Il colore dell’iride, così come quello della pelle e dei capelli, è legato alla produzione di melanina. È possibile cambiare il colore degli occhi? Facciamo chiarezza su questo argomento.
Sono oltre 150 i geni coinvolti nella produzione, trasporto e conservazione della melanina, il pigmento che contribuisce a definire il colore degli occhi.
Le persone con gli occhi chiari, di solito azzurri o verdi, non producono o non immagazzinano grandi quantità di melanina, cosa che invece avviene nel caso degli occhi di colore scuro.
Da cosa dipende il colore degli occhi?
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Missouri Medicine, il colore degli occhi negli esseri umani è determinato dal numero e dalle dimensioni dei melanosomi, ovvero strutture che contengono la melanina.
I melanosomi rientrano nel gruppo dei melanociti, cellule distribuite nel tessuto esterno dell’iride e che danno agli occhi il loro colore caratteristico.
Lo studio citato, inoltre, individua nel gene OCA2 nel cromosoma 15 la produzione di una proteina che controlla la produzione e l’impiego della melanina. Maggiore è l’attività di questo gene, più scuro sarà il colore degli occhi. Anche altri geni possono influenzare la distribuzione del pigmento, dando luogo a toni più o meno chiari.
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Qual è la funzione dell’iride?
L’iride è una membrana piatta a forma di anello composta da tessuto connettivo e fibre muscolari. Si trova dietro la cornea e circonda la pupilla. È responsabile del colore degli occhi e di regolare, insieme alla pupilla, la quantità di luce che entra nell’occhio.
Attraverso le sue fibre muscolari, l’iride restringe e allarga la pupilla regolando la quantità di luce in entrata nell’occhio. Questo dipende dalle condizioni esterne.
Secondo un articolo pubblicato sulla rivista dell’American Academy of Ophthalmology, talvolta l’iride sembra cambiare colore. Questo avviene di solito in particolari condizioni di illuminazione in cui la pupilla si dilata e la luce che si riflette sull’iride la fa apparire di colore diverso. Si tratta, tuttavia, di un cambiamento temporaneo.
Diversamente, una variazione nel colore degli occhi è motivo di visita oculistica. Si tratta, infatti, di un fenomeno piuttosto raro; in alcuni casi può essere il sintomo di una malattia (come l’uveite, l’epatite o l’aniridia), l’effetto di un farmaco o le conseguenze di un trauma.
Cambiare colore degli occhi: miti e verità
Sono diverse le affermazioni in merito, ma occorre distinguere le false credenze dai dati scientifici. Ne parliamo in dettaglio nelle righe che seguono.
Il colore degli occhi alla nascita è diverso
Vero. Nei primi mesi di vita i melanociti non hanno ancora completato il loro lavoro. Il colore degli occhi di un neonato può cambiare con il tempo.
Secondo l’American Academy of Pediatrics, ci vuole circa un anno prima che i melanociti comincino a produrre la melanina. Ciò provoca un cambiamento nel colore degli occhi, dal grigio celeste iniziale si passa a un colore più scuro.
È anche possibile che il bambino nasca con patologie depigmentative come l’albinismo o l’eterocromia. In quest’ultimo caso un occhio ha un colore diverso dall’altro oppure più colori coesistono nello stesso occhio. Questa condizione può verificarsi a causa di un trauma, un fattore genetico o una malattia.
Gli occhi verdi sono il risultato di una mutazione genetica
Falso. Il colore verde non è risultato di una mutazione genetica, bensì di una ridotta produzione di melanina e di un numero intermedio di melanosomi, come afferma l’articolo Genetic of Eye Color.
Un altro articolo pubblicato su International Journal of Molecular Sciences sostiene, invece, che il colore dell’iride non è determinato dal numero di melanociti. Secondo questo studio, il colore varia a seconda della composizione del melanosoma. Questo perché esistono due tipi di melanina: l’eumelanina e la feomelanina. Quest’ultima è associata ai colori chiari dell’iride.
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Il colore degli occhi cambia in base all’umore
Falso. L’umore non cambia il colore degli occhi o almeno non esistono prove scientifiche a sostegno di questa affermazione.
Come accennato, la percezione del colore degli occhi può variare a seconda delle condizioni di luce che agiscono sulla dilatazione della pupilla. Quando l’iride è meno visibile perché la pupilla è dilatata, l’occhio può assumere un colore simile a quello degli oggetti vicini.
Il colore degli occhi si può modificare con un intervento chirurgico
Vero, ma non consigliato. Oltre all’impiego di lenti a contatto colorate, esistono due interventi chirurgici che possono modificare l’aspetto dell’iride. Uno di questi è l’impianto di iride. L’ente governativo americano FDA (Food and Drug Administration) ha approvato nel 2018 la prima iride artificiale.
Inizialmente, la chirurgia per l’impianto dell’iride aveva finalità correttive di difetti congeniti o traumatici, ma ha si è diffusa anche per motivi estetici. Gli specialisti non consigliano di sottoporsi a questa procedura quando gli occhi sono sani, poiché si corre il rischio di compromettere la vista.
Secondo uno studio del Journal of Cataract & Refractive Surgery, tra le possibili complicazioni vi sono aumento delle pressione intraoculare, edema corneale, perdita della vista e glaucoma.
L’altro intervento chirurgico è la cheratopigmentazione corneale. Questa tecnica viene eseguita nei pazienti con opacità corneale, vale a dire in cui la cornea ha perso trasparenza e rende difficile il passaggio della luce alla retina.
Si tratta di un intervento che sfrutta tecniche diverse e in cui le complicazioni sarebbero facilmente gestibili, secondo un articolo pubblicato sulla rivista Cornea. Per questo motivo è diventata un’opzione sia terapeutica che estetica.
Le complicanze che possono derivare da questo intervento includono sensibilità alla luce, scolorimento degli occhi e cheratite.
Curate la salute degli occhi
Gli occhi sono organi importanti. Ci permettono di percepire il mondo circostante e di realizzare le attività quotidiane con maggiore semplicità. Prima di decidere di cambiarne il colore, è bene tenere presente che l’intervento non è privo di rischi.
Il colore dell’iride si stabilizza di solito entro il primo anno di vita. In generale, non è da sottovalutare nessun cambiamento a carico degli occhi, motivo per cui bisogna sottoporsi a visita specialistica.
Bibliografia
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