La prima volta che ne avete sentito parlare vi sarà sicuramente sembrato strano che ci fosse un farmaco utile per qualsiasi cosa. Da come viene pubblicizzato, il Resveratrolo sembra la pozione magica che tutti stavamo aspettando.
Allevia infatti i problemi cardiovascolari e i problemi polmonari. È inoltre un valido aiuto contro il cancro, l’obesità, il diabete, il colesterolo alto e aumenta perfino la salute del cervello.
In tanti dubitavamo di queste proprietà. Per questo abbiamo indagato un po’ per arrivare alla conclusione che, in realtà, tutti noi ingeriamo questa sostanza da sempre.
Vi spieghiamo tutto in quest’articolo. Anche voi, quindi, potete conoscere le eccellenti proprietà del Resveratrolo per il cervello.
Resveratrolo: che cos’è e come agisce
Il Resveratrolo è una fitoalessina. Si tratta di un enzima prodotto dalle piante come difesa contro gli attacchi di batteri e funghi. Ha una struttura chimica complessa.
La cosa più interessante è che si trova nelle ostriche, nelle arachidi, nelle more, nelle noci, nei mirtilli, nell’uva e nei prodotti da essa derivati come il vino e il mosto. L’abbiamo sempre assunto senza conoscere le sue fantastiche proprietà!
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La molecola è stata scoperta nel 1940 e inizialmente si utilizzava solo nelle cure per il cancro. Tuttavia, si constatò che aveva incredibili capacità di modulare i segnali redox e di interagire con le cellule di diversi tessuti.
Attualmente il Resveratrol è oggetto di numerosi studi. A livello sperimentale ha dimostrato di possedere le più svariate proprietà. Ha proprietà anticangerogene, anti-invecchiamento e antinfiammatorie, tra le tante.
In particolare le sue proprietà antiossidanti hanno fatto riflettere molto. Si oensa che possa essere la cura contro l’invecchiamento cellulare e in generale il logoramento dell’organismo. Per questo, in tutto il mondo si stanno diffondendo capsule e creme che lo contengono.
I prodotti farmaceutici in vendita non sono considerati medicinali, ma integratori alimentari. Questi si preparano mediante l’essiccazione naturale della pelle degli acini di uva rossa e delle radici di altre piante.
Sembrerebbe che il Resveratrolo sia l’antiossidante più efficace e che protegga dai radicali liberi, producendo ottimi effetti anti invecchiamento, ma quanto c’è di vero in tutto ciò?
Effetti confermati a livello scientifico
Poiché si tratta di un tema molto dibattuto, consideriamo veritieri solo quegli effetti confermati a livello sperimentale e che non si basano unicamente su interpretazioni.
È provato che il Resveratrolo:
- È un antiossidante.
- Attiva determinati geni regolatori, presenti in diversi organismi, che proteggono da numerose malattie.
- Può agire da antiestrogeno, ossia disattivare geni regolati per gli estrogeni aiutando a contrastare determinati tipi di cancro.
- Può avere effetti antinfiammatori.
- Nelle sperimentazioni con cavie da laboratorio ha rivelato effetti anticancerogeni, anti invecchiamento, antinfiammatori, antifibrotici, ipocolesterolemizzanti e altri benefici cardiovascolari.
- In vetro agisce su obiettivi molecolari multipli ed ha effetti positivi sulle cellule del seno e della pelle, sull’apparato digerente e sulla prostata.
- In dosi elevate abbassa significativamente il livello di zucchero nel sangue.
- Ha migliorato le capacità fisiche degli animali utilizzati negli esperimenti.
- Provoca un aumento dell’ossidazione degli acidi grassi, biogenesi mitocondriale, respirazione mitocondriale e gluconeogenesi, ossia ha proprietà neuroprotettrici.
Effetti ancora da verificare
I risultati a seguire non sono stati ancora riscontrati negli esseri umani. tuttavia, ogni giorno vengono realizzati esperimenti che, prima o poi, potrebbero darci delle risposte. Intanto non ci resta che aspettare con gli occhi ben aperti.
Si sta studiando se il Resveratrolo:
- Protegga da malattie cardiovascolari, dato che il vino, in particolare il vino rosso, sembra avere effetti benefici per il cuore.
- Abbia effetti protettori contro i danni ossidativi nelle strutture cerebrali e contro i disturbi metabolici come il diabete.
- Sia utile per migliorare l’equilibrio e la mobilità nelle persone anziane. Sebbene ancora i risultati non abbiano portato a delle conclusioni, si pensa che limiti i danni prodotti dai radicali liberi, causati dalla degenerazione della dopamina, aumentando la possibilità di sopravvivenza cellulare.
- Influisca positivamente sulle capacità fisiche degli esseri umani.
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Resveratrolo: un’ottima protezione per il cervello
È probabile che vi state chiedendo perché abbiamo voluto indagare su questa sostanza e dedicarle un intero articolo. La risposta è che rafforza e protegge uno degli organi più importanti del nostro corpo: il cervello.
Le cellule del cervello hanno bisogno di un apporto costante di ossigeno per mantenersi sane e funzionare in modo adeguato. Tuttavia, non sempre il suo assorbimento, necessario per pensare, apprendere e addirittura avere una buona memoria, avviene in modo corretto.
Il Resveratrolo, assunto in determinate dosi, provoca un aumento del flusso sanguigno nel cervello e un maggiore assorbimento dell’ossigeno in tale area.
Un’altra buona notizia è che, secondo diversi studi, questa fitoalessina può aiutare a combattere l’accelerata degenerazione cellulare. Gli scienziati sostengono che il Resveratrolo agisce come uno scudo che protegge le cellule cerebrali.
Evita la morte delle cellule per carenza di ossigeno a causa di malattie come l’apoplessia. Previene inoltre danni nel DNA e contrasta il processo degenerativo che avviene nel cervello quando si soffre di malattie di demenza come l’Alzheimer e diminuendo la possibilità di soffrirne.
Tuttavia, è importante chiarire che questi risultati sono stati ottenuti solo in laboratorio, in condizioni controllate e in dosi molto più alte di quelle che sono contenute negli alimenti.
Un ultimo consiglio
Adesso sapete un po’ meglio cosa è vero e cosa no sul Resveratrolo. Possiede molte proprietà benefiche, ma altre che vengono assicurate nei prodotti farmacologici non sono state ancora confermate. Prima di comprarlo, riflettete sul fatto che non sono state portate a termine sufficienti ricerche.
Bibliografia
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