimenti trasformati che fungono da sostituti della carne sono spesso presenti nella dieta a base vegetale. Questi non sono sempre di buona qualità. Possono contenere zuccheri e una serie di additivi artificiali che hanno un impatto negativo sul microbiota.
Infatti, il consumo regolare di zucchero porta all’insulino-resistenza, uno dei passaggi che precedono il diabete. Lo indica una ricerca pubblicata sulla rivista Critical Reviews in Clinical Laboratory Sciences. Quando si sviluppa questa condizione, diventa molto più difficile perdere peso.
Per garantire un buon apporto proteico, l’opzione migliore è combinare diversi tipi di alimenti naturali e vegetali freschi piuttosto che ricorrere a sostituti della carne. Potete trovarne anche di buona qualità, ma dovrete leggere attentamente le etichette.
Potrebbe interessarvi anche: Sostituti vegan della carne: quali sono i migliori?
3. Non state allenando la forza
Modificare e ottimizzare la dieta va bene quando l’obiettivo è una buona salute e un miglioramento della composizione corporea. Ma questo non è abbastanza.
Dovrete mantenere una serie di buone abitudini nel tempo per ottenere risultati evidenti. Fare esercizio fisico è fondamentale.
Bisogna infatti puntare sul lavoro di potenziamento muscolare, poiché questo aumenta il dispendio energetico a riposo. Lo attesta uno studio pubblicato sulla rivista Medicine and Science in Sports and Exercise
Per molti anni si è ipotizzata l’opportunità di aumentare l’allenamento cardio per bruciare i grassi in modo efficiente. Tuttavia, oggi si tende a dare priorità alla forza, in combinazione con qualche tipo di sforzo aerobico.
State ingrassando con una dieta a base vegetale? Non trascurate questi motivi
Esistono diverse cause per cui si può ingrassare pur seguendo una dieta a base vegetale. Tenete presente che il mantenimento di un buon stato di composizione corporea è determinante.
Molte volte non basta la dieta e l’esercizio fisico. Il problema potrebbe essere più complesso. Ad esempio, le alterazioni del microbiota intestinale influiscono sulla digestione. Consultate un nutrizionista in caso di dubbi.
Bibliografia
Tutte le fonti citate sono state attentamente esaminate dal nostro team per garantirne la qualità, affidabilità, rilevanza e validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.
- de Souza, R. J., Mente, A., Maroleanu, A., Cozma, A. I., Ha, V., Kishibe, T., Uleryk, E., Budylowski, P., Schünemann, H., Beyene, J., & Anand, S. S. (2015). Intake of saturated and trans unsaturated fatty acids and risk of all cause mortality, cardiovascular disease, and type 2 diabetes: systematic review and meta-analysis of observational studies. BMJ (Clinical research ed.), 351, h3978. https://doi.org/10.1136/bmj.h3978
- Softic, S., Stanhope, K. L., Boucher, J., Divanovic, S., Lanaspa, M. A., Johnson, R. J., & Kahn, C. R. (2020). Fructose and hepatic insulin resistance. Critical reviews in clinical laboratory sciences, 57(5), 308–322. https://doi.org/10.1080/10408363.2019.1711360
- Hunter, G. R., Fisher, G., Neumeier, W. H., Carter, S. J., & Plaisance, E. P. (2015). Exercise Training and Energy Expenditure following Weight Loss. Medicine and science in sports and exercise, 47(9), 1950–1957. https://doi.org/10.1249/MSS.0000000000000622